Si torna a parlare di Gina Lollobrigida nello studio di Domenica In dove Mara Venier accoglie Andrea Piazzolla. L’assistente personale della star, spesso al centro di polemiche, svela alcuni retroscena molto interessanti sugli ultimi giorni dell’attrice e sul suo ricovero in ospedale. Mara Venier di recente lo aveva difeso dalle numerose critiche.
Il ricordo della grande Gina Lollobrigida a #DomenicaIn. Da Mara Venier il racconto di Andrea Piazzolla che dichiara: “Lei è andata a fare una tac in ospedale e l’avevo chiesta senza mezzo di contrasto. Il mio rimpianto è…”#MaraVenier
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Parte così il racconto di Andrea, dal ricordo del primo incontro con Gina Lollobrigida: “Ci siamo conosciuti nel 2009 in occasione dell’organizzazione di una mostra, però ho iniziato un rapporto personale con lei solo nel 2013 e successivamente abbiamo scoperto il matrimonio per procura con lo spagnolo. Lei chiamò il figlio dicendo di non sapere nulla, ma lui non volle chiarire. Si schierò con Rigau e ha testimoniato con lui nonostante avesse fatto cose illegali in Spagna”. Piazzolla prosegue il racconto parlando dell’amministratore di sostegno che venne affiancato all’attrice: “Era uno dello studio associato che difendeva Rigau. Fece ricorso. Gli ultimi anni sono stati una tortura per lei”.
L’ex assistente della Lollo parla poi del rapporto di quest’ultima col figlio: “Lei e Andrea Milko Skofic non devono aver avuto un rapporto facile. Lui non aveva una mamma tutta per sé e questo deve avergli causato qualche problema. Gina poi aveva un carattere molto forte e non è mai scesa a compromessi. Non sono mai riusciti a prendersi già da prima che arrivassi io”.
Arriva poi per Andrea Piazzolla il momento di raccontare gli ultimi giorni di Gina Lollobrigida: “Sapevo che era una corsa contro il tempo e che non dovevamo rimandare nulla a domani. Mi sono occupato di tutto con onore come era giusto e doveroso. Fino a che non siamo andati in ospedale la scorsa settimana per una tac, che avevo chiesto di fare senza contrasto. Non l’hanno fatto e le si sono bloccati i reni. Ho chiamato aiuto e mi hanno detto che non si poteva fare nulla. Le avrei donato i miei anni, pur rivederla ancora, le avrei dato tutto. L’ultima volta che l’ho vista è stato 24 ora prima che se andasse”.