La serie: Succession 4, 2023. Creata da: Jesse Armstrong. Cast: Jeremy Strong, Kieran Culkin, Sarah Snook, Matthew Macfadyen, Nicholas Braun, Alexander Skarsgard. Genere: Drammatico. Durata: 10 episodi/60 minuti circa. Dove l’abbiamo vista: Su Sky Atlantic.
Trama: Dopo l’incontro in Norvegia con Lukas Matsson, i fratelli Roy sbarcano a Los Angeles per lanciare una nuova, ambiziosa piattaforma che potrebbe cambiare non soltanto il futuro della Waystar, ma anche quello dell’accordo con il giovane magnate della tecnologia svedese. Nel frattempo, i membri del consiglio d’amministrazione iniziano ad avere dubbi sull’operato di Kendall e Roman.
Dopo il giro di boa della settimana scorsa, continua la corsa forsennata di Succession e della sua quarta stagione, quella che da HBO e il suo showrunner e sceneggiatore capo Jesse Armstrong è stata annunciata come quella finale. E dunque, a soli quattro episodi (su un totale di dieci) da quello che tutti stiamo attendendo e temendo con l’atto conclusivo di Succession, come se la sta cavando lo show televisivo dei record di riconoscimenti ricevuti?
Nonostante lo shock narrativo del terzo episodio con la dipartita inaspettata di Logan Roy (Brian Cox), la serie televisiva di Armstrong se la cava piuttosto bene, tanto che la regista Lorene Scafaria e il duo di sceneggiatori Georgia Pritchett e Will Arbery ci regalano quello che, ad oggi, ci è sembrato l’episodio più incisivo di questa quarta ed ultima stagione in corso. Nella nostra recensione di Succession 4×06 vi spiegheremo perché questo nuovo appuntamento televisivo ci ha convinto pienamente ancora una volta, donandoci sessanta minuti televisvi di grandissima qualità. Come da tradizione per questo straordinario show firmato HBO.
La trama: dalla Scandinavia a Los Angeles con furore
Avevamo lasciato i fratelli Roy e tutto il consiglio di amministrazione della Waystar Royco. in trasferta in Norvegia per incontrare il magnate della tecnologia europea Lukas Matsson (Alexander Skarsgard) e stringere un’alleanza finanziaria che avrebbe inglobato l’azienda del defunto Logan alla GoJo scandinava. Un accordo che pare non trovare soluzione semplice, visto che i due direttori operativi ad interim Kendall (Jeremy Strong) e Roman (Kieran Culkin) non sono convinti di consegnare l’azienda a Matsson. Nel frattempo, volano verso Los Angeles per lanciare Living+, una nuova piattaforma nata dalla mente di Logan Roy che avrebbe potuto cambiare il modo di vivere la vita quotidiana dei suoi potenziali abbonati.
Un progetto molto ambizioso e pericolosamente esoso per la Waystar, tanto che l’atteso lancio pubblico a Los Angeles in occasione dell’Investor Day preoccupa il consiglio d’amministrazione, sempre più timoroso delle mosse strategiche fin troppo istintive ed avventurose dei due direttori ad interim. Da qui parte l’episodio “Living+”, ancora diretto dalla regista Lorene Scafaria (Le ragazze di Wall Street) e che regala agli avidi spettatori televisivi di questo show dei record forse la puntata più intesa e centrata di questa sorprendente ed inaspettata quarta (ed ultima) stagione.
Tale padre, tali figli?
A dominare le linee parallele ed incrociate della struttura narrativa del sesto episodio è ancora una volta la triade di personaggi costituita da Kendall, Roman e Shiv Roy. Se i primi due si calano sempre di più nei panni di direttori operativi della Waystar divisi tra un accordo da stipulare o gettare nel cestino dei rifiuti con Matsson, dall’altra il personaggio femminile interpretato da Sarah Snook assume sempre più i contorni di mediatrice nell’ombra tra i suoi due fratelli impulsivi e fragile ereditaria Roy in flebile equilibrio tra una gravidanza tenuta ancora segreta e un ruolo, quello all’interno dell’azienda del papà defunto, che sembra starle decisamente troppo stretto.
Anche lei sembra difatti preoccupata dal comportamento troppo impulsivo di Kendall e Roman, che approdano a Los Angeles per lanciare la nuova piattaforma con non poche sorprese nel percorso. Roman prima licenza Joy (Annabeth Gish), studio executive della ATN che si occupa della divisione intrattenimento della Waystar ad Hollywood, poi minaccia di sollevare dal suo incarico anche la veterana Gerri (J-Smith Cameron) quando quest’ultima intraprende un’accesa discussione con il primo contro la decisione di aver licenziato in tronco un’alleata preziosa come Joy. Nel frattempo, Kendall si fa carico di organizzare la presentazione di Living+ all’Investor Day con fin troppo entusiasmo, tanto da preoccupare il CFO della Waystar, Karl Muller (David Rasche), titubante per il futuro dell’accordo con Matsson e per il futuro dell’azienda per il quale lavorava per decenni accanto a Logan.
Una situazione fuori controllo
La sensazione che si ha al termine della visione del sesto episodio diretto dalla brava Lorene Scafaria, è che il troppo entusiasmo e l’impulsività di Kendall e Roman stia facendo più male che bene alla compagnia aziendale che aveva fondato il loro deceduto padre e che per anni i figli avevano tentato di guidare in prima persona. Un gioco al massacro per il potere che adesso ha il sapore più agro che dolce di una vera e propria situazione potenzialmente fuori controllo, tanto che i restanti quattro episodi rimanti della stagione finale saranno decisivi per stabilire quali equilibri narrativi prevarranno su altri.
In un episodio in cui pare ancor più cristallina l’ìidea per la quale il detto “tale pade, tali figli” non sempre corrisponde a verità (o forse sì?) e in cui la figura ingombrante del patriarca Logan Roy sembra stagliare ancor di più la sua ombra sul destino degli avidi figli, non ci resta che constatare ancora una volta, ad un passo verso lo sprint finale, quanto il Succession creato da Jesse Armstrong per HBO sia uno dei maggiori asset televisivi degli ultimi anni, visione imprescindibile per comprendere appieno la maturità del progetto dello sceneggiatore americano nel panorama dell’offerta tv odierna. E che sta per salutarci una volta per tutte.
La recensione in breve
La sesta puntata della quarta ed ultimissima stagione di Succession diverte ed intrattiene; se nell'episodio precedente il setting era quello delle montagne della Scandinavia, adesso i Roy se la devono vedere con l'industria dello spettacolo, in un capitolo che preannuncia le mosse in scacchiera prima del gran finale, sempre più vicino.
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Voto CinemaSerieTV