La serie: Red Rose, 2023. Creata da: The Clarkson Twins. Cast: Amelia Clarkson, Isis Hainsworth, Natalie Blaira. Durata: 50 minuti circa/8 episodi. Dove l’abbiamo visto: in lingua originale su Netflix.
Trama: La vita gruppo di adolescenti dell’Inghilterra settentrionale viene resa sempre più impossibile da un’entità che sfrutta un’applicazione, Red Rose, per insinuarsi nella loto quotidianità.
Se c’è un elemento che, sopratutto negli ultimi anni, ha fatto da spunto per numerosi prodotti horror di successo (da Unfriended al cult recente M3gan) è l’idea di una tecnologia impazzita che invade la vita di tutti i giorni, trasformando strumenti pensati per facilitare la nostra quotidianità in fonte di inaspettato terrore. Il duo di autori composto dai gemelli Clarkson (che erano precedentemente tra i produttori di The Haunting of Bly Manor) sfrutta un’idea piuttosto abusata, quella di una malefica entità che sfrutta la tecnologia per insinuarsi tra di noi, per raccontare il mondo degli adolescenti: come vedremo in questa recensione di Red Rose, la nuova serie distribuita da Netflix non è tra gli esempi più spaventosi di questo genere di storie, potrebbe quindi scontentare chi è alla ricerca di un altro tipo di brividi, ha però il pregio di raccontare l’adolescenza con grande verità e realismo. Se il lato thriller/horror di questa serie non risulta particolarmente coinvolgente, le storie dei protagonisti riescono a toccare al cuore lo spettatore, che viene così trascinato nella vicenda.
La trama: un’app che uccide
Al centro di questa storia troviamo un gruppo di amici di un piccolo paesino vicino a Manchester, nell’Inghilterra settentrionale. I sei ragazzi hanno appena concluso gli esami del liceo e si apprestano a tuffarsi nella loro ultima estate prima di iniziare l’università. Tra loro ci sono le migliori amiche Rochelle (Isis Hainsworth) e Wren (Amelia Clarkson), entrambe con alle spalle una situazione familiare piuttosto difficile: la prima ha da poco perso la madre, che si è tolta la vita, la seconda ha un padre ex carcerato con cui sta – di nascosto – ricostruendo un rapporto. Tra Wren e Roch le cose ultimamente non vanno per il meglio, da quando la prima ha iniziato una relazione con il loro amico Noah (Harry Redding), l’altra si sente esclusa e messa da parte. Anche perché è costretta a passare gran parte delle sue giornate a fare da babysitter alle sue sorelle minori.
Sarà in un momento di grande sconforto che Rochelle scarica una misteriosa applicazione, Red Rose. Inizialmente la strana app sembra un dono inviato dal cielo, infatti l’aiuta ad ottenere delle piccole vittorie e rivincite nella vita di tutti i giorni. Con il tempo però mostra un lato decisamente più sinistro, mettendola in contatto con quello che sembra essere lo spirito della madre defunta e insinuandosi nella suo quotidianità: tramite lo smartphone Red Rose ha accesso a tutti i suoi contatti, ai social media, ai suoi ricordi, e può distruggere dall’interno ogni sua certezza. I suoi amici, dopo un primo allontanamento, interverranno per aiutarla, ma potrebbe essere ormai troppo tardi…
Una serie che non spaventa, ma…
Come vi anticipavamo inizialmente Red Rose, pur appartenendo al genere horror, non riesce mai veramente a spaventare lo spettatore, anche il più giovane ed “in target”, che potrebbe essere alla ricerca di un altro tipo di emozioni. Detto questo però è capace di raccontare il mondo dei suoi protagonisti con grande onestà e realismo, toccando al cuore chi guarda. Se si poteva spingere decisamente di più l’acceleratore per quanto riguarda la dose di brividi somministrati, la narrazione è ben strutturata, e riserva una certa dose di colpi di scena. Il cambio di prospettiva che avviene alla fine del secondo episodio, poi, è davvero inaspettato, e rende a nostro parere la visione ancora più intrigante.
… che tocca al cuore, anche grazie al giovane cast
Non possiamo che sottolineare come il giovane cast sia scelto alla perfezione per dare vita ai protagonisti, in particolare le carismatiche Isis Hainsworth e Amelia Clarkson, capaci sempre di rubare la scena. Clarkson, soprattutto, dimostra un grande talento nel rappresentare un vastissimo range di emozioni, rendendo assolutamente credibili le situazioni – a volte completamente assurde – in cui ai trova. Red Rose è una serie che si segue con grande piacere grazie alle performance dei suoi protagonisti e al modo in cui viene rappresentato il mondo di difficoltà e turbamenti in cui vivono. Una dose in più di paura avrebbe reso davvero lo show dei gemelli Clarkson una piccola perla della tv destinata ai giovani adulti (ma apprezzabile anche da chi ha sulle spalle qualche anno in più…), peccato però che non riesca a trovare il giusto ritmo e a costruire la giusta tensione per colpire nel segno come horror.
La recensione in breve
Red Rose per quanto non riesca a spaventare e a colpire lo spettatore alla ricerca di horror dalle emozioni forti, racconta con grande onestà e realismo il mondo degli adolescenti. Per questo e per il talento delle sue protagoniste, Amelia Clarkson e Isis Hainsworth, risulta piuttosto coinvolgente.
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