la serie: Antonia, 2024. Regia: Chiara Malta. Genere: Commedia, dramma. Cast: Chiara Martegiani, Valerio Mastandrea, Barbara Chichiarelli, Leonardo Lidi, Emanuele Linfatti. Durata: 6 episodi da 30 minuti. Dove l’abbiamo visto: Anteprima stampa.
Trama: Antonia è una giovane donna in fuga dal dolore e da sé stessa. Dopo aver lasciato la sua famiglia poco più che adolescente, ha trovato una sorta di equilibrio a Roma. Ma al suo trentatreesimo compleanno, il suo piano di difesa fallisce: litiga con tutti, viene licenziata e finisce in ospedale, dove scopre di avere l’endometriosi. Una malattia che, senza che Antonia se ne rendesse conto, ha influenzato tutta la sua vita.
Ci lamentiamo spesso in Italia per la mancanza di personaggi femminili di spessore, sfaccettati e complessi. Specialmente quando si parla di commedia. Se il mondo anglosassasone ha trovato in Fleabag la sua eroina tremenda, qui l’atmosfera è sempre stata piuttosto asfittica. Ecco perché salutiamo con grande piacere l’arrivo su Prime Video di una serie dramedy, Antonia, che invece si regge su una protagonista davvero ben scritta e autentica. Una figura, interpretata benissimo da Chiara Martegiani, che fa lo slalom tra le grandi sfighe della vita senza sembrare la Bridget Jones di turno (non che ci sia nulla di male, intendiamoci, solo che il modello “single sfigata” è diventato troppo comune), ma incarnando i dubbi e le speranze di una giovane donna che deve (ri)trovare il suo centro.
Antonia parla di una trentenne che scopre di avere l’endometriosi e in qualche modo questa presa di coscienza la obbliga a riprendere tutti i fili della sua vita, lasciati penzolare senza pensarci troppo. Ma con un peso sullo stomaco che si fa sentire nei momenti meno opportuni. Nella nostra recensione di Antonia, allora, proveremo a capire perché questa serie, supervisionata da Valerio Mastandrea sia una boccata d’aria fresca.
Buon compleanno, Antonia!
![Chiara Martegiani è Antonia](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2024/03/Chiara-Martegiani-e-Antonia.jpg)
Antonia è un’attrice. Vive con Manfredi, solido operaio già padre di uno sveglissimo ragazzino e passa le sue giornate sul set di una soap opera italiana in cui recita una parte microscopica. La sera del suo trentatreesimo compleanno litiga col compagno, che sotto sotto desidera un figlio da lei, lascia casa e di lì a poco viene licenziata. Durante le riprese di una scena, infatti, Antonia macchia di sangue un costume. Gestisce malissimo la questione, fuggendo dal set e salendo a bordo di un bus dove però si sente male.
Portata al pronto soccorso il ginecologo le comunica la diagnosi del suo malessere: endometriosi. Una malattia, spesso non diagnosticata, da cui non si può guarire. Inizia per Antonia un percorso di autocoscienza che la mette faccia a faccia con tutti gli irrisolti della vita. Guarda caso segnata sempre da mestruazioni dolorose e invalidanti. Con l’aiuto bislacco di Manfredi e di Marco, uno scrittore conosciuto il giorno dell’incidente, la donna comincia a sporcarsi le mani per provare a capire da dove nasca quel senso di straniamento perenne.
Anatomia di una rinascita
![Chiara Martegiani in una scena di Antonia](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2024/03/Chiara-Martegiani-in-una-scena-di-Antonia.jpg)
Antonia nasce grazie a un team creativo di sole donne, capitanato dalla regista Chiara Malta e composto dalle sceneggiatrici Elisa Casseri e Carlotta Corradi. Eppure, non è questo il quid in più di questo dramedy in sei atti, almeno non solo. Tutto nasce dall’esigenza di Chiara Martegiani di parlare di sé stessa e della sua endometriosi, sfruttando questo spunto per ampliare il discorso alla femminilità o meglio al ruolo a cui siamo destinate dalla società. Ecco, l’esigenza di mettere a fuoco una parte delicata della propria vita non diventa qui un racconto autobiografico spicciolo.
Anzi, trascende i confini della storia particolare per diventare universale. Antonia è una creatura sui generis ma parla a tutte noi. Alle giovani che vengono tritate da una società alla ricerca della perfezione. E alle donne mature, spesso e volentieri costrette nel ruolo di Wonder Woman che non devono chiedere mai. Antonia in effetti non chiede mai, vittima com’è di quella patologia strana che a volte ci impedisce di mostrare le nostre parti ombrose, finendo per risultare repellenti. Tutto questo è mostrato attraverso dialoghi brillanti e scelte registiche non banali, come le sequenze oniriche in cui la protagonista si trova catapultata nella sua adolescenza.
La gallina è un animale intelligente
![Leonardo Lidi e Chiara Martegiani in una scena di Antonia](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2024/03/Leonardo-Lidi-e-Chiara-Martegiani-in-una-scena-di-Antonia.jpg)
Una delle trovate narrative più acute è quella di aver affiancato ad Antonia una gallina, una specie di correlativo oggettivo biologico che incarna proprio la sua situazione di donna in crisi. La gallina produce uova ciclicamente. Inoltre, possiede una caratteristica unica: diventa tale solo in caso di fecondazione, altrimenti resta allo stadio di pollo (e questo vuol dire morire). Al di là della questione anatomica, è chiaro che la connessione tra Antonia e la gallina è simbolica. Alla stessa ragazza si chiede di diventare madre per attenuare i sintomi dell’endometriosi (così come la gallina ha bisogno di essere fecondata per vivere). Ma come si fa a pensare a una gravidanza, che è una scelta libera e d’amore, come antidoto a una patologia? Sembra che questo paradosso sia possibile solo quando si parla di corpi femminili. Che in questo sono senso un metronomo perfetto, poiché cambiano dentro e fuori in ogni fase del ciclo. Un elemento, questo, che è sempre stato raccontato male nei secoli. O come cosa di cui vergognarsi e da nascondere (solo da poco si vede il rosso del sangue nelle pubblicità degli assorbenti) oppure da minimizzare o da irridere (se sei nervosa hai le tue cose).
Antonia ci piace un sacco
![Valerio Mastandrea e Chiara Martegiani in una scena di Antonia](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2024/03/Valerio-Mastandrea-e-Chiara-Martegiani-in-una-scena-di-Antonia.jpg)
Antonia è una serie davvero interessante ed è merito della sua protagonista (e ovviamente dell’interprete, la bravissima Chiara Martegiani), del suo essere fuori norma. Con una madre anaffettiva, un’agente che vive nel passato, una migliore amica che si è annullata dalla nascita della figlia, Antonia rappresenta una figura femminile diversa, unica, molto complessa. Piena di luci e arrabbiata, con un look androgino ma con una sua delicatezza. È una donna problematica, respingente ma non cinica. Circondata da “gente che ne sa di più” (e non fatica a dirlo), procede per la vita seguendo un suo ritmo, forse scombinato, ma genuino.
Prendere coscienza di una malattia così invalidante per il corpo e la psiche necessita non tanto di coraggio, quanto di consapevolezza delle proprie fragilità. Non siamo la malattia si legge spesso ed è vero. Non siamo nemmeno guerriere che affrontano un malanno più o meno grave con la lancia in resta. Siamo esseri umani e per questo siamo travolte da una mescolanza di sensazioni belle e brutte, tutte assieme. Questo caos la serie lo mostra benissimo. E in questo caos ci possiamo rispecchiare senza paura di essere giudicate.