Titolo Episodio: Infected La serie: The Last of Us, 2023. Creata da: Craig Mazin e Neil Druckmann. Regia: Neil Druckmann. Cast: Pedro Pascal, Anna Torv, Bella Ramsey. Genere: horror, drammatico. Durata: 53 minuti. Dove lo abbiamo visto: In anteprima stampa in lingua originale.
Trama: Ellie, Joel e Tess sono usciti dalla QZ di Boston e ora attraversano la città per trovare le Luci. Ovviamente le cose non saranno semplici e ad aspettarli diverse insidie e pericoli.
Dopo un primo episodio introduttivo, capace di delineare con brusche pennellate la realtà in cui i nostri protagonisti si muovono, la storia di Joel, Tess ed Ellie procede in un secondo capitolo in cui la tensione cresce esponenzialmente, e in cui finalmente entriamo in contatto con gli “infetti” che brulicano nel “mondo di fuori”. Come vedremo in questa recensione di The Last of Us 1×02, il secondo episodio – forse meno di impatto rispetto al primo ma fondamentale per gettare le basi della storia che verrà – ci mostra la trasformazione della Terra dopo vent’anni dallo scoppio dell’epidemia: le vestigia della civiltà umana sono state inglobate da una natura rigogliosa che, seppur spaventosa, è a suo modo incantevole e magnetica. Soprattutto per la giovane Ellie, che vede per la prima volta il mondo fuori dalla roccaforte militare in cui è nata e cresciuta.
La trama: che cosa resta di noi
Dopo un breve incipit che ci racconta lo scoppio dell’epidemia, che ha avuto origine in Indonesia, torniamo al presente. Joel (Pedro Pascal), Tess (Anna Torv) ed Ellie (Bella Ramsey) sono usciti dal compound militare e sono alla ricerca del gruppo di “Luci” che porterà la ragazzina dai medici che stanno sperimentando un vaccino. Come abbiamo scoperto nel primo episodio – e come si sono resi conto anche Joel e Tess – Ellie sembra essere immune alla malattia: è stata morsa da un infetto ma non si è trasformata in un mostro assetato di sangue. Potrebbe essere finalmente la svolta per il genere umano?
Portare la ragazzina al punto di incontro con le Luci non è però un’impresa facile, il gruppo dovrà infatti attraversare le rovine della città di Boston, in cui edifici crollati e – soprattutto – gruppi di infetti in agguato, rendono decisamente complicato il passaggio. L'”incontro” con i mostri è a questo punto inevitabile, e i tre si troveranno faccia a faccia con le terrificanti creature all’interno dei resti di un museo.
Alla scoperta del mondo con Ellie
Questo episodio ci permette di scoprire il mondo attraverso gli occhi di Ellie, che lo vede per la prima volta. La natura che ha “mangiato” i resti della civiltà è, come dicevamo, spaventosa ma al tempo stesso bellissima. Gli animali – e i funghi – sono i nuovi padroni del pianeta, e non possiamo fare a meno di chiederci se la vera malattia per la Terra siano stati gli esseri umani, ora sull’orlo dell’estinzione.
È nella prima parte di questo episodio che conosciamo meglio Ellie, meravigliata ed euforica alla vista di una realtà fino a quel momento sconosciuta. Non si tratta di una rivoluzionaria – come sono invece le “Luci” che l’hanno fatta uscire da Boston – guidata dal bisogno di salvare il genere umano, di trovare una
cura e di riportare la democrazia, ma di una quattordicenne spinta della voglia di avventura e dal bisogno di scoperta – a volte fin troppo sprezzante del rischio – propri di quel particolare momento della vita.
Atmosfere da horror
Un senso di meraviglia e di bellezza che rende ancor più spiazzante il momento del primo vero incontro con gli infetti. Che non avviene all’esterno – nella natura – ma nel buio di un edificio assolutamente “umano”, un museo di Storia americana. Le atmosfere si fanno quindi d’improvviso decisamente più dark, assimilabili a quelle degli horror a cui il sottogenere dello zombie movie appartiene. Sequenze concitate ed estremamente tese, in cui la vita dei protagonisti è appesa al filo del rasoio.
Questo primo scontro con gli infetti è fondamentale per comprendere l’entità del pericolo con cui i nostri personaggi saranno costretti a scontrarsi: i malati sono delle creature cieche ma con uno sviluppatissimo senso dell’udito, sono connessi tra loro come creature di uno “sciame”, legati dalle spire dei funghi che li hanno creati e che hanno dato vita ad un sofisticatissimo sistema di comunicazione. Se se ne uccide uno è possibile infatti che vengano allertati decine di altri altri mostri, anche a chilometri di distanza. Le capacita di sopravvivenza di Joel e Tess sono quindi fondamentali in questo mondo esterno così mortale, ma la minaccia degli infetti è qualcosa che metterà anche loro a dura prova.
Un barlume di speranza
Tra le scene più significative dell’episodio c’è senza dubbio quella finale, in cui Joel e Tess si scontrano sul fatto che Ellie possa portare o meno alla scoperta di una cura. Joel è disilluso, amareggiato, convinto che non ci sia più salvezza. Tess, invece, pur dopo tutto quello che ha passato si aggrappa al sogno che per il genere umano ci sia ancora speranza, che per loro – dopo tutti gli errori ed orrori compiuti – ci sia ancora possibilità di redenzione.
Ed è qui che la storia di The Last of Us mostra la sua vera bellezza, insegnandoci come la speranza sia una malattia molto più infettiva di qualsiasi altro morbo: anche vent’anni dopo l’apocalisse, anche quando tutto sembra perduto e dimenticato, c’è chi decide di rischiare il poco che gli è rimasto per cambiare le cose.
La recensione in breve
Il secondo episodio di The Last of Us ci porta nel mondo di fuori, che scopriamo attraverso gli occhi meravigliati di Ellie. Oltre a una natura rigogliosa troviamo ad attenderci gli infetti, che finalmente si mostrano in tutto il loro orrore.
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