The Idol di Sam Levinson è stato sulla bocca di tutti da molto prima della sua uscita effettiva – il 4 giugno 2023 – per una ragione specifica: le polemiche che hanno circondato la produzione della serie, passata nelle mani del creatore di Euphoria, alle prese con regia e sceneggiatura di questa, dopo varie vicissitudini. “La storia d’amore più sordida di tutta Hollywood“, così HBO ha pubblicizzato il tanto chiacchierato progetto, a cui Levinson ha lavorato insieme al cantautore e attore Abel “The Weeknd” Tesfaye, un inatteso sodalizio artistico che ha tenuto sulle spine tutti i fan. Nella serie, Jocelyn – interpretata da Lily-Rose Depp, figlia dell’attore Johnny Depp – è una pop star emergente che trova la sua strada nell’industria musicale con Tedros – interpretato dal cantante di Save Your Tears – che possiede un popolare nightclub di Los Angeles ed è anche il leader di una setta moderna. L’intento di The Idol è quello di definire, attraverso la satira, l’industria musicale e la sua versione più oscura raccontando la storia di una relazione tossica condizionata dall’abuso di potere. In questo articolo abbiamo cercato di riassumere tutte le polemiche attorno alla produzione di The Idol e alla ricezione dei due primi episodi della serie, trasmessi da HBO, alla luce di un report di Rolling Stone che ha evidenziato come questo progetto sia stato ostacolato da budget gonfiati, disaccordi creativi e “aspettative quasi impossibili”.
Amy Seimetz abbandona la regia della serie
La prima volta che si è parlato della nuova serie HBO The Idol è stato a novembre 2021 ma, alla base dell’uscita posticipata a giugno 2023, c’è una giustificazione. Lo scorso aprile, la rivista Rolling Stone ha reso noto che The Idol avrebbe dovuto debuttare nell’autunno del 2022; la verità è che nemmeno la troupe dello show aveva idea di come sarebbe stata la versione finale della serie.
La produzione è stata caratterizzata da un caos imperante, afflitta da ritardi e riscritture che ne hanno ritardato le riprese. “È stato, come dire, uno spettacolo di me**a“, ha confessato uno dei membri della troupe alla rivista musicale. Il primo segnale pubblico che qualcosa non andava è arrivato lo scorso aprile, quando la regista di The Girlfriend Experience e She Dies Tomorrow, Amy Seimetz, ha abbandonato la serie, con l’80% dei sei episodi completati, secondo le 13 diverse fonti contate dal rapporto. Così, la HBO ha confermato la revisione creativa di The Idol e il conseguente riassestamento del team. È stato allora che è trapelato il presunto parere di The Weeknd, secondo cui la serie, sotto la guida di Seimetz, sarebbe stata troppo orientata verso una “prospettiva femminile“. Le fonti del rapporto sostengono che il creatore di Euphoria e attuale regista della serie, Sam Levinson, abbia respinto l’approccio di Seimetz, abbandonando la storyline della star vittima di un’industria predatrice e puntando sulla storia d’amore “avvilente e vuota” tra Jocelyn e Tedros, percepita dal team come “offensiva”. In breve: meno messaggio, più nudità.
Le accuse di “torture porn”
Il pubblico ha iniziato a percepire The Idol come una serie tv scandalosa dopo alcune dichiarazioni da parte di membri della produzione, che il report di Rolling Stone ha reso note: “Ho firmato per fare una satira dark sulla fama e sul modello di fama nel 21° secolo. Le cose a cui sottoponiamo i nostri talenti e le nostre star, le forze che mettono le persone sotto i riflettori e come tutto questo possa essere manipolato nel mondo post-Trump“. Una fonte anonima ha poi dichiarato: “È passato dalla satira a ciò che stava satireggiando“. La produzione è diventata, secondo numerosi talent coinvolti nel progetto, un “ambiente tirannico e caotico dove conta solo la morbosità“, tanto che si è arrivati a descrivere la serie come “torture porn“.
In una dichiarazione “di riposta” a Vanity Fair, la HBO ha negato con forza che The Idol fosse un progetto “tossico” e ha affermato che il cambio di showrunner è avvenuto perché i primi episodi “non soddisfacevano gli standard della HBO“. La dichiarazione completa recita: “I creatori e i produttori di The Idol hanno lavorato duramente per creare uno dei programmi originali più eccitanti e provocatori della HBO. L’approccio iniziale allo show e la produzione dei primi episodi, purtroppo, non hanno rispettato gli standard della HBO e quindi abbiamo deciso di cambiare. Durante tutto il processo, il team creativo si è impegnato a creare un ambiente di lavoro sicuro, collaborativo e reciprocamente rispettoso e l’anno scorso ha apportato modifiche creative che riteneva fossero nell’interesse della produzione, del cast e della troupe. Non vediamo l’ora di condividere presto The Idol con il pubblico“.
Il tweet di The Weeknd
The Weeknd responds to Rolling Stone’s recent article that alleged rocky production on his upcoming series ‘THE IDOL.’
“.@RollingStone did we upset you?”pic.twitter.com/7vg7LmsyLF
— Film Updates (@FilmUpdates) March 1, 2023
Sebbene i registi finali, Sam Levinson e Abel Tesfaye, non abbiano risposto direttamente alle dichiarazioni di Rolling Stone, Tesfaye ha poi twittato uno spezzone della serie in cui citava l’esclusiva dei media e commentava: “Vi stiamo disturbando?“. Nella scena, il personaggio di Tesfaye deride in maniera altezzosa proprio un giornalista di Rolling Stone, negandogli l’accesso alla sua star e accusandolo di “irrilevanza“: “Rolling Stone ha 6 milioni di follower, probabilmente la metà sono bot. Jocelyn ne ha 78 milioni. Cosa ci guadagna?“.
The Idol a Cannes
Dopo i sette minuti di standing ovation con cui Cannes ha accolto l’attore Johnny Depp il 17 maggio, alla premiere del film Jeanne du Barry, si pensava che il trattamento riservato alla figlia non sarebbe stato da meno. Accompagnata da Sam Levinson e Abel “The Weeknd” Tesfaye, Lily-Rose Deep ha ricevuto una standing ovation di cinque minuti a Cannes, dopo la proiezione dei primi due episodi del progetto. Nonostante ciò, come da programma, le scene di nudo e masturbazione dell’attrice hanno scioccato il festival, scatenando un mare di reazioni negative.
Kyle Buchanan, giornalista del New York Times Magazine, ha paragonato la serie a un sito porno sui suoi social media. Rotten Tomatoes l’ha classificata come marcia, dato che ha ottenuto un punteggio di gradimento da parte della critica di appena il 27%. “Florida e squallida come l’industria che cerca di schernire, The Idol si erge su un piedistallo con uno stile sfrenato, ma appassisce sotto i riflettori“, si legge nella parte dedicata al “consenso della critica” sul famoso portale.
“C’è una genuina e agghiacciante mancanza di dignità nel modo in cui temi come il #MeToo e la salute mentale vengono affrontati“, ha osservato Ed Potton di Times UK. “Nonostante si sforzi di sembrare provocatorio, The Idol si basa principalmente su cliché flaccidi e su performance molto, molto stentate“, hanno invece commentato dalla CNN.
Le opinioni del cast
Secondo la rivista, alcuni membri del cast originale e dello staff di produzione hanno abbandonato il progetto nel maggio del 2022 poiché, da quando Levinson è entrato a far parte dello show, ritengono che abbia cambiato sia l’obiettivo della produzione che l’ambiente di lavoro.
“È come una fantasia di stupro che ognuno degli uomini tossici dello show potrebbe avere“, ha dichiarato anonimamente un altro membro del cast. Alcuni membri dello staff hanno aggiunto che non avrebbero mai più lavorato con Sam Levinson e lo hanno accusato di trattare male la sua troupe. “Non lavorerò mai più con Levinson e non credo che guarderò mai più Euphoria dopo aver lavorato con lui e aver visto come tratta la sua troupe“, è un’altra delle testimonianze raccolte da Rolling Stone.
Per questo e altri motivi, gran parte della troupe ha abbandonato la produzione e il cast nel maggio 2022, così Levinson li ha sostituiti con attori e personalità musicali di alto profilo, come Jennie, membro delle Blackpink. Chi ha avuto un’opinione diversa è stata la star Lily Rose Depp, che ha descritto Levinson come “il miglior regista con cui abbia mai lavorato“.
In una dichiarazione a Vanity Fair, Liy Rose-Depp ha elogiato le capacità di leadership di Levinson, definendolo “il miglior regista con cui abbia mai lavorato“. Ha continuato: “Non mi sono mai sentita più sostenuta o rispettata in uno spazio creativo, il mio contributo e le mie opinioni più apprezzate. Lavorare con Sam è una vera collaborazione in tutti i sensi: per lui conta più di ogni altra cosa non solo quello che gli attori pensano del lavoro, ma anche come ci sentiamo noi nell’interpretarlo. Ingaggia persone di cui stima il lavoro e ha sempre creato un ambiente in cui mi sono sentita vista, ascoltata e apprezzata“.
La serie di Sam Levinson, di cui vi abbiamo parlato nella nostra recensione di The Idol, è ora disponibile in esclusiva su Sky e Now.