La serie: Secret Invasion, 2023. Creata da: Kyle Bradstreet. Cast: Samuel L. Jackson, Ben Mendelsohn, Kingsley Ben-Adir, Charlayne Woodard, Samuel Adewunmi, Killian Scott, Katie Finneran, Dermot Mulroney, Christopher McDonald, Emilia Clarke, Olivia Colman, Don Cheadle, Cobie Smulders, Martin Freeman.
Genere: thriller, fantascienza. Durata: 50 minuti ca. /6 episodi. Dove l’abbiamo visto: su Disney+ (screener), in lingua originale.
Trama: Dopo anni di assenza, Nick Fury ritorna sulla Terra su richiesta di Talos e Maria Hill, a causa di una serie di attentati orchestrati da una fazione di Skrull fuorilegge.
Con l’uscita di Captain Marvel ci furono delle lamentele da parte dei fan storici dei fumetti della Casa delle Idee, poiché la rivelazione che gli Skrull erano sostanzialmente dei profughi cosmici, in fuga da un aggressore despotico, in teoria nullificava la possibilità di un adattamento di Secret Invasion, la famosa miniserie crossover dove saltava fuori che gli alieni mutaforma avevano infiltrato diversi governi mondiali, in alcuni casi anche impersonando i supereroi. La risposta del produttore Kevin Feige fu che, come gli umani, non tutti gli Skrull sono buoni. Ed è da quella premessa che parte la prima produzione seriale della Fase Cinque del Marvel Cinematic Universe, di cui parliamo nella nostra recensione di Secret Invasion, basata sulla visione in anteprima dei primi due episodi (su sei in totale).
La trama: Talos qualos
Nick Fury mancava all’appello da diversi anni, da quando ha deciso di lavorare nello spazio per analizzare eventuali nuove minacce cosmiche, mentre l’amico Talos lo impersonava sulla Terra in caso di necessità (come visto in Spider-Man: Far From Home). Adesso, però, c’è bisogno dell’aiuto dell’originale, e così Talos e Maria Hill lo convocano a causa di un fatto gravissimo: alcuni degli Skrull più giovani, stufi di non trovare un nuovo pianeta su cui vivere, hanno messo in piedi una fazione ribelle con l’intento di invadere il globo terracqueo, inscenando attentati il cui scopo è creare tensioni fra i vari governi e indebolirli. E siccome abbiamo a che fare con dei mutaforma, difficile sapere di chi fidarsi. E come se non bastasse, c’è chi ritiene che Fury, dopo lo smantellamento ufficiale dello S.H.I.E.L.D., non abbia più le qualità necessarie per portare avanti una missione così delicata. Ovviamente lui non è d’accordo, come sottolinea con la frase “Anche quando sono fuori dai giochi, sono comunque dentro.”
Il cast: tutti gli infiltrati del presidente
Dopo quindici anni di camei e presenze secondarie, Samuel L. Jackson è promosso a protagonista assoluto e sfodera ancora una volta tutta la sua grinta, supportato dalla sua intesa scenica con Ben Mendelsohn che ritorna nei panni di Talos e – forse per esigenze pratiche – recita per lo più senza trucco, dando all’alieno il suo vero volto. Kingsley Ben-Adir è il villain Gravik, leader dell’organizzazione terroristica, e tra le due fazioni si muove la figlia di Talos, G’iah, ora adulta e interpretata da Emilia Clarke. Sul fronte umano la parte del leone spetta a Olivia Colman, alleata britannica di Fury, e un’altra aggiunta di un certo peso è Dermot Mulroney nei panni del nuovo presidente degli Stati Uniti. Completa il cast principale Don Cheadle, di nuovo nel ruolo di James Rhodes alias War Machine, e come guest star appaiono altri veterani Marvel come Cobie Smulders e Martin Freeman.
Paranoia tra due mondi
Complice la scrittura di Kyle Bradstreet, precedentemente parte del team creativo di Mr. Robot, la miniserie – almeno nelle sue fasi iniziali – sfrutta egregiamente le potenzialità paranoiche della premessa, optando per una spy story dove non manca l’azione ma prevale comunque il fattore umano, con un approfondimento psicologico inaudito per le varie figure coinvolte grazie alla struttura seriale. Muovendosi tra passato e presente, con pochi ma precisi flashback che chiariscono quanto accaduto dopo il 1995 quando Fury e gli Skrull cominciarono a cercare nuovi pianeti abitabili per i profughi guidati da Talos, la trasposizione di una delle più celebri storyline Marvel rinuncia allo spettacolo roboante (ma non è detto che qualcosa non si muova in quella direzione più avanti) per raccontare più da vicino il rapporto teso fra due specie e un mondo dove la tensione sta anche in un singolo sguardo fra Fury e i suoi interlocutori e non nella minaccia di una creatura in CGI. Le possibilità di stravolgimenti futuri ci sono ancora tutte, ma Bradstreet e il regista Ali Selim hanno saggiamente deciso di arrivarci pensando, per ora, più in piccolo.
La recensione in breve
La Marvel inaugura la componente seriale della Fase Cinque con un prodotto teso e intrigante, che ha il pregio maggiore di dare un ruolo da protagonista a Samuel L. Jackson e Nick Fury dopo quindici anni.
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