La serie: The Crown 5, 2022. Creato da: Peter Morgan. Cast: Imelda Staunton, Jonathan Pryce, Lesley Manville, Dominic West e Elizabeth Debicki. Genere: Storico, drammatico. Durata: 50 minuti ca./10 episodi. Dove l’abbiamo visto: In anteprima stampa su Netflix.
Trama: La regina Elisabetta II assiste al naufragare dei matrimoni dei suoi figli, sperando che la corona non perda la sua forza e il ruolo che ha sempre ricoperto per gli inglesi.
A pieno titolo tra le serie più attese dell’anno, The Crown 5 prosegue su Netflix la narrazione – il più possibile storica ma con ovvi elementi romanzati – della dinastia Windsor: nel 2016 entravamo per la prima volta a Buckingham Palace con la giovane Elisabetta II di Claire Foy, il principe Filippo di Matt Smith e la principessa Margaret di Vanessa Kirby, protagonisti delle prime due stagioni. Con la terza e la quarta assistevamo al primo cambio di testimone, con una regina più matura interpretata da una strepitosa Olivia Colman, con Tobias Menzies nel ruolo di suo marito e Helena Bonham Carter in quello di sua sorella. Avevano poi un ruolo di rilievo le “nuove leve” della casata, il principe Carlo di Josh O’Connor e in seguito la sua giovane e sfortunata sposa, Lady Diana Spencer, interpretata da una camaleontica Emma Corrin.
Come vedremo in questa recensione di The Crown 5, con questa nuova stagione assistiamo all’ennesimo (ed ultimo, perché la serie dovrebbe concludersi con la sesta tranche di episodi) cambio di cast. I protagonisti scelti colpiscono ancora una volta per quanto siano perfettamente convincenti nei ruoli che vanno a interpretare: da una monumentale Imelda Staunton, che dà vita a una sovrana che sfida granitica i cambiamenti del mondo, a Jonathan Pryce nei panni di un Principe Filippo preso da interessi e passioni intellettuali diversi da quelli della moglie e Lesley Manville in quelli di Margaret, pervasa da una nuova consapevolezza negli anni della maturità. Anche i “giovani” ci riservano diverse sorprese, mostrando lati nuovi e intriganti delle loro personalità: Carlo, ora interpretato da Dominic West, vorrebbe “svecchiare” la monarchia e trovare il suo spazio per brillare, mentre la Diana di Elizabeth Debicki è battagliera e pronta a vendicarsi dei torti subiti. Una trama ricca di grandi e piccoli eventi, quelli che hanno segnato la nostra Storia recente e quelli più intimi di una famiglia che, ancora una volta, ci viene mostrata come non l’avevamo mai vista.
La trama: venti di cambiamento nel regno
Dalla serie precedente è passata una decina d’anni, tutti i personaggi si sono fatti più maturi. Il matrimonio tra Carlo e Diana è giunto a un punto di non ritorno, esacerbato da un tentativo di riconciliazione durante una seconda luna di miele italiana fortemente voluta dalla Corona. Vacanza che per i due – che oltre ad essere accompagnati dai figli, sono circondati dagli amici di lui – si conclude velocemente e senza dissipare i malumori. La Principessa del Galles, poi, è sempre più convinta di essere sotto osservazione e controllo di qualcuno, probabilmente i servizi segreti inglesi: con la decisione di rilasciare delle interviste sul proprio matrimonio – che andranno a comporre un libro dedicato alla sua vita – anche i rapporti con il resto della famiglia reale sembrano essersi incrinati per sempre.
Carlo, dal canto suo, sembra sempre più focalizzato su come cambiare e modernizzare la monarchia, preparandosi all’inevitabile ascesa al trono. Che, secondo una serie di sondaggi, il popolo inglese appoggerebbe caldamente; insieme a lui l’amore di una vita: Camilla Parker Bowles. Nemmeno i due però sono immuni agli scandali: quando alcune frasi decisamente piccanti che i due si erano scambiati arrivano alla stampa la loro relazione extraconiugale finisce al centro del mirino.
Anche per gli altri membri della famiglia c’è nell’aria un certo cambiamento: il Principe Filippo è sempre più preso dalla passione per la corsa sportiva in carrozza, cosa che lo porta ad allontanarsi sempre più spesso dalla corte, cercando altrove qualcuno con cui condividere i suoi interessi intellettuali; anche la Principessa Margaret si ritrova a fare un bilancio della sua vita, riscoprendo un amore che aveva cercato di dimenticare e soffocare ben quarant’anni prima.
E in tutto questo turbinio di scandali e cambiamenti, come troviamo la colonna portante della monarchia inglese, la Regina Elisabetta II? Elisabetta si erge granitica e inossidabile, sempre più legata alla tradizione e a quel passato che ha costituito le fondamenta della famiglia Windsor. Emblematico l’ingresso in scena di Mohamed Al-Fayed, protagonista di una scalata sociale senza precedenti e profondamente affascinato dalla monarchia inglese: nemmeno l’acquisto dei magazzini Harrods – così simbolicamente “britannici” – riesce a garantirgli un incontro con la sovrana, assolutamente restia ad associarsi all’imprenditore (nuovo arrivato e “parvenu”).
La Regina di Imelda Staunton
La Regina Elisabetta II è ancora una volta il cuore della stagione, monolitica e refrattaria a qualsiasi tipo di cambiamento. Quando attorno a lei fervono scandali e piccole rivoluzioni la sua più grande preoccupazione è lo smantellamento della Britannia, la nave reale con cui ha intrapreso la maggior parte dei viaggi ufficiali durante il suo regno. Lo show si apre proprio il giorno in cui la grande imbarcazione viene varata e ci viene fatto capire come sia profondamente legata al regno di Elisabetta: la regina stessa lo ammette, è l’unica abitazione (anche se sull’acqua) che non le è stata tramandata e che ha potuto fare “sua” in tutto e per tutto. Smantellata la nave, smantelleranno anche lei?
Britannia è un simbolo del terrore più profondo che l’attanaglia, diventato con il passare del tempo sempre più inutile ed è per questo che preferisce ignorare gli inevitabili venti di cambiamento che soffiano attorno a lei.
Come ci ricorda poi in un altro episodio, a volte è molto meglio non fare nulla che rischiare che tutto vada a rotoli appoggiando i cambiamenti.
Imelda Staunton trasmette perfettamente questo senso di placida e ostinata inscalfibilità, scrutando glaciale il mondo che la circonda. Il contrasto più evidente è quello che si instaura tra lei e il figlio Carlo, guidato dalla volontà di dimostrare le proprie capacità (e che quindi in futuro sarà un buon sovrano) ma con una vita segnata dagli scandali (la separazione da Diana e il cosiddetto “Tampongate”, episodio che viene raccontato nei dettagli nella serie). I due non si scontrano mai direttamente, vivono invece le loro vite su due linee parallele ma sempre più distanti, sempre più arroccati nelle loro posizioni. La regina non viene quasi mai rappresentata nel suo ruolo di madre – parla di Carlo più che altro con terze persone, commentando a distanza la vita del figlio -, ma sempre di più in quello di nonna; è infatti molto toccante il rapporto che inizia a crearsi con il nipote William, nei confronti del quale è estremamente protettiva. Quelli con il più giovane erede al trono sono tra i momenti della serie in cui mostra il suo lato più umano e “vulnerabile”.
Il resto del cast: la Diana di Elizabeth Debicki
Come abbia sottolineato in apertura a questa recensione, la nuova tranche di episodi di The Crown stupisce ancora una volta per le convincenti scelte di cast. Tutti gli interpreti, da quelli primari a quelli secondari, danno vita a personaggi tanto credibili – nel loro portare in scena persone reali – quanto dotati di una propria unicità, che va a riempire quegli spazi oscuri, intimi e privati che restano sconosciuti al mondo.
Tra loro non possiamo soffermarci sulla “nuova” Lady Diana di Elizabeth Debicki: l’attrice ci regala una Principessa del Galles estremamente sfaccettata, fragile e al contempo forte e combattiva, dolce ma – giustamente – rancorosa, profonda e frivola al tempo stesso. Difficile distogliere lo sguardo da lei quando entra in scena, più affascinante e matura della Diana di Emma Corrin, che l’aveva preceduta, ma più tormentata e segnata dalle cicatrici degli anni di infelicità che sono passati. Tra le scene più intense che la vedono protagonista quella dell’incontro “finale” con Carlo, in cui i due rivivono matrimonio ed errori reciproci, passando da una conversazione leggera e pacata allo scontro più acceso.
Episodi davvero memorabili
A colpire ancora una volta è la capacità della serie di regalare un ritratto della dinastia Windsor credibile e coinvolgente, mescolando come dicevamo grandi e piccoli eventi, quelli che hanno segnato la Storia recente e quelli “segreti” di una famiglia che esiste anche al di fuori della percezione pubblica. Una famiglia che però è parte di un “sistema”, come viene più e più volte definito, che poggia sulla sovrana e che deve andare avanti in una determinata direzione, anche a prescindere dalla volontà dei suoi singoli membri/ingranaggi. Il rifiuto al cambiamento – che potrebbe portare pericoli inaspettati – si fa particolarmente chiaro nel sesto episodio, Casa Ipatiev, che ripercorre quanto accaduto alla dinastia Romanov e il ruolo nel massacro dei reali russi svolto dai monarchi britannici.
L’episodio colpisce per come è strutturato, con flashback che ci riportano indietro nel tempo, e sequenze dal montaggio serrato e incisivo: il massacro dei Romanov, intervallato ai festeggiamenti per la fortunata battuta di caccia di Re Giorgio V, è sicuramente una delle scene che più rimangono impresse della stagione. Tra gli episodi più significativi ricordiamo anche Fuoco alle polveri, in cui Diana rilascia la famigerata intervista alla BBC, in cui parla apertamente (e in termini estremamente negativi) del suo matrimonio con Carlo e del rapporto con il resto della famiglia reale. Un episodio che racconta una piccola rivoluzione citandone un’altra, ossia la congiura delle polveri di Guy Fawkes: entrambe, però, hanno fallito nel far crollare l’istituzione che cercavano di colpire. Si tratta, a nostro parere, di due degli episodi più simbolicamente rilevanti dell’intera stagione: racchiudono infatti perfettamente il senso più intimo della storia narrata, non nascondendo un certo senso di tragedia imminente. La Storia la conosciamo, e sappiamo anche quale sarà uno degli eventi centrali della prossima stagione, alla quale ci approcceremo anche con la consapevolezza che sarà l’ultima e chiuderà il ciclo. Un “inevitabile” peccato, perché la serie creata da Peter Morgan è stata un’esperienza televisiva senza precedenti e che difficilmente verrà ripetuta.
La recensione in breve
La quinta stagione di The Crown è l'ennesima conferma di come la serie creata da Peter Morgan sia unica nel suo genere. I nuovi membri del cast sono perfetti nel ruolo: colpiscono in particolare Imelda Staunton in quello di Elisabetta II e Elizabeth Debicki che interpreta una tormentata Lady Diana.
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