Come faremo, ora, senza Settimino? Questa era la domanda che incombeva angosciante su di noi prima della visione della decima serata di MasterChef Italia 13. Eppure, il dolore per il senso di vuoto lasciato dal gustevole pizzicagnolo pugliese è stato subito sedato con una serie di prove memorabili per la MasterClass. Alla fine di una puntata emozionante a lasciare la gara è stata Kassandra.
Ma cosa c’è stato di tanto speciale nella decima serata del cooking show Sky Original prodotto da Endemol Shine Italy? Anzitutto, la possibilità per le e gli aspiranti MasterChef di fare un giro del mondo in 80 ingredienti (più o meno). Dalla Mistery Box internazionale, all’Invention Test al cospetto di chef israeliano Assaf Granit. Fino all’esterna al Museo del Cinema di Torino con Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli solerti come sempre. E per finire, un Pressure Test all’insegna dello street food del futuro. Ecco allora le pagelle della decima serata di MasterChef Italia 13.
Mistery Box, voto: 6,5
I magnifici 6 sono stati messi alla prova su cibo e ingredienti da tutto il mondo. Per poterli utilizzare, però, hanno dovuto superare tutti un test d’ingresso. Antonio (voto 8) ha cucinato un trancio di halibut in maniera originale (prima cotto a bassa temperatura e poi saltato in padella). Temerario, ma bravo.
Michela, istrionica (voto 8), ha mostrato la solita grinta, anche con pochi ingredienti a disposizione. I noodles con il tataki di halibut ha convinto i giudici (tranne che per l’impiattamento). Eleonora (voto 8,5) è definitivamente sbocciata e ha saputo sfruttare anche la mancanza di carne e pesce. Il suo taco di teff con crema di datteri e olive e fagiolini era un tripudio di sapori. Non poteva che essere lei la migliore.
Invention Test, voto: 7+
Una delle prove più interessanti fino a oggi, guidata dallo chef stellato Assaf Granit (voto 7, alla simpatia e alla sua storia di super chef per caso). Al grido di “cucinare per generare sorrisi” la Masterclass ha dovuto creare piatti che esaltassero la cucina israeliana e mediorientale in genere. Michela e Antonio hanno ricevuto un malus da Eleonora, il lime persiano. Per il resto, tutte e tutti hanno avuto le loro belle crisi. Soprattutto, Eleonora. Che però poi è ripartita con una melanzana al forno nappata con salsa olandese con tahina al posto del burro (voto 6,5).
Sara (voto 8) ha brillato per creatività con sferificazioni di yogurt e un’aragosta da urlo, dedicata a nonna Rosetta. Brava!
Antonio (voto 7) ha rivestito l’aragosta con una salsa squisita. E veniamo alle dolenti note. Niccolò il povero (voto 4) aveva proposto un uovo fritto in primis, passando poi all’aragosta. Un piano Z che però non gli ha salvato la vita. Michela (voto 4) ha bilanciato male la quantità di ingredienti nel piatto (un ptitim con anguilla e aragosta). Kassandra (voto 5) ha proposto un piatto buono (una tortilla di melanzane), ma ha fallito la cottura del crostaceo. Con un colpo di scena degno di un thriller, Michela e Niccolò non sono stati eliminati ma hanno conquistato un grembiule giallo, facendo squadra a parte nell’esterna. Sara ed Eleonora hanno formato squadra rossa, Antonio e Kassandra quella blu.
Prova esterna, voto: 8
Per la Prova Esterna con tre squadre di due contendenti, la location ha fatto davvero la differenza, ovveo il Museo del Cinema a Torino. Un luogo magico dove la classe è stata giudicata dal giornalista e critico di Sky, Gianni Canova, Alberto Cauzzi, critico enogastronomico, vicedirettore de La Guida dei Ristoranti de L’Espresso e da un mucchio selvaggio di critici, gastronomici e cinematografici (Eleonora Cozzella, Maurizio Bertera, Steve Della Casa e Mattia Ferrari).
I film sono stati anche l’ispirazione per i menù. Quali? Profondo Rosso, in rappresentanza degli horror, ingrediente chiave, le animelle; Cabiria primo kolossal italiano, ingrediente principale, il fagiano. E, colpo di scena, Al bar dello sport, cult della commedia, con le triglie. Sara ed Eleonora hanno preso il menù Profondo rosso, Antonio e Kassandra quello Al bar dello sport. Infine, Niccolò e Michela hanno giocato su Cabiria, cucinando in più un amuse-bouche con peperoni, vermouth e nocciole.
Chi se l’è cavata meglio, in termini di collaborazione? Sicuramente Sara ed Eleonora (voto 8) che si sono anche divertite (almeno fino al momento dell’impiattamento). Male, quanto ad assortimento, le altre due. E non è andata meglio sulla cucina in senso stretto. Nessuna delle tre coppie ha brillato per originalità. I migliori? A sorpresa (e con grande merito) Michela e Niccolò (voto 8 alla tenacia).
Pressure test, voto: 7
Un Pressure Test con Antonio, Eleonora, Sara e Kassandra è effettivamente da Oscar. Se poi al centro della gara c’è lo street food, allora… Non un cibo da strada qualsiasi, ma un’idea originale. Sara e il suo cuoppo di tortellini fritti (voto 6) è stata brava ma non inappuntabile. Antonio con il suo croccancino, un cazzillo gourment se l’è cavata molto bene (voto 7) e forse ha dato il la all’apertura di un franchise. Male il gelato di Eleonora, “un po’ bello e un po’ no“, come le ha detto Bruno Barbieri. E l’indecifrabile piatto di Kassandra, una sorta di involtino ripieno e fritto senza capo né coda. L’indomabile ragazza di origini spagnole ha detto così addio a MasterChef Italia 13, al termine di un percorso da montagne russe. Ci eravamo abituate alle sue intemperanze, anzi ieri sera ci è sembrata persino più ragionevole. Ma non è servito. To be continued.