Mediaset ha deciso di replicare alle dichiarazioni rilasciate da Heather Parisi all’interno di un’intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano il 5 novembre riguardo la sua esperienza passata ad Amici, il programma di Maria De Filippi. Parisi infatti aveva dichiarato che ad Amici aveva dovuto seguire un “copione”, e l’azienda ha rilasciato una nota ufficiale in cui dichiara inaccettabili le parole della show girl e, per questo motivo, si trova costretta ad agire per vie legali.
Mediaset ha dato mandato ai propri legali per agire nelle sedi opportune contro le affermazioni contenute in un’intervista rilasciata oggi da Heather Parisi, in relazione al programma ‘Amici’. È inaccettabile che venga messa in dubbio pubblicamente la regolarità di un programma che da anni, sotto gli occhi di tutti, consente ai giovani artisti italiani di esprimere e migliorare in modo limpido, serio e impegnativo il proprio talento.
Ma come si è arrivati a questo punto e, soprattutto, quali sono le parole della Parisi che hanno gettato ombra su uno dei format più famosi di Mediaset? La show girl, che da molti anni vive ad Hong Kong, ha rilasciato un’intervista a Il Fatto Quotidiano in cui ha ripercorso le tappe più importanti della sua lunga carriera. Tra queste è stata nominata anche la partecipazione come giurata alla fase serale dell’edizione del 2018 di Amici accanto a Simona Ventura, Giulia Michelini, Marco Bocci, Ermal Meta e Alessandra Amoroso.
Quell’esperienza, però, non ha prodotto un buon ricordo nella Parisi. La showgirl, infatti, ha lasciato il programma a causa della sua incapacità di seguire il canovaccio scritto dagli autori.
Non avevo capito che nei talent bisogna recitare un copione. Invece sono una scheggia impazzita in grado di recitare solo me stessa. Lì ero fuori contesto. Non ero in grado di seguire il copione… se vuole capire capisce.
Con queste parole, dunque, la Parisi non rivolge nessun tipo di critica a Maria De Filippi che, anzi, assolve da qualsiasi tipo di richiesta o pretesa. Il dito, invece, viene chiaramente puntato contro gli autori, senza mezzi termini, e, velatamente, contro un certo modo d’interpretare e fare televisione da parte di tutta l’azienda.