La serie: The Bear 2, 2023. Creata da: Christopher Storer. Cast: Jeremy Allen White, Ebon Moss-Bacharach, Ayo Edebiri, Lionel Boyce, Liza Colòn-Zayas. Genere: Drammatico, Commedia. Durata: 10 episodi/35 minuti circa. Dove l’abbiamo vista: Su Disney+, in anteprima stampa.
Trama: Di fronte all’urgenza di aprire un nuovo ristorante con un nuovo nome, Carmy e il suo team di chef e di aiutanti in cucina deve prepararsi a restaurare l’intero locale prima della tanto agognata apertura del The Bear. Ma gli intoppi prima del grande evento saranno molteplici.
Il 2022 è stato l’anno di debutto di una delle serie televisive rivelazione degli ultimi tempi, un colpo di fulmine seriale che ha progressivamente conquistato tutti, critica e spettatori. Ideata da Christopher Storer ed interpretata da Jeremy Allen White, stiamo parlando di The Bear, amalgama narrativo tra dramma, commedia ed arte culinaria vincente su tutti i fronti. Un successo repentino che è partito l’anno scorso da Hulu negli Stati Uniti e che in Italia è approdato qualche mese dopo nel catalogo televisivo di Disney+.
Ora, la seconda, attesissima stagione dello show creato da Storer sta per tornare in Italia sulla popolare piattaforma di streaming, per la precisione a partire da mercoledì 16 agosto. Nella nostra recensione di The Bear 2 vi spiegheremo nel dettaglio perché il secondo appuntamento con lo show dei premi e delle candidature dell’ultimo è ancora più intenso, teso, denso e catartico; un esempio di arte televisiva mirabile e sopraffino che difficilmente deluderà gli aficionados e i nostalgici della sua prima stagione.
La trama: il conto alla rovescia è servito!
Dopo l’inaspettata fortuna nascosta nel locale e lasciata dal compianto Michael Berzatto (Jon Bernthal) a suo fratello Carmen (Jeremy Allen White), quest’ultimo e la chef Sydney (Ayo Edebiri) iniziano a sviluppare un menu di debutto per l’apertura del loro nuovo locale, The Bear; per i lavori di ristrutturazione, Carmen convince la sorella Natalie (Abby Elliot) a vestire i panni della project manager ma, rendendosi conto di aver bisogno di fondi aggiuntivi, chiedono un prestito allo zio Jimmy (Oliver Platt); lui accetta di prestargli 500.000 dollari a condizione che restituiscano i soldi entro diciotto mesi o zio Jimmy assumerà la proprietà del ristorante, stimata a 2 milioni. Il tempo stringe, e così Carmy e il suo sgangherato team culinario sviluppano un piano per riuscire ad aprire il The Bear in soli tre mesi. Con non pochi intoppi.
Arriva mercoledì 16 agosto su Disney+ la seconda stagione di The Bear, fiore all’occhiello della produzione televisiva targata Hulu negli Stati Uniti e modello semplicemente senza sbavature del meglio che il piccolo schermo è riuscito a regalarci negli ultimi anni. Ben oltre la struttura narrativa asfittica e senza tregua della prima tranche di espisodi, The Bear 2 fa tesoro delle lezioni artistiche imparate l’anno precedente e mette in scena una tragi-commedia sugli affetti, l’amore, la famiglia e l’arte emozionante ed impareggiabile.
La ricetta televisiva perfetta
Sin dai primissimi episodi della seconda stagione, appare già chiarissimo quanto la creatura televisiva ideata e diretta (in alcuni episodi) da Christopher Storer sia ampiamente cosciente del suo successo inaspettato e delle sue smisurate ambizioni: come reggere il tiro di una primissima stagione che mescolava con tocco narrativo semplicemente puro e cristallino trauma psicologico, egida famigliare e passione per l’arte culinaria? Storer lo fa senza colpo ferire, ed è esattamente un miracolo televisivo quello che accade in The Bear 2.
Amalgamando in egual misura temi ed elementi contenutistici di altissima lega come amore, famiglia, umanità e fragilità, lo showrunner statunitense regala al suo pubblico esigente un secondo capitolo-capolavoro, lontano dalla pressione tensiva dei primissimi episodi al cardiopalma, eppure sempre fedele a se stessa. Grazie ad una sceneggiatura ariosa, mondana e quasi cosmopolita rispetto alla Season 1, The Bear 2 regala ai suoi spettatori un respiro maggiore grazie al quale ogni personaggio, anche quello più secondario, anela al proprio scavo psicologico, al proprio legittimo momento di gloria. Ma non illudetevi, la seconda stagione in arrivo mercoledì 16 agosto è tutt’altro che priva di tensione narrativa.
Un trauma di famiglia
Avvalendosi di un countdown che scandisce le settimane rimanenti all’inaugurazione del nuovo locale di Carmen e Sydney, la seconda stagione di The Bear non molla l’osso e catapulta lo spettatore in un vortice mozzafiato di eventi, situazioni, personaggi, emozioni e sentimenti al limite del parossismo. E proprio quando l’inesorabile tic toc del conto alla rovescia sembra fermarsi e lasciar respirare pubblico e personaggi, ecco che al centro dei dieci episodi che compongono la Season 2 il regista e sceneggiatore ci fa regalo di una delle puntate flashback più strazianti ed incisive nella storia recente della televisione. Contando su un sostanzioso apporto di camei di star di prim’ordine (su tutti, Jamie Lee Curtis, Bob Odenkirk e Sarah Paulson), Christopher Storer firma regia e sceneggiatura della puntata “Fishes”, incentrata su una notte di Natale di qualche anno prima nella quale tutta la famiglia Berzatto si riunisce per festeggiare, tra malumori, malesseri latenti e una figura matriarcale larger than life.
Proprio nell’inestimabile episodio 6 lo showrunner fa un passo indietro e conduce con mano intrusiva e nervosa lo spettatore all’interno di un momento incastonato nel passato della problematica e complicata famiglia italo-americana. Circa 60 minuti che, pur rispondendo idealmente ai concitatissimi e snervanti 20 che avevano contraddistinto il settimo e penultimo episodio della stagione precedente, gioca con l’uso (im)proprio del piano sequenza e della cucina (stavolta di casa Berzatto) come asset privilegiati di Storer per raccontare la sua saga famigliare tutta fatta di traumi e frustrazioni, di sughi che ribollono in pentola e di cannoli infilzati da forchette volanti. Un prima ed un dopo, quello di “Fishes”, che stabilisce in forma quasi sinfonica gli strumenti per leggere con occhiali nuovi il passato della famiglia Berzatto, il suicidio di Michael e la psicologia impenetrabile e complessa di Carmy. Ma su tutti, almeno quando appare davanti la macchina da presa, giganteggia una feroce ed inedita Jamie Lee Curtis nei panni di Donna, matriarca di casa semplicemente indimenticabile in tutta la sua terribile ed umanissima fragilità.
Nella tana dell’orso
Ancora una volta Christopher Storer firma un appuntamento televisivo semplicemente imperdibile, inneggia alla cucina come arte magica ed alchemica, scienza (im)perfetta che riesce ad unire e dividere le persone, che crea spontaneamente condivisione, scontro, che stabilisce un patto sociale tra individui o gruppi di persone che formano così un prototipo di nucleo famigliare. Attorno ad una tavola imbandita, all’angolo cottura di casa caotica ed asfittica, oppure intorno alla cucina asettica di un ristorante in ristrutturazione. Un modo di parlare nuovamente e riflettere in maniera ancor più incisiva di cibo e famiglia, di funzione antropologica degli alimenti e del vissuto che questi ultimi portano con sé, dalle mani che li impastano e li tagliuzzano alle fauci che li assaporano e li ingurgitano.
The Bear 2 è l’ennesima conferma del talento di un regista e sceneggiatore che riesce a comprendere alla perfezione tempi narrativi e scrittura dei personaggi, prendendosene cura nel corso degli episodi come fossero figli putativi. Una seconda stagione che, ancor più della precedente, sa usare il proprio linguaggio artistico per fare breccia nel cuore dei suoi fedelissimi spettatori, restituendo ai nostri occhi e alla nostra mente un affresco spontaneo ed umanissimo di una famiglia allargata alle prese con l’imprevedibiltà della vita, del proprio passato e dei propri desideri. Semplice.
La recensione in breve
Ancor più densa, tesa e complessa della stagione precedente, The Bear si conferma punta di diamante della serialità contemporanea, stavolta elevata da una scrittura ed una regia ancor più immersive ed avvolgenti. E con un episodio flashback dai tanti camei che resterà per sempre nella storia del piccolo schermo, di ieri e di oggi.
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Voto CinemaSerieTV