Titolo Episodio: Long Long Time La serie: The Last of Us, 2023. Creata da: Craig Mazin e Neil Druckmann. Regia: Peter Hoar Cast: Pedro Pascal, Bella Ramsey, Nick Offerman e Murray Bartlett.
Genere: horror, drammatico Durata: 72 minuti. Dove lo abbiamo visto: In anteprima stampa in lingua originale.
Trama: Torniamo indietro allo scoppio dell’epidemia per seguire la storia di due personaggi, Bill e Frank. Uniti da un amore nato nelle circostanze più difficili ma che li porterà a stare insieme per più di quindici anni.
L’avventura televisiva di The Last of Us prosegue per la terza settimana, con un episodio inaspettato per una storia di questo genere, ma a suo modo davvero indimenticabile. Fino ad ora quello che ci ha emozionato e colpito di più, pur raccontando la storia di due personaggi che ancora non erano stati introdotti, Bill e Frank. Un episodio in cui, rispetto a quello precedente, le atmosfere cambiano ancora una volta: dimentichiamoci per un’ora della tensione tipica dello zombie movie per fare spazio al racconto di una storia d’amore nata nelle circostanze più inaspettate. Come vedremo in questa recensione di The Last of Us 1×03, la serie creata da Craig Mazin e Neil Druckmann riesce a stupirci ancora una volta, regalandoci un episodio estremamente toccante. Ci troviamo in un mondo post apocalittico popolato da infetti assetati di sangue, ma l’amore sincero – che sia tra amanti o tra genitori (putativi) e figli – trova ancora il terreno giusto per sbocciare.
La trama: via da Boston
Ellie (Bella Ramsey) e Joel (Pedro Pascal) si sono lasciati alle spalle Boston, e insieme alla città il ricordo bruciante della morte di Tess (Anna Torv). I due proseguono il loro viaggio, e si dirigono verso il luogo dove vivono due amici di Joel: per farlo devono passare attraverso un campo in cui giacciono decine e decine di scheletri umani. Non si tratta di infetti, spiega Joel ad Ellie, ma di persone per cui non c’era un posto nei rifugi militari eretti nei primi giorni dopo lo scoppio della pandemia. L’episodio ci riporta quindi a quei primi tempi, in una cittadina del Massachusetts i cui abitanti venivano stipati sui camion militari. Tra loro non c’è però Bill (Nick Offerman), esperto di sopravvivenza che osserva il caos di soldati e civili dalla sicurezza del suo bunker, armato fino ai denti. L’apocalisse non l’ha preso di sorpresa e lui sa come cavarsela: dotato di un generatore per l’elettricità, di una fornitura di gas e di conoscenze indispensabili per tenere a bada infetti e intrusi.
Un giorno, dopo anni di solitudine, accade però l’inaspettato: in una delle trappole che ha costruito per proteggere la sua proprietà incappa qualcuno, un uomo sano ma denutrito e spaventato, Frank (Murray Bartlett). Superata la diffidenza iniziale, Bill lo invita a fermarsi per una doccia ed un pasto caldo, e fin da subito – complice una canzone suonata al pianoforte – i due scoprono di sentire una forte attrazione l’uno per l’altro. La notte che segue sarà l’inizio di una storia d’amore lunga più di quindici anni, in cui Bill e Frank riescono a costruirsi un piccolo angolo di normalità tutto per loro. Sarà durante la lunga convivenza che incontreranno Joel e Tess, e che instaureranno con loro una forte amicizia, basata sul rispetto reciproco.
L’amore ai tempi dell’apocalisse
Come vi anticipavamo – nell’economia generale di una storia di sopravvivenza postapocalittica – Long Long Tim prende lo spettatore in modo del tutto inaspettato. La violenza di un mondo devastato da un’epidemia è un elemento marginale: sappiamo che è in agguato al di là di un recinto elettrificato, ma quello che Bill e Frank riescono a costruire è talmente puro e sincero da farci (e fargli) dimenticare ciò che sta accadendo all’esterno. Potrebbe passare come un episodio tutto sommato marginale, staccato dal resto della narrazione, ma a visione ultimata è evidente come sia fondamentale per comprendere il percorso emotivo dei personaggi – soprattutto quello di Joel – e il significato più intimo di una serie come The Last of Us, che vuole raccontare come ciò che abbiamo di più umano – che può essere sia una debolezza che la nostra più grande forza – sopravvive anche nelle circostanze peggiori.
Come Joel anche Bill è qualcuno che non si aspettava più nulla dalla vita, isolato da tutto e da tutti. Il bisogno di proteggere un’altra persona gli ha dato uno scopo, e gli ha dato la forza di andare avanti, esattamente come potrebbe accadere a Joel e a Ellie.
Il cast: le interpretazioni di Nick Offerman e Murray Bartlett
Soffermandoci brevemente sul cast principale di questo terzo episodio non possiamo che sottolineare quanto
Nick Offerman e Murray Bartlett ci abbiano convinti nei ruoli, rispettivamente, di Bill e Frank. Entrambi riescono a dare vita a due personaggi intensi e stratificati, anche nel poco tempo a loro disposizione per farlo. In particolare Offerman porta sullo schermo un Bill che non si può fare a meno di adorare fin dal suo primo ingresso in scena: burbero, duro e pronto a tutto, ma anche estremamente sensibile, protettivo e divertente (la lettera che lascia a Joel, sul finale, è una summa perfetta di tutte queste sue qualità).
Long Long Time ci permettere di conoscere un po’ meglio anche la Ellie di Bella Ramsey, che nei primi minuti di girato segue Joel euforica alla scoperta del mondo esterno, ricco di sorprese ma anche di terrificanti segreti. L’incontro con un infetto ci mostra ancora una volta quanto il suo personaggio possa essere feroce, caparbio e coraggioso, al punto che – ogni episodio che passa – non possiamo che affezionarci sempre di più a lei.
La recensione in breve
The Last of Us cambia ancora una volta in atmosfere con un terzo episodio che racconta la toccante storia d'amore tra Bill e Frank. Particolarmente emozionante anche grazie alle interpretazioni di Nick Offerman e Murray Bartlett.
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Voto CinemaSerieTV