Il film: Wendell & Wild, 2022. Regia: Henry Selick. Cast: Jordan Peele, Keegan-Michael Key, Lyric Ross, Angela Bassett, James Hong, Ving Rhames.
Genere: animazione, commedia, horror. Durata: 105 minuti. Dove l’abbiamo visto: al Toronto International Film Festival, in lingua originale.
Trama: Due demoni, Wendell e Wild, escogitano un piano per manipolare una tredicenne umana e poter accedere, tramite lei, al mondo dei vivi. Le cose non vanno esattamente come previsto…
Era dal 2009 che Henry Selick, uno dei massimi esponenti dell’animazione stop motion, non firmava un nuovo lungometraggio, dopo il vertiginoso exploit tridimensionale di Coraline e la porta magica, dal libro di Neil Gaiman. Per il suo ritorno dietro la macchina da presa, basato sul suo omonimo libro (inedito), si è alleato con Netflix, che prima di arrivare al debutto in streaming ha portato il quinto lungometraggio del regista in alcune sale, tra cui quelle del Toronto International Film Festival, dove noi abbiamo visto ciò di cui parliamo nella nostra recensione di Wendell & Wild.
La trama: divertimento dall’altro mondo
La storia segue due vicende che si intrecciano: da un lato c’è la giovane Kat Elliot, orfana che non ne vuole sapere di seguire le regole di chi cerca di operare per il suo bene; dall’altro, in territorio infernale, ci sono due fratelli demoniaci, Wendell e Wild, che sognano di mettersi in proprio ma devono costantemente fare i conti con il loro superiore, Buffalo Belzer. La soluzione? Convincere Kat a convocarli nel mondo dei vivi, dove sarebbero liberi di agire indisturbati senza interferenze dal piano di sotto. Ma loro non sono gli unici a ordire complotti, e presto scoppia il caos su piani multipli d’esistenza.
Il cast: intrattenitori “indemoniati”
Le due voci principali, quelle di Wendell e Wild, appartengono in originale al duo comico composto da Keegan-Michael Key e Jordan Peele, con quest’ultimo che ha partecipato al progetto anche come co-sceneggiatore e produttore tramite la sua società Monkeypaw (con la conseguenza che, in sede di marketing, la sua presenza è stata sottolineata al punto da renderlo l’equivalente di Tim Burton per l’esordio di Selick, Nightmare Before Christmas). Kat è invece doppiata da Lyric Ross, alias Deja Pearson nella serie This Is Us. Completano il cast principale Angela Bassett (la suora Helley), James Hong (il prete) e Ving Rhames (Buffalo Belzer).
Il movimento immobile
Con l’eccezione dell’opera terza Monkeybone, che conteneva elementi ed attori live-action, Henry Selick si è sempre mosso solo ed esclusivamente nel territorio dell’animazione stop motion, solitamente partendo da materiale preesistente quale un soggetto di Tim Burton o i libri di Roald Dahl e Neil Gaiman. In questo caso la fonte è opera dello stesso Selick, ed è evidente che anche nei film precedenti c’era molto di suo, a livello di poetica e design: è riconoscibilmente selickiana l’impronta visiva di questo viaggio tra due mondi – tema ricorrente della sua filmografia – che propone giochi cromatici e geometrici molto suggestivi in costante bilico tra vita e morte, con il consueto ribaltamento della dimensione infernale come molto più vivace del mondo umano, fin nel minimo dettaglio squisitamente eseguito dal regista e dai suoi collaboratori. Un gioco ammirevole di genere, il cui unico vero punto debole in termini formali è il suo essere troppo grande e minuziosamente messo in piedi per essere pienamente apprezzato solo su Netflix e non in sala.
Intrattenimento un po’ prevedibile
Se a livello stilistico il risultato è ineccepibile come sempre, sul piano della scrittura risulta invece evidente come Selick, senza un collaboratore forte in maniera diretta o indiretta (e in questo caso è logico supporre che Peele non si sia particolarmente imposto in sede creativa), non sia sempre disposto a spingersi oltre una certa soglia, una comfort zone da superare affinché l’audacia visiva si incontri con un suo corrispettivo in termini di narrazione. Non c’è quel guizzo in più che rendeva speciali i viaggi di Jack Skeletron e Coraline, quell’intuizione capace di elevare ulteriormente quello che è già un buon racconto da brivido compatibile con le sensibilità di un pubblico più giovane. Rimane “solo” il divertimento allo stato puro, che è comunque molto efficace soprattutto in lingua originale, per godersi i battibecchi tra Key e Peele, di nuovo insieme come protagonisti e non come semplici comparse come accaduto nel franchise di Toy Story.
La recensione in breve
Henry Selick torna dietro la macchina da presa con una commedia horror che, per quanto un po' schematica, diverte il giusto con il suo uso ammirevole dell'animazione stop motion e un cast vocale (in inglese) di prim'ordine.
- Voto CinemaSerieTV