La serie: Unstable, 2023. Creata da: Victor Fresco, Rob e John Owen Lowe. Cast: Rob Lowe, John Owen Lowe, Sian Clifford, Fred Armisen. Genere: Commedia. Durata: 8 episodi/30 minuti circa. Dove l’abbiamo visto: Su Netflix, in anteprima stampa.
Trama: Unstable è una serie comedy che racconta della vita di un genio delle biotecnologie che va a rotoli dopo la morte della moglie. Questo fino a quando il figlio più pragmatico non aiuta lui e la sua azienda a rimettersi in sesto.
Giovedì 30 marzo debutta nell’immensa offerta televisiva di Netflix una serie comedy sorprendentemente divertente. Stiamo parlando di Unstable, show originale destinato al piccolo schermo creato da Rob Lowe, suo figlio John Owen e da Victor Fresco, quest’ultimo mente creativa dietro al buon successo che ebbe qualche anno fa sulla piattaforma Santa Clarita Diet. La serie, costituita da otto episodi di circa trenta minuti ciascuno, è una leggera e frizzanta storia incentrata sul rapporto spesso conflittuale tra padre e figlio, ma con una chiave di lettura più inedita e fresca.
Nella nostra recensione di Unstable, capiremo quanto questa serie televisiva sia un nuovo trampolino di lancio per la famiglia Lowe, qui alle prese con un prodotto audiovisivo che riesce finalmente a valorizzare il loro rapporto reciproco fuori e davanti la macchina da presa. Con tanta autoironia e risate genuine.
La trama: quando papà e figlio si incontrano
Ellis Dragon (Rob Lowe) è un genio nel suo campo lavorativo: mago delle biotecnologie ammirato da tutti ma allo stesso tempo eccentrico e narcisista fino al midollo, tanto che inizia a discendere sempre di più all’interno di una spirale autodistruttiva ed imprevedibile alcuni mesi dopo la morte di sua moglie. I colleghi della sua azienda prestigiosa sono particolarmente preoccupati per lo stato di salute psicologica del loro capo, così riportano a casa da New York il figlio Jackson (John Owen Lowe), un ragazzo timido, un po’ asociale ma fortemente pragmatico. Grazie al suo aiuto, l’azienda di biotecnologica tornerà a funzionare a pieno ritmo; la stessa cosa però non si potrà dire del conflittuale rapporto tra padre e figlio…
Così ha inizio Unstable, serie tv di stampo comedy scritta e co-creata da Rob e John Owen Lowe assieme allo showrunner e produttore esecutivo Victor Fresco, che aveva dato vita per Netflix al sottovalutissimo (e ormai cancellatissimo) Santa Clarita Diet. Un ritorno di fiamma con la piattaforma di streaming per Fresco quindi, che fa squadra con la famiglia Lowe per realizzare uno show destinato al piccolo schermo molto meno superficiale di quanto non si creda all’inizio.
Un ironico scontro generazionale
A funzionare meglio in Unstable è difatti il rapporto narrativo ed extra-diegetico che si instaura immediatamente tra i due personaggi di Ellis e Jackson Dragon. Interpretati rispettivamente da Rob e e John Owen, i protagonisti servono da pedina narrativa per portare sul piccolo schermo uno scontro transgenerazionale di tutto rispetto; se Ellis è brillante ma assolutamente narcisista, suo figlio Jackson invece possiede le caratteristiche opposte: timidissimo e molto empatico, non possiede però il dono della socialità, eppure nonostante tutto, saranno le sue capacità e la sua attitudine diametralmente agli antipodi a riportare a galla l’azienda di biotecnologia del papà.
Come a voler dire che Unstable gioca sul piano parallelo della (mancanza di) empatia: sarà il narcisismo e il costante e super-contemporaneo impulso di apparire altro da quello che siamo di fronte a tutti a salvarci oppure un gesto di comprensione, empatia e di mano tesa verso l’ascolto del prossimo sarà la chiave che ci risparmierà dall’apocalisse degli affetti?
Un affare di famiglia?
Un dilemma che la frizzante serie creata da Fresco e dagli stessi Lowe si avventura nell’affrontare senza dare però risposte o risvolti palesemente di parte: a sbrogliare la matassa narrativa (ma anche quella emotiva) dello show Netflix ci pensa invece lo spirito di squadra e di cameratismo, quello che lentamente ma progressivamente si instaura non solo all’interno dell’azienda Dragon ma anche e soprattutto tra padre e figlio. Due poli opposti che, in maniera del tutto inevitabile, si attraggono e respingono allo stesso tempo.
A rendere vivace e realistica questa dinamica tra i due protagonisti ci pensano Rob e John Owen Lowe. Padre e figlio nella vita di tutti i giorni, scelgono di vestire i panni di una coppia di genitore/figlio nella finzione televisiva per portare allo spettatore più o meno casuale una fetta di vita vissuta in cui i due attori statunitensi si mettono alle spalle al muro denudandosi delle loro fragilità e dinamiche intime e private. Il tutto ovviamente sublimato attraverso un prodotto televisivo irresistibile e per nulla superficiale.
Una serie tv irriverente e leggera al punto giusto
In definitiva, Unstable vince la sfida dell’algoritmo di Netflix grazie alla sua innata freschezza e alla sua dinamicità narrativa. Di certo non stiamo parlando di un prodotto indimenticabile o dalle straordinarie peculiarità innovative in campo televisivo, eppure la serie con Rob e John Owen Lowe cattura l’attenzione dello spettatore grazie al suo costante senso di leggerezza, materiale che fa da propulsione ad un prodotto perfetto per una serata di binge-watching all’insegna della spensieratezza e del sorriso mai banale. Una spensieratezza da non confondere assolutamente con la mancanza di profondità tematica, cosa di cui Unstable di certo non manca di abbondare, nonostante tutto.
La recensione in breve
La nuova serie Netflix con Rob Lowe e suo figlio John Owen Lowe sorprende per ritmo, scrittura dei dialoghi e dei personaggi e per inventina narrativa. Nulla di innovativo sotto il sole dell'immensa offerta della piattaforma di streaming, eppure Unstable diverte ed intrattiene con piglio leggero ma mai superficiale.
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Voto CinemaSerieTV