La docuserie Il Principe è in streaming su Netflix
Creato da: Beatrice Borromeo, Marco Ponti
Genere: Documentario, Miniserie
Anno: 2023
Paese di produzione: Italia
Stagioni: 1
Numero di episodi: 3
Durata episodi: 43′
Protagonisti: Vittorio Emanuele di Savoia, Emanuele Filiberto, Birgit Hamer, Marina Doria
Distribuzione: Netflix
La trama de Il principe ruota attorno all’omicidio del giovane tedesco Dirk Hamer, avvenuto al largo dell’Isola di Cavallo, in Corsica, nella notte tra il 17 e il 18 agosto 1978; a ferire mortalmente il tedesco fu un colpo sparato da Vittorio Emanuele di Savoia, figlio dell’ultimo re d’Italia Umberto II, con la propria carabina, allo scopo di “spaventare” alcuni turisti italiani, ospiti del noto chirurgo Nicola Pende, che si erano appropriati senza permesso di un motoscafo di famiglia.
La serie ricostruisce l’intricata vicenda criminale e giudiziaria attraverso interviste ai protagonisti (fra cui la sorella di Dirk Hamer, Birgit, amica personale di Beatrice Borromeo) gettando anche luce sulla vicenda storica della famiglia Savoia, costretta a un decennale esilio dall’Italia dopo la promulgazione della Repubblica, il 2 giugno 1946.
Beatrice Borromeo, in un’intervista a Vogue, ha spiegato così l’origine del titolo della serie, di chiara matrice machiavelliana: “Cavallo non era solo la sua isola ma era anche l’isola di fronte alla Sardegna. È da lì che lui vedeva quindi l’Italia, quella terra dove lui non poteva andare, quello stato che fino all’età di 9 anni lo aveva celebrato e adorato. Credo che tutta la nostra introduzione sull’esilio sia stata fondamentale per provare a spiegare cosa sia scattato quella notte, quando – secondo la mia lettura – la sua rabbia nei confronti degli italiani è emersa di botto. Il riferimento a Machiavelli è naturale, però per me la scelta del titolo è dovuta al fatto che la sua essenza è quello del “Principe”, cresciuto tra i Principi: non è mai stato un Re, non è stato veramente a lungo un erede al trono. È sempre stato un Principe, ed è così che si definisce“.
Dal canto suo, Marco Ponti, produttore esecutivo, ha parlato al Corriere di come, dopo tanti anni di reticenza, il Savoia si sia concesso senza filtri a un’inchiesta giornalistica: “Non ha chiesto le domande in anticipo e non ha posto veti di alcun genere. Suppongo che a un certo punto della vita si senta la necessità di far sentire la propria voce anche solo semplicemente per non farsi raccontare dagli altri. Un documentario non deve essere una violenza ma un’occasione per parlare“.