MasterChef Italia 12 è arrivato al giro di boa. E si tirano finalmente le somme. Cosa voglia dire questo in un programma che mescola creatività e strategia è presto detto: la tensione cresce e la competizione si fa più calda. Più che un tutti contro tutti, in questa dodicesima edizione del cooking show di Sky Original prodotto da Endemol Shine Italy, disponibile su Sky Uno e in streaming su NOW, il nemico numero uno si chiama Francesco, che ieri si è salvato per il rotto della cuffia. Facendo però il vuoto attorno a sé.
Non si sono salvati, invece, Giuseppe e Silvia, che non hanno retto allo stress della terribile combo tra Black Mistery Box e Skill Test, quest’ultimo supervisionato dall’ospite d’onore, chef Jeremy Chan. MasterChef si conferma spettacolo per cuori forti e per strateghi senza cuore. Una maratona massacrante in cui conta solo arrivare in piedi alla fine, a dispetto di tutto. Ecco allora le pagelle della settima puntata di MasterChef 12 Italia, sindacabili, criticabili, opinabili.
Black Mistery Box, voto: 6
“Conosci te stesso“, diceva Socrate. Ed è la domanda che i giudici Antonino Cannavacciuolo, Giorgio Locatelli e Bruno Barbieri hanno rivolto ai futuri chef. Un interrogativo importante che però non ha dato risultati altrettanto brillanti. Almeno a giudicare dalla bassa vitalità con cui la prova è stata affrontata. Tra concorrenti troppo umili (Hue e Lavinia, voto di coppia 5) e personalità poliedriche, gli aspiranti chef sono stati messi alla prova sulla sensibilità del proprio palato. Dovevano riconoscere gli ingredienti principali di dieci gelatine alimentari e cucinare con quelli.
A brillare sono stati (all’inizio) Lavinia e Leonardo. Si sono distinti anche Ollivier e Mattia, mentre Francescone (voto 5 per l’atteggiamento), con due componenti indovinati, ha dovuto cucinare un piatto con mango e aceto. Risultato? Negativo su tutta la linea. Barbieri lo “ha menato come un fabbro” (e quando lo fa Barbieri, si sente). Soprattutto, la strategia del romano – scegliere appositamente solo due ingredienti per lavorare con più facilità – ha scatenato le ire di compagni e giudici.
Andiamo dritte al punto. I migliori sono stati Laura (voto 7), Bubu (voto 7) ed Edoardo (voto 7,5). Bandiera nera, invece, per Mattia (voto 5). Il suo è stato un piatto anonimo in tutti i sensi. Seguito a ruota, e a sorpresa, da Lavinia (voto 4) che, nonostante abbia indovinato 9 elementi su 10, non ha saputo esaltarli. In più, è stata accusata di aver copiato Ollivier. Hue (voto 5) ha presentato un filetto di manzo marinato al cocco, decisamente sotto tono. È stata divertente, però, la presentazione del piatto, la struggente storia di una mucca uccisa da un cocco che le è caduto in testa. Forse è per questo che alla fine si è salvata. C’è stato spazio anche per Giuseppe il cui dolce salato, anche con premesse positive, ha deluso il trio Cannavacciuolo-Barbieri-Locatelli.
Pressure Test istantaneo, voto: 6
Al pressure istantaneo sono andati Giuseppe, Lavinia e Mattia. Il loro cimento? Il food pairing, una nuova disciplina che studia l’abbinamento di cibi antitetici ma affini a livello di gusto. Qualche esempio: sedano rapa e fiori di lavanda, anguria e acciughe, sogliola di Dover e caffè colombiano. Edoardo, vincitore della Mistery, ha assegnato i piatti a ciascun concorrente.
E le decisioni di Edo non sono state molto apprezzate dai diretti interessati. Tutti hanno dato il peggio di sé, con esiti imbarazzanti (la sogliola nel caffè di Giuseppe ad esempio), tecnicamente inconsistenti (Mattia e le rape affettate) o assurdi (le acciughe salate e fritte di Lavinia). Mattia è volato in balconata sul filo di lana, così come Lavinia, salvata dai sapori del suo piatto. Addio, quindi a Beri Cooper (voto complessivo 7). La strategia di Edoardo deciso a salvare i suoi amici ha comunque funzionato.
Skill test, voto: 9
Hue (una di noi, voto 8) finalmente si è trovata davanti al suo uomo ideale, bello, ricco e intelligente. L’identikit è quello dello chef Jeremy Chan del ristorante londinese Ikoyi, 2 stelle Michelin e new entry, lo scorso luglio, nel ranking mondiale del World’s 50 Best Restaurants Award. Lo skill test ha messo alla prova i concorrenti sui cinque sensi. “Una reazione emozionale agli ingredienti“. Così ha definito la sua cucina Jeremy Chan, che ha invitato i concorrenti a mostrare la loro identità.
Per meglio capire di che pasta erano fatti, li ha tenuti sotto scacco step by step. Il primo senso a finire sotto i riflettori è stato la vista. Che in termini gastronomici si è tradotto in una gara all’impiattamento migliore. Pochi, secondo Chan, sono riusciti a pensare in maniera estetica. E nonostante la sua indole calma e gentile, il super cuoco non ha perdonato la minima inesattezza.
Hue innamorata, voto: 10
Hue ha sbagliato l’ingrediente principale, la guancia di maiale, dimenticandolo del tutto (l’amore fa questi scherzi). Roberto e Leonardo sono stati deludenti. Lavinia non ha colpito il bersaglio, mentre Mattia non è riuscito neanche stavolta ad azzeccare il giusto equilibrio visivo del suo piatto. Come Laura, Sara, Ollivier e Francesco. La balconata ha accolto solo tre concorrenti in questa fase, Edoardo, Nicola e Bubu (un bel 7 per tutti loro).
La seconda prova è stata tutta dedicata al gusto, il senso per eccellenza quando si parla di cucina. I concorrenti sono stati messi alla prova sull’amaro, forse il sapore più difficile da bilanciare e accostare. Ancora più difficile, però, è stato mantenere la calma davanti all’impassibile Chan e alla sua soave frase “credo che dobbiamo rifare tutto“. L’addio di Hue a Jeremy Chan è stato emozionante. La balconata per lei è stata quasi uno strappo (si fa per dire), ma alla fine ha gioito, assieme a Mattia, Sara, Lavinia e Laura.
La sfida finale, voto: 7
La sfida finale tra Silvia, Ollivier, Leonardo e Francesco si è giocata alla cieca. Letteralmente. I magnifici quattro hanno assaggiato una creazione di Chan bendati. Scopo della prova era provare a riprodurlo, intuendone gli ingredienti. Un cimento inumano, considerata anche la complessità dei vari elementi del piatto, a partire dalla bernese d’accompagnamento, una salsa a base di uova e burro. A sorpresa, a salvarsi è stato Francesco, che è stato bravissimo a catturare il gusto piccante tanto amato da Chan. L’atteggiamento ostile dei compagni, che non hanno esitato a sfottere Francesco durante la gara, e l’attitudine del romano a bypassare le regole non hanno fatto onore ai contendenti, ma tanto è stato e tanto vi riportiamo.
Bene, invece, Leonardo e Ollivier che, come un supereroe Marvel, è riuscito ad avvicinarsi al piatto di Chef Chan, senza neanche mezzo ingrediente uguale. Fenomenale. Alla fine è stata eliminata, Silvia, che in un moto di orgoglio si stava accomiatando dai giudici con un pizzico di rabbia. Tenuto poi sotto controllo grazie all’intervento di Chef Barbieri. Della serata ricorderemo soprattutto il “Me tifo da solo, Chef” di Francescone, che può diventare il motto di chi si sente sotto pressione. Al netto di certe superficialità, che alla lunga possono davvero stancare, questo novello John McEnroe di Roma Nord ha mostrato al pubblico una verità assoluta: MasterChef è uno show in cui si gioca da soli, si perde da soli. E soprattutto si vince da soli.