True Detective: Night Country si è chiuso ieri con un epilogo a metà strada tra sovrannaturale e realtà, sicuramente ricco di umanità e tenerezza. Consegnandoci due protagoniste forse in pace, rasserenate dalle terribili lotte interiori che le avevano funestate negli episodi precedenti. Come vedremo nel nostro approfondimento, Danvers e Navarro non solo risolveranno il misterioso caso della sparizione (e del ritrovamento) di una gruppo di scienziati impegnati in ricerche scientifiche in Alaska. Ma riusciranno anche a venire a capo della terribile morte dell’attivista Annie K., legato proprio a doppio filo con il caso Tsalal. Ecco allora la spiegazione del finale di True Detective 4.
Chi ha ucciso Annie K.
Nel rispetto della classica struttura del giallo, la scoperta del colpevole è elemento prioritario in True Detective: Night Country. In questo caso c’è più di un delitto da risolvere. Quello principale sembra però essere quello della morte dell’attivista inuit Annie K., più che la scomparsa degli scienziati. Liz Danvers (Jodie Foster) ed Evangeline Navarro (Kali Reis) devono solo completare i tasselli finali del puzzle. Navarro trova la connessione tra la morte degli scienziati della base artica Tsalal di Ennis e quella di Annie, brutalmente uccisa sei anni prima in circostanze misteriose. La ragazza è stata uccisa proprio dai ricercatori.
Legata sentimentalmente a uno dei ricercatori, Raymond Clark (Owen McDonnell), aveva scoperto come gli scienziati fossero in realtà al soldo della Silver Sky Mining, la miniera che negli anni aveva inquinato la città di Ennis. Non solo i loro dati erano assolutamente falsi, anzi. Inquinavano sempre di più la cittadina, per poter estrarre dal permafrost, ormai sempre più liquido, tutto ciò che serviva loro per il sequenziamento del DNA di un microorganismo estinto in grado di fermare il decadimento cellulare.
In un impeto di rabbia, Annie aveva distrutto parte dei laboratori, venendo pugnalata ripetutamente dagli uomini. Clark, accortosi come fosse ancora in vita, la finì soffocandola. Come fa l’agente ad arrivare a questo esito? Navarro tortura Clark che, nascosto nei cunicoli di ghiaccio sotto alla centrale, e poi ritrovato dalle poliziotte, vuota il sacco sotto la minaccia di una furibonda Navarro, che riprende tutto con il cellulare. L’uomo poi viene lasciato morire al freddo.
Cos’è successo agli scienziati
Sono state le donne inuit di Ennis a vendicare la morte di Annie, aggredendo i ricercatori. Analizzando la caverna in cui si era nascosto Clark, teatro dell’omicidio di Annie, Danvers scopre l’impronta di una mano con due dita mozzate. Solo Blair Hartman (Kathryn Wilder), la signora impiegata nella fabbrica di pesce che abbiamo visto nel primo episodio, interrogata da Danvers per aver colpito con un secchio l’ex fidanzato dell’amica Bee (Diane Benson), aveva questa caratteristica fisica. Danvers e Navarro vanno subito a parlare con lei, Bee e altre donne di Ennis.
Pulendo gli uffici della base, loro due avevano notato dei dettagli che le avevano fatte risalire all’omicidio di Annie. A partire dall’arma a stella che l’aveva colpita più volte. Decisero così di farsi giustizia. Prima rapendo gli scienziati, rinchiudendoli in un furgone, poi costringendoli a fuggire nudi nel gelo artico. Davanti alla richiesta di Danvers sul perché non abbiano da subito denunciato, Blair risponde che non si fidavano dei poliziotti.
L’agente non può che dar loro ragione e decide di non denunciarle, puntando sul referto medico legale secondo cui gli scienziati sarebbero morti a causa di una valanga. Le stesse Danvers e Navarro condividono un segreto simile. Si sono spalleggiate a vicenda, infatti, quando anni prima uccisero un uomo, Wheeler, responsabile di aver assassinato la moglie. Coprendo la sua morte come fosse suicidio.
Cosa succede a Navarro e Danvers
Anche Navarro e Danvers riescono a trovare un briciolo di pace nelle loro esistenze tormentate. E a instaurare tra loro un rapporto di amicizia. Quando Danvers cade nell’acqua gelida, convinta di aver sentito la voce del piccolo figlio Holden che le chiedeva aiuto, Navarro non esita a lanciarsi per salvarla. In lacrime, Danvers chiede a Navarro (che è una credente e ha il potere di entrare in contatto coi morti) se sapesse cos’è successo all’anima del figlio, scomparso in un incidente stradale.
Trova conforto nell’amica che le dice che il piccolo la vede. Piange disperata, ma finalmente sollevata tra le braccia di Navarro. Liz riesce anche a ricostruire il rapporto con la figlia Leah, felice di avere una madre che ha combattuto la sua stessa battaglia a tutela dell’ambiente. Chiamata a rispondere alle domande dei diretti superiori, sulla gestione del caso e sulla sparizione di Hank Prior, Danvers racconta una bugia. Ovvero che l’uomo sia fuggito da Ennis per motivi personali.
In realtà, Hank, da sempre connivente con la Silver Sky, tanto da aver lui stesso eliminato il cadavere di Annie, mozzandogli la lingua, è stato ucciso dal figlio Peter. Il quale, in questo modo, ha salvato il suo capo Danvers dalla minaccia del padre. Il cadavere dell’uomo è stato occultato nelle acque gelide dalla misteriosa Rose (Fiona Shaw). La sorte di Navarro, invece, pare avvolta nel mistero. E la showrunner della serie Issa López non ha contribuito del tutto a chiarirla.
Secondo la teoria più accreditata, Navarro è morta come la madre e la sorella prima di lei. Entrando così nel mondo dei defunti a cui è sempre stata collegata. Nella sua casa ha lasciato solo il cellulare con cui ha raccolto la confessione di Clark e che di fatto ha portato alla chiusura della miniera, grazie alla diffusione favorita da Danvers. E l’orsacchiotto del piccolo Holden. Nella scena finale, Danvers e Navarro sono insieme nella casa al lago della seconda. Tornata brevemente al fianco dell’amica, per starle vicina un’ultima volta. È morta? Si è solo allontanata? Scegliete la spiegazione che per voi è la più plausibile. In fondo da Ennis nessuno se ne va davvero.