Fernanda, è ispirata alla storia vera di Fernanda Wittgens (1903 – 1957) la prima direttrice della Pinacoteca di Brera. La fiction con protagonsita Matilde Gioli racconta la vita della prima donna ad aver ricoperto un ruolo così importante in un’istituzione museale o in una galleria. Wittgens fu antifascista, critica e storica dell’arte, museologa, che visse dedicando anima e corpo Dal 2014, è una Giusta tra le Nazioni. Non ebbe marito e figli.
Nell’ottobre 1925, Fernanda Wittgens si laureò in Lettere presso l’Accademia scientifico-letteraria di Milano.Tre anni dopo, venne presentata a Ettore Modigliani, direttore della Pinacoteca di Brera e soprintendente alle Gallerie della Lombardia. Fernanda iniziò a lavorare a Brera come operaia avventizia, svolgendo soprattutto funzioni tecniche e amministrative da ispettrice Nel 1931 Modigliani la nominò sua assistente e due anni dopo diventò ispettrice.
Con la promulgazione delle leggi razziali, Ettore Modigliani, di origini ebraiche, subì la revoca del suo incarico e venne mandato al confino. Nel 1940, uscì il libro Mentore opera di Modigliani firmata, come prestanome, proprio da Fernanda Wittgens. Il 16 agosto 1940, Fernanda Wittgens, vincitrice di concorso, diventò direttrice della Pinacoteca di Brera, prima donna in Italia a coprire tale carica in un importante museo o galleria.
Durante i bombardamenti e le razzie naziste, Fernanda mise in salvo tutte le opere di Brera, del Museo Poldi Pezzoli e della Quadreria dell’Ospedale Maggiore. Inoltre, grazie alla sua posizione e alle sue amicizie, riuscì ad aiutare numerosi ebrei ad espatriare. La sua opera continuò fino al 14 luglio 1944, quando fu arrestata per la delazione di un giovane ebreo tedesco collaborazionista che lei stava aiutando ad espatriare.
Matilde Gioli, a tale proposito ha dichiarato all’ANSA:
“La storia di Fernanda non è solamente la storia di una donna diversa e osteggiata dal clima sociale e politico dell’epoca, ma anche quello di una donna che ha dovuto prendere decisioni coraggiose e rischiose. Durante gli anni della guerra Fernanda si è prodigata ininterrottamente per aiutare amici, familiari e persone di origine ebraica a trovare un rifugio oltre confine, in modo da sfuggire alle persecuzioni razziali. Ogni cosa in cui ha messo mano è stata in qualche modo migliorata, salvata, protetta, accresciuta”
Considerata nemica del fascismo, Fernanda Wittgens ebbe una condanna a quattro anni di carcere. Dopo la Liberazione, fu nominata pro-direttore e commissario per l’Accademia delle Belle Arti di Brera. Nel 1946, Ettore Modigliani fu reintegrato al suo posto, affiancato da Fernanda. Nel 1950, la Wittgens ottenne la nomina di soprintendente alle Gallerie della Lombardia, occupandosi della ricostruzione del Museo teatrale alla Scala e del restauro del Cenacolo di Leonardo.
Come riporta Repubblica, Fernanda Wittgen morì a Milano il il 12 luglio 1957 a causa di un tumore, a soli 54 anni. L’anno precedente aveva rifiutato la proposta di Ferruccio Parri di presentarsi alle elezioni amministrative con la lista del Fronte laico. Il 6 marzo 2014, le vengono dedicati un albero e un cippo al Giardino dei Giusti di tutto il mondo di Milano.
Il film – di cui abbiamo parlato nella recensione di Fernanda – vede protagonisti Matilde Gioli nel ruolo della Wittgens, poi Eduardo Valdarnini, Maurizio Marchetti, Valeria Cavalli, Francesca Baggio, Lavinia Guglielman e Sergio Albelli, tra gli altri. Fernanda è scritto e diretto da Maurizio Zaccaro.