La serie: Un inganno di troppo, 2023. Creata da: Harlan Coben. Cast: Michelle Keegan, Dino Fetscher, Danya Griver, Adeel Akhtar,
Emmett J. Scanlan, Richard Armitage, Joanna Lumley. Genere: Thriller, drammatico Durata: 50 minuti circa/8 episodi. Dove l’abbiamo visto: in anteprima su Netflix.
Trama: Maya assiste all’omicidio del marito Joe e decide di scoprire chi sia il responsabile della sua morte: nel farlo, scoperchia un vaso di Pandora fatto di segreti e misteri legati al suo passato, alla sua famiglia e a quella di Joe.
È con una serie thriller che Netflix decide di aprire l’anno nuovo, una serie pensata per sfruttare i giorni festivi e trascinare i suoi spettatori in una furiosa sessione di binge watching. Nata dalla già lunga collaborazione con lo scrittore Harlan Coben (siamo già all’ottavo adattamento di una sua opera!), Un’inganno di troppo fa dei colpi di scena e delle svolte inaspettate il punto di forza della sua articolatissima trama: tantissimi gli elementi sul fuoco, che a tratti potrebbero confondere lo spettatore, ma che alla fine si amalgamano piuttosto bene e funzionano, catturando chi guarda in un mistero sempre interessante e coinvolgente.
Come vedremo in questa recensione di Un inganno di troppo la serie creata da Coben, scritta da Danny Brocklehurst e diretta da David Moore ci porta nelle vite di numerosi personaggi, in particolare seguiremo le vicende di una donna che, dopo la misteriosa morte del marito, deciderà di fare di tutto per scoprire chi sono il colpevoli: nel farlo, come è tradizione nelle storie di questo tipo, scoperchierà un vaso di Pandora in cui il suo passato nell’esercito si mescola alle cospirazioni di una malvagia azienda farmaceutica, in cui la morte mesi prima dell’amata sorella potrebbe essere in qualche modo legata ad un gruppo di hacker e al ritorno in scena di una vecchia fiamma dagli oscuri obiettivi. Insomma, chi più ne ha più ne metta in questo thriller (fin troppo) ricco di spunti ma a suo modo estremamente coinvolgente.
Un (complessissimo) mistero da svelare
Non possiamo esimerci dal fornirvi qualche dettaglio sulla trama di Un inganno di troppo, così da farvi capire quanto effettivamente questa storia sia davvero complessa ed articolata. Il primo episodio si apre in medias res, catapultandoci in una situazione messa in moto dalla drammatica morte di Joe (Richard Armitage). Joe stava camminando vicino casa insieme alla giovane moglie Maya (Michelle Keegan), ex soldatessa in congedo, quando due uomini su una motocicletta lo freddano all’improvviso, lasciandolo sanguinante e in fin di vita sul ciglio della strada. L’uomo, che lavora per un’importante azienda farmaceutica non aveva apparentemente nemici, e nessuno si spiega quanto gli è accaduto. Ma quella di Joe non è la prima morte a devastare la vita di Maya, qualche mese prima la donna aveva perso anche la sorella, brillante chimica impiegata nella stessa azienda del marito, e uccisa durante una rapina finita male. Il passato della donna, che è stata congedata con disonore dall’esercito, nasconde numerosi segreti, che potrebbero essere legati a quanto sta accadendo. Anche la famiglia del marito, capeggiata dalla suocera fredda e manipolatrice (Joanna Lumley), non è però da meno: tanti anni prima il fratello minore di Joe è morto in un terribile incidente in barca, gira voce però che possa essersi trattato di un suicidio… Ad indagare su questo confusa matassa di morti e segreti troviamo il detective Sami Kierce (Adeel Akhtar), investigatore esperto ma preoccupato per una misteriosa sindrome che lo colpisce facendogli perdere improvvisamente i sensi, nei momenti più inaspettati.
A rimescolare ancora di più le carte in tavola, come se ce ne fosse bisogno, un’incredibile scoperta fatta dalla stessa Maya mentre osserva sua figlia e la babysitter da una telecamera nascosta nella cameretta della bambina: Joe è più vivo che mai, ed entra nell’inquadratura per abbracciare la figlia. Che cosa sta succedendo? Che i lutti e il dolore stiano giocando un brutto scherzo alla mente della donna o il marito ha solo finto la sua morte?
Una storia pensata per il binge watching
Come vi anticipavamo Un inganno di troppo è pensata per catturare progressivamente lo spettatore e trascinarlo in una vicenda che si dipana per svolte e colpi di scena. Le informazioni che ci vengono date – ed i personaggi secondari fin da subito introdotti – sono davvero tantissime, è quindi necessaria un po’ di pazienza per entrare veramente nella storia, per mettere insieme i vari pezzi del puzzle fornitici dalla sceneggiatura. A tratti ci si chiede se tanta “ricchezza” e complessità fossero davvero necessarie, i misteri ed i segreti si affastellano l’uno sull’altro senza un’attimo per riprendere fiato (dalla malattia misteriosa del detective Sami al ritorno in scena dell’ex fidanzato della sorella di Maya, dagli hacker che l’anno fatta congedare dall’esercito al coinvolgimento dell’allenatore di calcio della scuola locale!), ma in qualche modo si incastrano bene l’uno con l’altro, e lo spettatore finisce per farsi catturare dalla vicenda, trangugiando un episodio dopo l’altro fino all’emozionante finale.
Michelle Keegan funziona estremamente bene nel ruolo dell’instancabile protagonista, disposta a tutto pur di svelare quanto accaduto al marito e all’amatissima sorella. Keegan è credibile nella sua interpretazione di una donna devastata dal lutto e vittima di PSTD a causa del suo passato nell’esercito, il dubbio che molto di quello che vediamo sia solo nella sua mente (come l’improvvisa apparizione del marito nelle registrazioni che casualmente nessun altro riesce a vedere) ci accompagna per gran parte della visione, aggiungendo quello strato in più al mistero che ci si sbroglia davanti.
La recensione in breve
Un inganno di troppo è l'intricatissima serie thriller nata dall'ennesima collaborazione tra Netflix e Harlan Coben. Perfetta per aprire l'anno con una lunga sessione di binge watching.
- Il voto di CinemaSerieTv