Servant 4, la recensione dell’ultima stagione della serie horror di M. Night Shyamalan

La serie: Servant 4, 2023. Creato da: Tony Basgallop Cast: Lauren Ambrose, Nell Tiger Free, Rupert Grint e Toby Kebbell. Genere: Horror, drammatico. Durata: 50 minuti ca./10 episodi.
Dove l’abbiamo visto: in anteprima stampa su Apple Tv+.

Trama: Dorothy Turner torna da mesi di ospedale e riabilitazione, dopo essere caduta dalle scale di casa sua. Traumatizzata, la donna è sicura che Leanne nasconda una forza diabolica e sovrannaturale. Fuori dalle mura della loro villetta di Philadelphia, inoltre, una minaccia sempre più oscura sta prendendo forma.

Tra le serie più stupefacenti e interessanti del panorama televisivo degli ultimi anni inseriamo a pieno titolo Servant, la serie creata da Tony Basgallop e diretta (tra gli altri) da M. Night Shyamalan per Apple Tv+. La piattaforma streaming di Apple si è fin da subito caratterizzata per show unici nel loro genere, creati da nomi importanti del cinema e della tv, con alle spalle – per la maggior parte – delle produzioni ad alto budget. Tra questi uno di quelli più conosciuti e seguiti, l’horror Servant, arriva quest’anno alla sua quarta ed ultima stagione, con dieci episodi che si inseriscono perfettamente nel sentiero tracciato dai capitoli precedenti.

Come vedremo in questa recensione di Servant 4, infatti, la serie di Basgallop alza ancora una volta l’asticella della follia: se era cominciata come dramma sovrannaturale in cui una famiglia doveva affrontare il più terribile dei lutti, con il tempo la trama di Servant aveva incluso rapimenti, poteri occulti, pericolose sette sataniche e – per quello che ci è sembrato di capire dai primi tre episodi di questa stagione visti in anteprima – una probabile apocalisse. Un caos di elementi apparentemente privo di coesione ma che, più ci si immerge nella visione, più cattura con la sua unicità. Questa quarta e conclusiva stagione si preannuncia ancor più esagerata ed eccessiva delle altre – pur non abbandonando il setting circoscritto della casa dei Turner -, ma speriamo sappia tirare le fila di quanto introdotto nelle altre tranche di episodi con un finale soddisfacente.

La trama: Dorothy torna a casa

La precedente stagione si era conclusa con il terribile incidente di Dorothy (Lauren Ambrose), caduta rovinosamente dalla rampa di scale di casa. Servant 4 ricomincia qualche mese dopo, la donna ha superato una lunga degenza in ospedale ed ora è pronta a tornare a casa, anche se quello che le è successo le ha lasciato cicatrici molto più profonde di quelle che apparentemente possono sembrare. Impossibilitata a camminare, Dorothy rifiuta l’aiuto del fratello, del marito ma soprattutto di Leanne (Nell Tiger Free), convinta che nasconda una pericolosa natura diabolica.

Leanne dal canto suo fa di tutto per essere vicina a Dorothy, ma sentendosi costantemente rifiutata comincia a covare un forte rancore nei confronti tanto della donna come degli altri membri della famiglia. Inoltre, la minaccia della setta di cui un tempo era un membro, si fa sempre più forte e vicina: già nel primo episodio la giovane viene raggiunta in casa da un gruppo di malintenzionati e a fatica riesce a salvarsi dall’aggressione. I suoi poteri però stanno crescendo, e l’influenza di una forza sovrannaturale che sembra incontrollabile si fa sentire non solo in casa ma anche nel resto del vicinato.

Una storia sempre più complicata

Come vi anticipavamo in apertura la trama di Servant è un sempre stata, fin dalla prima stagione, un mix caotico di elementi stranianti, ma che riescono a dare vita ad un prodotto unico e a suo modo particolarmente coinvolgente. La quarta stagione si colloca perfettamente nel percorso tracciato da quelle precedenti: gli interrogativi si affollano ancora una volta nella mente dello spettatore, sia per quanto riguarda la vera natura di Leanne che della minaccia che sembra stagliarsi all’orizzonte per i protagonisti (e per il resto del mondo?).
Una coppia di nuovi personaggi – due sorelle infermiere con velleità da medium assunte da Dorothy – non fa altro che rimescolare ulteriormente le carte in tavola, trascinando sempre di più chi guarda in una narrazione imprevedibile, ma sempre estremamente tesa e sottilmente inquietante.

Immergersi nella visione di Servant è un’esperienza a suo modo unica, ed è per questo che vanta un pubblico di fedeli appassionati che – pure ottenendo sempre più interrogativi che risposte – non l’abbandonando. Come dicevamo la speranza è che questi ultimi dieci episodi sappiano trovare una chiusura soddisfacente a quanto costruito fino ad ora.

Cast e ambientazioni sempre convincenti

Il risultato ottenuto con Servant – così unico e convincente – è in gran parte merito del cast: Lauren Ambrose e Nell Tiger Free riescono a dar vita a due personaggi che, pur nella loro stranezza, risultano sempre credibili, intensi e affascinanti. Non possiamo poi non citare Rupert Grint nel ruolo del fratello di Dorothy Julian, che stagione dopo stagione si conferma un elemento (impazzito) imprescindibile per questa storia.

Anche le ambientazioni sono fondamentali mantenere alta la tensione e creare la tipica atmosfera ambigua ed inquietante di Servant: la casa dei Turner – in cui ha luogo la quasi totalità degli eventi – diviene un personaggio a sé stante, con i suoi misteri ed i suoi segreti. In questa quarta stagione sembra essere colpita più che mai dalla forza sovrannaturale che la abita – o che abita Leanne -, con crepe e fratture sempre più evidenti nella sua struttura, invasioni di insetti e nuove stanze oscure (come quella in cui va a stare la coppia di infermiere) che non avevamo visto prima.

Che cosa aspettarci da questa stagione finale? Dopo i primi tre episodi è chiaro che Servant 4 sarà la solita follia targata M. Night Shyamalan, ma speriamo anche in una degna conclusione a una storia che fino ad ora ci ha stregato, proprio per il suo essere così inaspettata e particolare.