Si chiama Rock’n’Roll Suicide, come una canzone di David Bowie, l’ultimo episodio della serie, e la spiegazione del finale di Daisy Jones And The Six, la serie Prime Video che ci ha accompagnato per tutto il mese di marzo, non può che cominciare da qui. Il finale, in realtà, ce lo avevano già preannunciato dal primo episodio, e una scritta in sovraimpressione ce lo dice di nuovo all’inizio dell’episodio 10. La fine è nota, allora. Il 4 ottobre del 1977, Daisy Jones & The Six si esibirono in un concerto, facendo il tutto esaurito, al Soldier Field di Chicago, in Ilinois. Fu la loro ultima esibizione. L’atto finale della bellissima serie Prime Video inizia proprio da quel concerto. Da quel “tu rimpiangi me e io rimpiango te”, con cui aprono il concerto e che sembra voler dire tanto delle storie di Billy e Daisy.
Come vi avevamo raccontato nella recensione di Daisy Jones & The Six, la serie è costruita come un rockumentary, e gli attori appaiono, tra una scena e l’altra, come se stessero rilasciando delle interviste, molti anni dopo, nei panni dei veri musicisti. Le band si sciolgono, recitava il titolo di un album d Luca Carboni. E Daisy Jones & The Six si sono sciolti. Come i Beatles, come i Police, come tante grandi band. I Daisy Jones & The Six, in realtà, non sono mai esistiti. Ma la serie Prime Video è scritta e girata talmente bene che ci sembra che siano stati una vera band. Una band di cui ormai siamo dei fan. E per questo il finale di Daisy Jones & The Six è un addio a una storia che avremmo continuato a seguire per sempre.
L’ultimo concerto, l’ultimo giorno
Daisy Jones si muove sinuosa, in uno di quei vestiti con le maniche larghe che sembrano un mantello, o delle ali. Daisy sembra una sirena o una figura di un film fantasy. Il trucco sugli occhi è sbavato, c’è qualcosa di diverso. L’ultimo, magistrale episodio di Daisy Jones & The Six, racconta quell’ultimo concerto, girato come se fosse davvero andato in scena e, parallelamente, ricostruisce con una serie di flashback, ora per ora, con una sorta di countdown, quella lunga, lunghissima giornata che precede il concerto. Così vedremo cosa è accaduto tra Billy (Sam Clafin), la moglie Camila (Camila Morrone) e Daisy (Riley Keough). E come sono andate le cose tra Karen (Suki Waterhouse) e Will (Graham Dunne). Si tratta di una resa dei conti dopo l’altra. Tre accordi e la verità, diceva Bob Dylan. E la verità viene finalmente fuori. Così, qualcosa si rompe nella band.
Daisy e Billy si innamorano?
“Turn around, look me in the eye”. “Girati e guardami negli occhi”, cantano Daisy Jones & The Six su quel palco. E mentre lo fanno Billy e Daisy si guardano davvero negli occhi: complicità, chimica, empatia è quello che i due frontman sprigionano quando sono sul palco. E forse anche amore. L’originalità di Daisy Jones & The Six è però quella di non fare la scelta più scontata a livello di storia, quella di far innamorare Daisy e Billy. Sarebbe stato uno sviluppo molto più classico, più ad effetto. Il tradimento di Billy a Camila, l’uomo di successo che lascia la moglie per la sua nuova fiamma. E invece no, gli autori hanno scritto un personaggio particolare, che sceglie di fare la cosa giusta, restare con la moglie e la figlia. E non per senso del dovere, ma, davvero, per amore.
E guardando Camila (Camila Morrone), la sua bellezza e la sua dolcezza, davvero non si può dargli torto. Così come non è scontato che Daisy, la superstar, l’animale da palcoscenico, possa aver il mondo tranne le due cose che davvero desidera: l’uomo che ama, e l’amore della madre che, nonostante il successo, continua a trattarla con sufficienza. Seguendo queste storie ci identifichiamo in molti dei personaggi. Come Billy vorremmo restare accanto alla meravigliosa Camila. Eppure anche proteggere, prima ancora che amare, la spaesata e fragile Daisy. Che, anche sul tetto del mondo, è ancora quella ragazzina che è stata abusata da un uomo più grande e continuamente sminuita dai genitori.
Che cosa succede tra Daisy e Billy?
“Let me down easy”, “se mi deluderai fallo con gentilezza” recita una delle canzoni più intense di Daisy Jones & The Six. E, in fondo, la storia della band è proprio questo. Una serie di persone che deludono altre persone, continuamente. Ma è così quando si ama senza remore: il rischio è quello di rimanere delusi. Billy bacia appassionatamente Daisy quando crede che la storia con Camila sia finita. “La vita ci ha fatto a pezzi. Per questo dobbiamo stare insieme. Saremo a pezzi ma insieme” dice a Daisy. “Io non voglio essere a pezzi”, risponde lei. Come vi abbiamo detto, è un finale non scontato. Ed è qui, che, in teoria, si ferma la storia. Ma, come in quelle scritte che si fanno alla fine dei biopic, vi racconteremo come va a finire la storia. Perché mentre il concerto, e la storia della band, si chiude con la famosa Look At Us Now, la canzone che ha dato inizio a tutto, la vita continua. “Come siamo arrivati qui? Come ne usciamo? Quello che stiamo facendo non funziona. Tesoro guardaci ora. Rischiamo di rendere brutta una cosa bella”.
Le canzoni come il “coro” del teatro greco
Una delle grandi cose di Daisy Jones & The Six è stato l’uso delle canzoni, non un mero momento per far vedere che a band stava creando grande musica. Ma un vero e proprio “coro” (intenso come il coro del teatro greco), con i testi a commentare continuamente, e integrare, sottolineare, quello che i personaggi stavano vivendo. Quelle parole, e quella musica, sono sempre stati il modo per Billy e Daisy di dialogare, di esprimere i propri sentimenti, di sublimare nell’arte la loro attrazione.
Chi è che sta intervistando Billy, Daisy e gli altri?
Ma la sorpresa, ed è davvero notevole, avviene dopo 50 minuti dell’ultimo episodio. Sì, quando credevamo che fosse tutto ormai finito. Quelle famose interviste, con i personaggi a parlare in macchine per raccontare, dopo anni, le loro storie, finalmente hanno un controcampo. A intervistare Billy, e poi anche gli altri, è Julia, sua figlia. Così quelle che sembrano delle semplici interviste giornalistiche diventano qualcos’altro, un dialogo tra padre e figlia, uno scambiarsi ricordi e sentimenti. È Julia che sta girando il documentario sulla band. Lo fa non solo per un intento giornalistico, ma per recuperare il rapporto con il padre, e lasciare ai posteri la memoria della madre. E sarà lei il deus ex machina della storia, di quello che accadrà dopo.
Come è andata a Karen, Will, Eddie e Warren?
“Volevo essere una star del rock’n’roll”, racconta nell’intervista Karen Sirko. E lo avevamo immaginato. Per tutta la serie, nelle interviste, è apparsa con i capelli biondo platino, camicia bianca e cravatta nera stretta, giacca di pelle. Una perfetta popstar alla Debbie Harry, che ha intrapreso una carriera solista, e ha fatto centro. Il montaggio alterna per un attimo la sua vita dopo i The Six. Così vediamo il videoclip della hit Solitude, cantata con il nome d’arte di Candy Floss, in un video di Mtv e una band di sole donne ispirate al video di Rober Palmer Addicted To Love.
Il suo ex amore, Will, è invece tornato a casa, si è innamorato e ha messo su famiglia. Dice che deve ringraziare Karen, per essere stata onesta con lui, Ma Karen, ulteriormente intervistata, ammette che, quando gli ha detto che non lo amava, non è stata onesta. Eddie ha formato la sua band, e fa ancora concerti, anche se in posti piccoli. Warren è un turnista da diversi anni e ha sposato Lisa, la star del cinema che ha incontrato al Saturday Night Live.
Come è andata a finire tra Billy e Daisy?
Teddy, il loro storico produttore, è morto nel 1983, lo hanno trovato riverso su un mixer dopo una notte di lavoro: è morto facendo quello che amava. Daisy, lo capiamo, ha fatto successo come cantante e ha avuto anche una figlia. Billy è entrato in riabilitazione e non si è perso un attimo della vita della figlia Julia. Ma ha dovuto dire addio alla moglie Camila, scomparsa in seguito ad una malattia. Ma ecco la sorpresa: Julia fa vedere a Daisy un video di Camila, registrato prima di morire. “Dille solo che sono felice per lei. Che sono sempre stata una sua fan”. Ma soprattutto dice “Dì a tuo padre di chiamarla”. È una sorta di benedizione, di lascito. Camila ha avuto una vita che ha vissuto pienamente. Ora che si tratta di lasciarla, prova a far riavvicinare i due. “Dì a Daisy Jones di rispondere, perché quei due mi devono ancora una canzone”. La serie si chiude così. Alla porta della casa di Daisy. Un sorriso enorme è quello con cui lei accoglie Billy. La macchina da presa si ferma così, lasciandoci a immaginare cosa possa succedere. Mentre Mick Jagger i Rolling Stones cantano “May the good Lord shine a light on you”, “Possa il buon Dio accendere una luce su di te”.