La serie: Ultima notte a Tremor, 2024. Regia: Oriol Paulo. Genere: Thriller, drammatico. Cast: Javier Rey, Ana Polvorosa, Pilar Castro, Guillermo Toledo, Josean Bengoetxea. Durata: 8 episodi/60 minuti circa. Dove l’abbiamo visto: Su Netflix.
Trama: Dopo essere stato colpito da un fulmine, un pianista tormentato comincia ad avere visioni del proprio futuro, mentre una minaccia letale incombe sui suoi cari.
A chi è consigliata: Agli appassionati del cinema del regista spagnolo Oriol Paulo; a chi non ha paura di una durata estesa per sondare ogni profondità dell’animo umano.
Il grande regista spagnolo Oriol Paulo è tornato su Netflix con la miniserie L’ultima notte a Tremor, che adatta per il piccolo schermo il thriller psicologico best-seller di Mikel Santiago, pubblicato nel 2014. Portare in video una storia così complessa non è stato semplice, ma il cineasta, già noto per aver affrontato con successo la trasposizione cinematografica di Quando Dio imparò a scrivere (2022), dimostra ancora una volta la sua abilità nel sondare le profondità della mente umana. Pur apportando alcuni cambiamenti al materiale di partenza, come la nazionalità dei personaggi, i loro nomi e l’ambientazione spostata dalla costa irlandese a quella cantabrica nella città immaginaria di Tremor, la serie mantiene intatte le atmosfere cariche di suspense e la costante sensazione di minaccia che caratterizzano il libro.
Con titoli acclamati come Suburbia Killer, Contrattempo e Durante la tormenta, Oriol Paulo si conferma una garanzia di qualità. Fin dal primo minuto, L’ultima notte a Tremor avvolge lo spettatore in un’atmosfera che inquieta e tiene con il fiato sospeso, in un viaggio dove nulla è come sembra e ogni sottotrama, ogni personaggio, gioca col tempo – passato, presente e futuro – per condurre il pubblico oltre le apparenze.
Un potere o una maledizione?
Álex è un uomo punito dalla vita: nonostante abbia ottenuto un enorme successo con la sua carriera di pianista e compositore di colonne sonore per film, è attanagliato da un pesantissimo blocco dell’artista, a cui si aggiunge un divorzio ostile che lo ha portato a stabilirsi lontano da tutto… persino dai suoi figli, che ama e gli mancano tanto. Tremor è il luogo che sceglie per ritrovare l’ispirazione e l’entusiasmo per la vita. Si trasferisce in una casa isolata dove un tempo soggiornava un ornitologo, con una sola altra casa nelle vicinanze: quella di Leo e María, una singolare coppia di sposi, anch’essi alla ricerca della pace e della tranquillità che la zona offre.
Poco dopo il suo arrivo, Alex incontra Judy, una donna segnata da un passato doloroso che gli apre le braccia e con cui entra subito in sintonia. Tuttavia, nulla sarà facile nel cammino di Alex. Una notte, durante una tempesta, viene colpito da un fulmine che gli fa perdere il senso della realtà. Da quel momento inizia a soffrire di terribili visioni sotto forma di sogni lucidi in cui assiste impotente al brutale assassinio dei suoi vicini e di tutti i suoi cari. Il suo comportamento furioso lo porterà a indagare sul suo rapporto con la madre, che sosteneva di avere un “istinto” per la previsione del futuro. L’ha ereditato da lei? È un dono o una maledizione?
Il viaggio inquietante e coinvolgente di un sublime Javier Rey
Paesaggi, estetica, trama: tutto in L’ultima notte a Tremor è curato nei minimi dettagli per offrire un’esperienza televisiva di alta qualità. Fotografia, colonna sonora, inquadrature e montaggio si combinano alla perfezione, creando un’atmosfera di mistero, intrigo e disorientamento che si dipana attraverso traumi e amore, veri fili conduttori della storia.
Al centro della narrazione, come dicevamo, c’è Álex de la Fuente, interpretato da Javier Rey, che porta sulle spalle il peso della serie con una performance intensa e ricca di sfumature emotive. Il protagonista è un uomo segnato da un passato tormentato, deciso a voltare pagina, ma il suo viaggio interiore lo spinge in estremi emotivi che rivelano una complessità profonda: Rey incarna questa fragilità con straordinaria autenticità, dando vita a un personaggio capace di muoversi senza sforzo apparente dalla tenerezza alla paura, dalla sicurezza all’incertezza, fino alla paranoia.
La colonna sonora, a cura di Fernando Velázquez, ha un ruolo fondamentale a livello diegetico : a volte risveglia i ricordi del protagonista, altre completa e arricchisce le immagini o le accompagna con virtuosismo. La musica diventa così un pilastro della narrazione, associandosi a personaggi e momenti chiave e generando nel pubblico emozioni intense. Oriol Paulo utilizza al meglio anche le ambientazioni, catturandone la bellezza sullo schermo ma mostrando i personaggi come piccoli e vulnerabili di fronte alla natura selvaggia. Questa fragilità umana, insieme ai drammi personali che accompagnano ogni personaggio in questa storia di seconde possibilità, rende facile l’immedesimazione dello spettatore: la costa cantabrica è l’ambientazione perfetta perché qui, come nella mente del protagonista, si incontrano la tempesta e la calma, la luce e l’oscurità, il bello e il buio.
Ultima notte a Tremor sfida gli spettatori
Oriol Paulo eleva sempre le storie che decide di adattare per la televisione, approfondendo personaggi e situazioni fino a creare, in questo caso, veri e propri “film” all’interno della serie. Alcuni personaggi chiave potrebbero perfino ispirare spin-off, data la loro profondità narrativa. Contrariamente a quanto spesso accade in altre serie, dove flashback e episodi riempitivi appesantiscono la narrazione senza aggiungere valore, dal nostro punto di vista qui ogni digressione arricchisce la trama. Paulo riesce infatti a bilanciare perfettamente i momenti di suspense con le esplorazioni del passato, rendendo ogni dettaglio significativo e coinvolgente per lo spettatore. Superato quello che potrebbe essere considerato un ostacolo per chi è abituato al formato più rapido di Netflix e delle altre piattaforme, L’ultima notte a Tremor si dimostra comunque un thriller intrigante, che trascina lo spettatore in un viaggio nella mente del protagonista, come in un labirinto senza via d’uscita.
La recensione in breve
Se L'ultima notte a Tremor vi appassiona, sarà impossibile staccarsi fino alla fine: la serie è costruita per essere altamente coinvolgente, intrecciando una sequenza di colpi di scena che tengono lo spettatore incollato allo schermo
Pro
- Il mistero al centro della trama è gestito con grande abilità
- Un cast assolutamente ispirato
- Oriol Paulo conferma di maneggiare il thriller brillantemente
Contro
- L'eccessiva lunghezza degli episodi, che sembrano film nel film più che capitoli in successione di una storia
- Voto CinemaSerieTv