La serie: Silo 2, 2024. Creata da: Graham Yost. Cast: Rebecca Ferguson, Steven Zahn, Tim Robbins, Common, Rashida Jones, Harriet Walter, Chinaza Uche.. Genere: Drammatico, distopico. Durata: 50 minuti circa/10 episodi. Dove l’abbiamo visto: su Apple Tv+.
Trama: Nella seconda stagione, Juliette affronta i pericoli del mondo esterno dopo aver lasciato il Silo, scoprendo nuovi segreti sul destino dell’umanità e sui misteriosi silo. All’interno del vecchio Silo, il suo gesto di ribellione innesca una serie di eventi che sconvolgeranno i fragili equilibri della comunità.
A chi è consigliato? Agli amanti delle storie distopiche con intrighi, misteri e una protagonista determinata e complessa.
Apple TV+ è sinonimo di qualità, e questo è ormai un dato di fatto. Una delle serie distopiche post-apocalittiche meglio riuscite degli ultimi anni è sicuramente Silo, uno dei fiori all’occhiello della piattaforma. Tratto dalla saga di romanzi di Hugh Howey, Silo ha conquistato il pubblico con una prima stagione ben strutturata, che approfondisce i personaggi in modo eccellente (la protagonista, interpretata da Rebecca Ferguson, è un personaggio femminile stratificato e complesso come pochi) e una gestione del ritmo e delle svolte narrative davvero ineccepibile.
Finalmente è arrivata in catalogo la seconda stagione, che riprende la trama esattamente da dove si era interrotta alla fine della prima. Juliette è stata costretta a lasciare il silo e, nello sconvolgente finale della prima stagione, abbiamo scoperto due verità fondamentali che ribaltano completamente quello che pensavamo fosse il futuro dello show: il mondo esterno non è verde e rigoglioso come speravamo, ma è tossico e mortale, come ci è sempre stato detto; e il nostro silo non è l’unico baluardo di sopravvivenza per l’umanità, attorno ce ne sono infatti decine, in cui potrebbero nascondersi centinaia di migliaia di persone.
Fuori dal Silo
Con l’inizio di questa seconda stagione, non è solo il destino di Juliette a preoccuparci. Il gesto della della donna di non pulire la telecamera esterna, l’atto di ribellione (e di giustificabilissima curiosità) che l’ha portata a spingersi al di là della collina, verso l’ignoto, avrà enormi ripercussioni su cui vive all’interno del Silo. Silo 2 si concentra infatti su due principali filoni narrativi: cosa accade dopo la partenza di Juliette all’interno del silo e cosa la protagonista ovrà affrontare all’esterno. Ben presto, Juliette entrerà in un altro Silo, la cui popolazione è stata sterminata dopo una ribellione avvenuta decenni prima (come ci viene rivelato nel prologo del primo episodio). Il nuovo Silo è però solo apparentemente abbandonato, al suo interno c’è ancora qualcuno che sopravvive e con cui la nostra Juliette arriverà presto a scontrarsi.
Tra i personaggio più interessanti di questa seconda stagione c’è proprio qualcuno che incontriamo all’interno del nuovo Silo, Solo, interpretato da Steven Zahn, il cui passato aprirà diversi nuovi scenari per l’interpretazione di quello che è successo al genere umano. A rendere la serie così interessante, infatti, sono i punti interrogativi che continuano a susseguirsi sulla natura dei silo: quanti sono ancora popolati? Che tipo di società sopravvivono al loro interno? Le regole su cui sono basate sono le stesse del “nostro Silo”?
Una protagonista eccezionale
A rendere Silo così affascinante e coinvolgente è anche l’interpretazione della sua protagonista, Rebecca Ferguson. In questa stagione approfondiamo ancor di più il suo personaggio (i flashback sono utilissimi e numerosi) e, vista la situazione di estremo pericolo in cui si trova, siamo testimoni di quanto sia piena di risorse e capace. Le sue abilità di meccanico saranno fondamentali per sopravvivere nel nuovo Silo e per affrontare tutte le difficoltà che le si presenteranno davanti, e Juliette si trasformerà – ancor di più che nella prima stagione – in un’eroina action veramente inarrestabile. Ferguson da vita ad un personaggio complesso e articolato, con cui è assolutamente impossibile non empatizzare.
Anche le sequenze ambientate nel “vecchio” silo sono estremamente interessanti. Esplorando le conseguenze delle azioni di Juliette, possiamo approfondire la natura dei personaggi che avevamo lasciato indietro, la cui caratterizzazione diventa sempre più stimolante e intrigante. È difficile trovare personaggi indiscutibilmente buoni o cattivi; le loro scelte dipendono infatti da un senso della morale che, anche nei casi più estremi, riusciamo a comprendere.
Una serie imperdibile
Silo è una serie affascinante, sia dal punto di vista del worldbuilding, davvero originale, che per la costruzione dei suoi numerosi personaggi, il cui percorso cattura lo spettatore fin da subito. Dal punto di vista tecnico, la seconda stagione è riuscita quanto la prima, con effetti speciali mozzafiato che rendono il mondo della serie ancora più immersivo. Ogni nuova location, dai silo al mondo esterno, è estremamente realistica e ben realizzata. Anche questa seconda tranche di episodi è ricchissima di colpi di scena e tiene incollato lo spettatore dal primo all’ultimo minuto di visione: la serie creata da Graham Yost si conferma uno dei migliori prodotti distopici/postapocalittici in circolazione, ma la consigliamo anche a chi tendenzialmente non si approccia al genere ma ama le storie ricche di svolte narrative e di misteri da scoprire.
La recensione in breve
Silo è una serie distopica post-apocalittica di qualità, con una trama avvincente e personaggi ben sviluppati. La prima stagione è stata apprezzata per il suo ritmo e l’approfondimento psicologico dei protagonisti, in particolare Juliette, interpretata da Rebecca Ferguson. La seconda stagione riprende la storia con nuove sfide per la protagonista e introduce nuovi misteri legati ai silo e al destino dell’umanità. Le interpretazioni, specialmente quella di Ferguson, sono tutte estremamente coinvolgente. Questa seconda stagione ci ha ancora una volta colpiti per la costruzione del mondo in cui è ambientata e gli ottimi effetti speciali, che rendono l'esperienza di visione ancor più immersiva.
Pro
- Personaggi complessi e ben caratterizzati
- Interpretazioni eccellente, soprattutto di Rebecca Ferguson
- Worldbuilding originale e coinvolgente
- Colpi di scena che catturano l’attenzione
- Effetti speciali e ambientazioni di alto livello
Contro
- Alcuni misteri lasciati in sospeso
- Ritmo a tratti lento
- Difficoltà di identificazione con i personaggi per la loro ambiguità morale
- Voto CinemaSerieTV.it