Titolo dell’episodio: Variant. La serie: The Walking Dead, 2010. Regia: Karen Gaviola. Cast: Norman Reedus, Melissa McBride, Lauren Cohan, Khary Payton, Ross Marquand, Lauren Ridloff, Josh Hamilton, Laila Robins, Jeffrey Dean Morgan.
Genere:horror. Durata: 48 minuti. Dove l’abbiamo visto: su Disney+, in lingua originale.
Trama: Il Commonwealth è nel panico dopo la morte di Sebastian Milton, e Pamela decide di fare un esempio delle comunità esterne, indicendo una caccia all’uomo e facendo arrestare chiunque abbia un legame con Eugene. Lui, nel frattempo, cerca di fuggire con l’aiuto di Daryl…
La fine è sempre più vicina, anche se centellinata oltre ogni limite: con questa recensione di The Walking Dead 11×19, mancano solo cinque episodi alla conclusione definitiva (o almeno così sarebbe sulla carta) della serie che è diventata il cavallo di battaglia della AMC negli Stati Uniti e uno dei più improbabili titoli del catalogo Disney+ nella maggior parte dei mercati internazionali.
La trama: caccia all’uomo
Sebastian Milton è morto, ucciso da uno zombie che gli è caduto addosso per mano di Eugene. Questi diventa quindi il nemico pubblico numero uno, e cerca di fuggire con l’aiuto di Daryl mentre Pamela fa arrestare chiunque abbia informazioni su di lui. Altrove, Aaron e Jerry si stanno dirigendo verso nuove mete, e hanno un problema quando lungo la strada si imbattono in un’orda di morti viventi e devono trovare una sistemazione alternativa per la notte in attesa che i cadaveri ambulanti si dileguino. E da un’altra parte all’interno del Commonwealth, Lance Hornsby pensa che la nuova svolta possa aiutarlo a recuperare il potere che ha perso…
Questioni di Eugene
Il consueto riassunto iniziale narrato da Judith Grimes è incentrato, questa volta, su Eugene (con non poco spazio per il suo rapporto d’amicizia con il compianto Abraham, il cui interprete Michael Cudlitz è poi diventato uno dei registi ricorrenti della serie), ribadendo già nei primi minuti l’importanza del personaggio in questo episodio. E proprio negli ultimi mesi, dopo che le precedenti stagioni non avevano ben capito come utilizzarlo, l’ambivalenza generale intorno a lui era diventato uno dei punti di forza della trama orizzontale dello show, al netto della gestione un po’ maldestra della suspense legata al Commonwealth. E con lui c’è un’efficace dose di pathos che mancava nelle ultime due settimane, dove i personaggi erano secondari alle esigenze di scrittura, come nelle altalenanti annate a cura di Scott M. Gimple.
L’attesa della fine
Ma al di là di quei momenti isolati, questo è l’ennesimo esempio di come, con la durata estesa della stagione finale (dettata in parte dalla pandemia, che ha comportato anche un allungamento dell’annata precedente), il team di sceneggiatori se la stia prendendo comoda prima di arrivare a una conclusione che in realtà tale non è, essendoci quasi mezza dozzina di spin-off in varie fasi di produzione. E questo allungamento del brodo fa sì che una rivelazione importante per ciò che rimane della serie madre sia quasi una nota a piè di pagina, anziché il momento epocale che sarebbe stato una decina d’anni fa. C’è ancora speranza di redenzione? Ai prossimi cinque capitoli l’ardua sentenza.
La recensione in breve
In The Walking Dead 11x19, Josh McDermitt è coinvolgente nei panni di Eugene, ma il resto dell'episodio è intrappolato nello schema del brodo allungato in vista della conclusione della serie che è vicina, ma allo stesso tempo lontana.
- Voto CinemaSerieTV