La serie: War Sailor – La Serie, del 2023. Creata da: Gunnar Vikene. Cast: Kristoffer Joner, Pål Sverre Hagen, Ine Marie Wilmann Genere: Drammatico, Storico. Durata: 60 minuti/3 episodi. Dove l’abbiamo visto: Su Netflix.
Trama: Nel 1939, Sigbjørn convince l’amico Alfred a salutare la famiglia e imbarcarsi con lui come marinaio su una nave diretta a New York. La guerra sconvolgerà le loro vite, e Alfred perderà ogni speranza di rivedere la moglie e i figli.
Nel 2022 il film War Sailor ha partecipato a molti prestigiosi festival interazionali, conquistando il plauso di molti addetti ai lavori.
Con un budget di oltre 11 milioni di euro, si trattava del lungometraggio più costoso della storia del cinema norvegese: un investimento, del resto, più che proporzionato all’importanza del racconto, che gettava uno sguardo sulle vite e sulle storie dei circa 30.000 marinai originari della Norvegia arruolati a forza sulle navi degli Alleati, e costretti a trascorrere cinque anni lontano dalla patria, occupata dalla Germania nazista.
Di recente, War Sailor ha avuto l’onore di rappresentare il suo Paese nella corsa all’Oscar, pur non riscuotendo la ribalta mediatica di Niente di nuovo sul fronte occidentale. Le cose, però, stanno per cambiare: in autunno Netflix si è interessata all’opera, e ha deciso di trasformarla in una miniserie.
“War Sailor – ha spiegato il creatore Gunnar Vikene – era stato inizialmente concepito sia come un film che come una miniserie, e non riuscivo proprio a rinunciare all’idea di raccontare questa storia in entrambi i formati. Durante il montaggio, ci siamo accorti che molto materiale non poteva far parte del film, lungo già molto più di due ore. Per fortuna, Netflix ha accettato la sfida”.
Il risultato è una extended cut da tre ore, finalmente disponibile su scala mondiale: ecco la nostra recensione di War Sailor – La Serie.
La trama: un’oscura odissea nei mari del Nord
Alfred e Sigbjørn sono amici da sempre, e vivono nella tranquilla cittadina norvegese di Bergen. Siamo nell’estate 1939, a pochi mesi dall’inizio della seconda guerra mondiale: al porto il lavoro continua a scarseggiare, e Sigbjørn convince Alfred a imbarcarsi con lui come marinaio su una nave cargo diretta a New York.
Sigbjørn, però, è scapolo, mentre Freddie deve lasciarsi alle spalle la moglie Cecilia e i suoi tre figli: sua figlia Maggie, in particolare, è terrorizzata all’idea di perdere il padre per un incidente in mare, e fa di tutto per fargli cambiare idea.
Una volta salpati, i destini dei due si intrecceranno con quelli di Hanna e del giovane Aksel, nei confronti del quale Freddie diventerà un’autentica figura paterna, offrendosi di insegnargli a nuotare e a scrivere.
Lo scoppio della guerra stravolgerà ogni cosa: arruolati a forza sulle navi inglesi, i quattro si troveranno a lottare quotidianamente con la paura di perdere la vita, mentre da casa arriva la notizia che i nazisti hanno occupato la Norvegia e costruito una fabbrica di U-boat proprio nel cuore di Bergen. Da quel momento, la loro sarà un’autentica odissea nei mari del Nord, tra il pericolo mortale dei siluri e la continua minaccia dei sommergibili tedeschi.
Il tempo passa, e in una ridda di notizie contrastanti sia Freddie che i suoi familiari inizieranno a credere di non potersi più rincontrare. Nel 1948, a guerra finita, Sigbjørn si metterà sulle tracce dell’amico e, dopo molte ricerche, lo ritroverà a Singapore… Ma cosa ne è stato dell’uomo che conosceva prima della partenza?
La regia: un’intensa e drammatica discesa nell’abisso
Nonostante tutto ciò che vi abbiamo detto fino a questo punto, War Sailor non è affatto una miniserie di guerra. Quantomeno, non nel senso convenzionale del termine.
Non ci sono spettacolari sequenze d’azione, gesta eroiche o combattimenti adrenalinici: nel più rigoroso rispetto delle testimonianze dei superstiti ci troviamo quasi sempre al buio, tra le cucine e la sala macchine, e di guerra vera e propria, nel corso delle tre puntate, se ne vede appena uno scorcio.
I ritmi sono lenti e volutamente dilatati, ma a mantenere sempre alta la tensione contribuisce l’eccellente colonna sonora di Volker Bertelmann.
Il progetto dell’autore è solido e coerente: il focus della narrazione è saldamente incardinato sull’esperienza dei nostri due protagonisti, sulla loro tenace amicizia e sulla disperata lotta per la sopravvivenza. Non c’è la minima traccia di retorica: Freddie e Sigbjørn non si imbarcano per servire la patria, né decidono di prestare servizio nella flotta alleata spinti da nobili ideali e alti principi. Quella di War Sailor – La Serie, d’altronde, è una storia semplice e umana, che ci parla di marinai che sognano soltanto di poter tornare a casa e riabbracciare le persone che amano.
E così, tra lunghi silenzi, lettere ai familiari scritte e mai spedite, paura di morire e ostinato coraggio, la solida regia di War Sailor ci conduce per mano nel più oscuro degli abissi: la psiche dei suoi protagonisti.
Pur senza proporci rivoluzionarie innovazioni, Gunnar Vikene firma un dramma autentico e viscerale, tutto giocato sul precario equilibrio tra l’ostinazione nel fare il proprio dovere a ogni costo e l’angoscia di perdere se stessi e le persone amate nell’abisso della guerra.
Un’ottima prova di Kristoffer Joner
Un contributo decisivo al successo di War Sailor – La Serie giunge dall’ottima prova dell’interprete di Freddie, Kristoffer Joner, che riesce a scavare a fondo nel suo personaggio con un’espressività e un’intensità davvero sorprendenti. Nel corso dei tre episodi della serie, Joner va molto al di là dei limitati dialoghi a lui affidati, e colma di significato anche i lunghi momenti di silenzio che scandiscono le sequenze più importanti.
Nel complesso, la sua performance risulta cruciale nel rendere credibile e autentica un’opera che si regge interamente sulla carica emotiva dell’esperienza della guerra, e sul precario equilibrio tra dovere e paura.
Al suo fianco, Pål Sverre Hagen e gli altri membri del cast si rivelano più che all’altezza del proprio compito, e ci aiutano a immedesimarci nelle paure e nelle decisioni dei vari personaggi, conferendo intensità al racconto.
Il peso delle conseguenze
In ultima istanza, War Sailor è una miniserie che ci mette di fronte al peso insostenibile delle conseguenze. Fin dalla sequenza di apertura, ambientata a Singapore nel 1948, apprendiamo che Freddie e Sigbjørn riusciranno a sopravvivere alla guerra: non è dunque sull’angoscia della morte che si gioca il racconto delle tre puntate, bensì sulla tremenda trasformazione che un viaggio brutale e oscuro come quello dei 30.000 marinai norvegesi comporterà per i cuori e le anime dei superstiti.
La vicenda si conclude nel 1972, quando ormai per il resto del mondo la guerra è un lontano ricordo: l’orrore, però, non se ne è mai andato dalla mente del povero Freddie, e non se andrà mai. Dentro di lui, qualcosa si spezzato per sempre, dopo che una terribile ironia della sorte ha stravolto il suo destino e quello della sua famiglia.
Da un certo punto di vista, nessun uomo – soldato, marinaio, medico o civile – è tornato davvero a casa dalla seconda guerra mondiale :nel caso dei superstiti, a bussare alla porta di casa è stato un individuo radicalmente cambiato, privato per sempre di un frammento della sua umanità.
Nel suo triste e nostalgico atto finale, War Sailor – La Serie fa insomma riemergere le amare e toccanti riflessioni di Primo Levi: erano davvero così fortunati, quei sopravvissuti?
La recensione in breve
War Sailor - La Serie è un viaggio intenso e brutale negli abissi della guerra, raccontata attraverso la prospettiva inedita dei marinai norvegesi. La versione estesa dell'opera di Gunnar Vikene è una testimonianza storica di grande valore, che parla di amicizia e di famiglia, e ci fa riflettere sul dramma dei superstiti.
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Voto CinemaSerieTv