La serie: The Tourist, del 2022. Scritta da: Harry Williams, Jack Williams. Diretta da: Chris Sweeney, Daniel Nettheim. Cast: Jaime Dornan, Danielle Macdonald, Shalom Brune-Franklin, Ólafur Darri Ólafsson. Genere: Thriller. Durata: 55 minuti/6 episodi. Dove l’abbiamo visto: Su Paramount Plus.
Trama: Dopo che la sua auto è stata distrutta in un forsennato inseguimento nel cuore del deserto australiano, un uomo si risveglia nell’ospedale locale di Cooper Springs senza alcun ricordo di chi sia e di come sia giunto fin lì. Basandosi su pochi indizi, dovrà ricostruire la sua identità prima che i suoi misteriosi nemici facciano ritorno per chiudere i conti.
L’amnesia e il difficile processo di ricostruzione dei propri ricordi non sono certo strumenti narrativi inediti nel genere thriller.
Anzi, a dire il vero li ritroviamo un po’ ovunque, dai romanzi di Ken Follett a Memento di Christopher Nolan, senza dimenticare la saga di The Bourne Identity.
Il fascino per il mistero, però, resta intatto e continua a suggestionare l’immaginazione di milioni di lettori e spettatori: sul piccolo schermo, dopo il successo di The Flight Assistant, a riproporre questa formula vincente è la serie tv The Tourist, che debutta in questi giorni su Paramount Plus a quasi un anno dalla sua uscita internazionale.
Chi è l’uomo senza nome e senza memoria interpretato da Jaime Dornan che emerge insanguinato dalle sabbie dell’outback australiano? Per scoprirlo bisognerà vedere tutti e sei gli episodi della serie prodotta dall’emittente australiana Stan, in collaborazione con BBC, HBO Max e ZDF.
Prima di iniziare la visione, però, vi proponiamo la nostra recensione di The Tourist, con la garanzia che si tratterà di una lettura rigorosamente priva di spoiler.
Una trama poco originale, ma ricca di colpi di scena
Nel cuore dell’outback, lo sconfinato deserto dell’Australia centrale, un uomo (Jaime Dornan) si ferma a una stazione di servizio, battibecca con il titolare e riparte.
Un grosso autocarro blindato lo insegue, incalzandolo con il clacson, e sperona la sua auto innescando uno spaventoso incidente.
Il protagonista si risveglia nell’ospedale di Cooper Springs, affetto da una profonda amnesia: non riesce in alcun modo a ricordare quale sia il suo nome, che cosa ci faccia in quel posto e, più in generale, chi lui sia.
Ma soprattutto, non sa che qualcuno ha cercato di ucciderlo, ed è pronto a finire il lavoro.
Sulla vicenda indaga la benevola Helen (Danielle Macdonald), una timida e insicura poliziotta alle prime armi: spinta dal suo innato altruismo, la donna cerca di aiutare il protagonista, ma finirà per ritrovarsi invischiata anche lei nelle sue disavventure.
Sulle tracce del protagonista, però, ci sono pure un losco assassino che indossa abiti da cowboy (Ólafur Darri Ólafsson), un potente criminale di origini greche, Kostas (Alex Dimitriades), e il risoluto detective Lachan Rogers (Damon Herriman).
A quanto pare, il passato dell’uomo ha qualcosa a che fare con la bella cameriera di una tavola calda di nome Luci (Shalom Brune-Franklin), e coinvolge anche la vita di un individuo che, al momento, si trova… sepolto vivo nel bel mezzo del deserto!
Impossibile dire più, perché i colpi di scena che ci attendono sono davvero molti: benché decisamente poco innovativa e originale, la trama di The Tourist poggia su una struttura solida, serrata e incalzante, e utilizza al meglio il mistero dell’amnesia per mantenere lo spettatore incollato allo schermo.
Dimenticatevi le Sfumature: Jaime Dornan è tornato!
Diciamolo chiaramente: nessuno dei tre pessimi adattamenti per il grande schermo del ciclo Cinquanta sfumature di grigio ha brillato per le proprie qualità cinematografica, e neppure la performance di Jaime Dornan nei panni del protagonista si è conquistata un posto negli annali.
Quantomeno, non in quelli dedicati alla buona recitazione.
Eppure, prima della brutta debacle nei panni di Christian Grey, l’attore irlandese aveva giocato un ruolo decisivo nel successo di The Fall, un autentico gioiello della serialità inglese, e si era distinto nelle prime due stagioni del fiabesco Once Upon a Time, nei panni del Cacciatore.
In The Tourist, l’attore dimostra di essersi ormai lasciato ampiamente alle spalle quello sventurato incidente di percorso, e di essere ormai pronto a un grande ruolo anche in ambito cinematografico.
Il suo protagonista senza nome risulta convincente e carismatico, ed è proprio la nuova metamorfosi di Dornan a conferire al telefilm un’identità forte e precisa, contribuendo a distinguerla dai numerosi altri thriller in circolazione.
“The Man”, come lo chiamano i titoli di coda della versione inglese, è un personaggio credibile, tormentato e visibilmente privo di ogni punto di riferimento, ben delineato dalla recitazione intensa e minimalista del suo interprete, che si basa perlopiù su sguardi intensi e una manciata di laconiche battute, anziché sulla consueta, affannosa e disperata pioggia di domande.
La vera stella del cast, però, è Danielle Macdonald
In un cast affollato da bravi attori, la vera star è però Danielle Macdonald, che in The Tourist interpreta l’agente Helen Chambers.
Proprio come la Molly Solverson della seconda stagione di Fargo, il suo è un personaggio profondamente sensibile, empatico e intuitivo, costretto però a vivere in un mondo che sembra fare a gara per cercare di farla sentire insicura.
Fisicamente sovrappeso, tormentata dai disturbi alimentari e decisamente non a suo agio con il proprio corpo, Helen è messa a dura prova da mille paure e incertezze, che ne minano alla radice ogni tentativo di avere fiducia in se stessa.
A peggiorare ogni cosa non è soltanto la provvisorietà del suo status di “poliziotta in prova”, che ne ridimensiona drasticamente l’autorevolezza sul posto di lavoro, ma anche e soprattutto il suo pessimo fidanzato, Ethan (Greg Larsen), un individuo ottuso, meschino ed egoista con un’autentica mania del controllo, sempre pronto a tutto per farla sentire in colpa, svilirla e mortificare ogni sua iniziativa.
Incapace di sancire un limite netto nella propria relazione e far valere il proprio punto di vista, Helen finisce per cadere sistematicamente nelle trappole verbali del suo futuro marito, ma continua a restare al suo fianco e a preoccuparsi per lui, perché convinta di non poter meritare nulla di meglio.
L’incontro con il misterioso protagonista contribuirà a sparigliare le carte e rompere una volta per tutte il guscio della sua piccola zona di confort, creando una serie di dinamiche persino più interessanti del mistero narrativo di fondo su cui si fonda la serie.
Il merito va in larga parte al talento di un’attrice formidabile, che con la sua espressività riesce a condurci in profondità nell’anima del proprio personaggio: Danielle Macdonald è davvero un nome di cui bisogna prendere nota.
La fotografia della serie ci fa scoprire il fascino dell’Australia
Dal punto di vista tecnico, The Tourist si distingue per una regia particolarmente curata: sfruttando al meglio il budget a propria disposizione, la serie ci regala varie scene d’azione efficaci e adrenaliniche, tra le quali segnaliamo in particolare il concitato inseguimento che apre la prima puntata.
A elevare la qualità delle riprese contribuisce anche una fotografia molto ispirata, che cattura la maestosa desolazione dell’outback australiano e, attraverso un suggestivo filtro ocra, ci immerge in un mondo desertico, enigmatico e quasi alieno, perfetto riflesso della mente del protagonista a seguito dell’amnesia.
In definitiva, facendo propria la grande lezione di Breaking Bad e Better Call Saul, la fotografia della serie non si limita a descrivere un’ambientazione, bensì la trasforma in vero e proprio personaggio, facendone un simbolo delle vicende narrate.
Un “Fargo dimezzato”?
Lungi dall’assumere un tono eccessivamente drammatico, The Tourist è anche capace di fare della buona ironia e di regalarci un crescendo di situazioni grottesche e surreali, mettendo nel mirino l’assurdità delle convenzioni sociali e i paradossi del mondo rurale.
I punti di riferimento sono indubbiamente i film dei fratelli Coen e la serie tv Fargo di Noah Hawley, di cui la serie è chiaramente debitrice.
Purtroppo, però, tocca segnalare come The Tourist finisca per fare fin troppo affidamento alla ricetta che ha fatto la fortuna della serie americana, e si riveli un prodotto molto derivativo, che a tratti sembra quasi proporci una copia sbiadita delle migliori intuizioni di Fargo.
Per quanto riuscite e divertenti, le note di matrice black comedy e le bizzarre idosincrasie del sicario-cowboy interpretato da Ólafur Darri Ólafsson possono trasmettere un netto sentore di già visto ai fan della serie di Hawley, risultando oltretutto molto meno memorabili dell’originale.
Al netto di questo neo, The Tourist rappresenta comunque un prodotto di qualità, capace di incuriosire, emozionare e far sorridere.
La recensione in breve
The Tourist è un thriller efficace e ben congegnato, che punta tutto sulla classica formula dell’amnesia del protagonista e su un’incalzante sequenza di colpi di scena. Il telefilm non aggiunge molto al filone a cui appartiene, né propone soluzioni particolarmente originali, ma nel complesso funziona, intrattiene e regala emozioni, anche grazie a una regia di qualità e alle solide prove di Danielle Macdonald e Jaime Dornan.
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