L’episodio : Outpost 22. La serie: The Walking Dead, 2010. Regia: Tawnia McKiernan. Cast: Norman Reedus, Melissa McBride, Lauren Cohan, Khary Payton, Ross Marquand, Lauren Ridloff, Josh Hamilton, Laila Robins, Jeffrey Dean Morgan. Genere: horror. Durata: 47 minuti. Dove l’abbiamo visto: su Disney+, in lingua originale.
Trama: Negan ed Ezekiel, condannati ai lavori forzati, cominciano a pianificare la fuga. Maggie, inizialmente catturata, riesce a liberarsi e si imbatte in Daryl e Carol, i quali stanno progettando un assalto al treno del Commonwealth…
C’è una certa ironia nel rendere un treno il principale oggetto drammaturgico nel quartultimo episodio di una serie che ormai arranca verso il traguardo finale, ma tale è il livello attuale di uno show che non aveva assolutamente bisogno di 24 capitoli per chiudere i battenti, come possiamo constatare anche in questa recensione di The Walking Dead 11×21.
La trama: destinazione ignota
Outpost 22, come recita il titolo originale dell’episodio, è la misteriosa destinazione di un treno che trasporta i prigionieri del Commonwealth. Un treno che Daryl e Carol vogliono attaccare per capire bene come prepararsi in vista della battaglia conclusiva contro le forze di Pamela Milton, e per l’occasione a dargli manforte c’è Maggie, che è riuscita a liberarsi da una pattuglia che l’aveva catturata e vuole disperatamente ritrovare suo figlio. Altrove, tra coloro che sono stati arrestati e condannati ai lavori forzati, Negan ritrova Ezekiel, e insieme i due riescono ad appianare le loro divergenze quanto basta per cominciare a pensare alla fuga, anche quella in vista di uno scontro finale ormai imminente.
Nella testa di Maggie
Il classico recap iniziale narrato da Judith Grimes chiarisce che a questo giro la parte del leone spetta a Maggie, prima che lei – insieme a Negan – torni sugli schermi televisivi nel 2023 nella miniserie The Walking Dead: Dead City. Nel frattempo, questo episodio propone un viaggio nella sua psicologia, o almeno così vorrebbe fare, mostrando una donna disperata che vuole ricongiungersi con suo figlio, simbolicamente rappresentato da un bambino zombie che lei rifiuta di uccidere perché non rappresenta un pericolo immediato. Un innesto tematico che, come il resto delle trovate di questo terzo blocco di episodi, non fa che rallentare ulteriormente una narrazione che a livello di ritmo è già prossima ai minimi storici, arrivando ora a un colpo di scena importante che però, a sua volta, non sembra poter giustificare altri due capitoli prima del gran finale.
Tutti a bordo
E mentre si aspetta che le due storyline principali di questo episodio convergano inevitabilmente, questo quartultimo appuntamento con la serie principale cerca di rifarsi al western con l’attacco al treno, un intento nobile che però tradisce lo stato di salute ormai terminale di un programma che non riesce a risollevarsi neanche con uno dei più collaudati escamotage a base di action. Le sparatorie sono prive di mordente, il treno stesso l’equivalente meccanico di uno dei tanti cadaveri ambulanti che avanzano di default, senza dare alcuna spinta alla progressione narrativa. E il capolinea, pur essendo molto vicino, sembra sempre più lontano…
La recensione in breve
Nonostante la presenza di un treno, la stagione finale di The Walking Dead procede con il solito ritmo mortifero, allungando il brodo oltre ogni misura in vista di un finale imminente ma non troppo.
- Voto CinemaSerieTV