La serie: Saint X, 2023. Creata da: Leila Gerstein. Cast: Kenlee Anaya Townsend, Michael Park, West Duchovny, Jayden Elijah, Josh Bonzie, Alycia Debnam-Carey. Durata: 60 minuti ca./8 episodi. Dove l’abbiamo visto: Su Disney +.
Trama: Una giovane donna scompare durante una vacanza di famiglia in un resort caraibico. Chi sarà stato il colpevole? Un ragazzo del luogo o un altro ospite della struttura? Nel presente la sorella minore, ormai diventata adulta, cerca di far luce sul mistero…
Tratto dal romanzo di successo di Alexis Schaitkin, e partendo da premesse simili a quelle della serie di successo The White Lotus (senza però il suo lato più sarcastico e comedy, che è poi il suo vero marchio di fabbrica), il nuovo show crime appena sbarcato su Disney + prende il via da premesse interessanti – catturando lo spettatore amante del genere – ma si perde presto in una marea di sottotrame e di intrecci poco efficaci.
Come vedremo in questa recensione di Saint X, la serie creata da Leila Gerstein, pur prendendo la stessa direzione di The White Lotus, non riesce a rendere così incisiva e caustica la critica sociale che anche in questo caso fa da scheletro alla vicenda.
La trama: in vacanza ai Caraibi
La Saint X del titolo è un’isola caraibica meta di un turismo bianco e privilegiato. Negli primi anni Duemila la famiglia Thomas – papà Billy (Michael Park), mamma Mia (Betsy Brandt) e le due figlie, la diciannovenne Alison (West Duchovny) e la piccola Claire (Kenlee Anaya Townsend) – arrivano sull’isola per una tanto meritata vacanza; insieme a loro altre famiglie e coppie benestanti, pronte a godersi qualche giorno nel lussuoso resort gestito dai locali. Alison, rispetto alla molto più timida Claire, è solare e amichevole, desiderosa di distinguersi per apertura mentale dai genitori e di fare amicizia con i ragazzi del posto, come ad esempio Clive (detto Gogo, interpretato da Josh Bonzie) e Edwin (Jayden Elijah). Le giornate passano tranquillamente, ma il sogno si interrompe quando la giovane scompare e poco dopo viene trovata morta, uccisa, gettando nell’orrore i suoi famigliari e il resto degli ospiti. Chi le ha fatto del male? Sono stati i suoi due nuovi amici o gli altri vacanzieri?
Vent’anni più tardi rincontriamo Claire (Alycia Debnam-Carey) che, ancora segnata dal trauma della morte della sorella maggiore si fa chiamare Emily, cercando di mettere più distanza possibile fra lei e il suo doloroso passato. Quanto è accaduto ad Alison non potrà però rimanere sepolto a lungo: dopo essersi trasferita in un nuovo vicinato insieme al fidanzata incontra Gogo, uno dei ragazzi che tanti anni prima furono accusati della morte di sua sorella. L’uomo è burbero e disincantato, molto diverso dal ragazzo amichevole che aveva incontrato, e cerca anche lui in tutti i modo di dimenticare quello che è accaduto. Ma che ruolo ha avuto nell’accaduto?
Dal passato…
Come potrete immaginare dai brevi accenni che vi abbiamo dato sulla trama di Saint X, gli spunti che danno il via alla storia – almeno alla porzione ambientata nel passato – sono molto simili a quelli di The White Lotus: un ricco resort in cui il divario sociale tra popolazione locale e ospiti è più evidente che mai, in cui qualcuno perde la vita. Negli otto episodi che compongono la serie – come è da protocollo in prodotti crime di questo tipo – il mistero si va dipanando, fino a rivelare il colpevole nel finale. Rispetto a The White Lotus, e perdonateci il continuo confronto, la critica sociale in Saint X, seppur estremamente presente, è decisamente meno efficace, perdendo un po’ di potenza nelle innumerevoli sottotrame che si intrecciano, tra cui i continui flashback nel passato di Gogo e Edwin.
Al presente…
Tutta la parte di vicenda ambientata nel presente, in cui seguiamo Claire e Gogo alla ricerca della verità, è senza dubbio meno accattivante di quella nel passato. Il ritmo della narrazione si fa un po’ più altalenante e lo spettatore si ritrova meno coinvolto in quello che vede accadere sullo schermo. Detto questo, comunque, la giovane Alycia Debnam-Carey, è piuttosto brava nel ruolo della traumatizzata Emily/Clare ed è capace di farci empatizzare nella sua instancabile ricerca di risposte.
Anche la giovane West Duchovny, nel ruolo di Alison, è in grado di infondere nel suo personaggio il giusto fascino per renderla la perfetta vittima di una storia crime di questo tipo: brillante e sfuggevole, gentile e carismatica, ma non del tutto innocente… Insieme a quelle delle due protagoniste, convincono anche le solide interpretazioni di Jayden Elijah e Josh Bonzie. Quest’ultimo, in particolare, è l’unico ad esserci tanto nel presente come nel passato, ed è capace di rendere molto bene le nuove sfumature del suo personaggio dopo quello che è accaduto.
Peccato, a visione ultimata, che il mistero dietro all’omicidio di Alison e soprattutto la sua soluzione non siano così intriganti come ci saremmo immaginati dopo i primi episodi. Saint X si fa guardare con piacere ma non è né al livello di prodotti come – appunto – The White Lotus né di tante altre crime story di recente successo.
La recensione in breve
Saint X è capace di catturare lo spettatore amante dei crime, ma la sottintesa critica sociale e soprattutto la soluzione del mistero non sono così efficaci come c'era da aspettarsi.
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Voto CinemaSerieTV.it