Alessandra Valeri Manera è un nome molto conosciuto a chi è stato bambino tra gli anni ’80 e ’90, perché pur non essendo un personaggio di spettacolo, il suo nome, che appariva sempre in sovraimpressione nei credits finali dei programmi per bambini di Mediaset, era una garanzia. Valeri Manera, figlia di una famiglia benestante, fu responsabile della programmazione della tv dei ragazzi sulle reti del Biscione, ma anche paroliera e autrice di numerose sigle di cartoni animati, a volte con lo pseudonimo Alinvest, che andavano in onda in quel periodo, A dar voce a quelle sigle c’era e c’è ancora Cristina D’Avena, ma Alessandra introduceva di volta in volta, con le sue sigle, l’inizio o la fine di nuove avventure fantastiche, emozionanti, pazze, divertenti. Dunque, ecco una classifica delle sigle dei cartoon più famose di Alessandra Valeri Manera, e vi sfidiamo a non soffermarvi a cantarle.
1. Sailor Moon (1995)
Negli anni ’90 Sailor Moon si rivelò un fenomeno senza precedenti, tra i cartoon mandati in onda da Mediaset. Alessandra Valeri Manera firmò numerose sigle per questo anime e si trovò a difenderlo anche dalle assurde critiche della psicologa Vera Slepoj, secondo la quale spingeva i bambini maschi ad imitare la protagonista, col rischio di devianze di genere.
2. Bum Bum (1984)
La sigla di Bum Bum, cantata da Cristina D’Avena introduceva la storia di un cagnolino bianco simpatico e scherzoso che insieme a due amici andava a cercare la sua mamma perduta. Il cartoon ovviamente non era esattamente tra i più frizzanti dell’epoca, e spesso spingeva il pedale sulla commozione.
3. Georgie (1984)
La sigla di Georgie presentava la protagonista di questo anime a metà strada tra soap e racconto coming of age, con situazioni un po’ ambigue, per un pubblico di bambini. Georgie, bionda, bellissima e spensierata, in realtà era protagonista di una storia ambientata in Australia, nell’800, con numerose svolte drammatiche e situazioni dure. Oggi di Georgie, ricordiamo soprattutto le interazioni ad alta tensione sessuale tra la protagonista e i due fratellastri.
4. Là sui monti con Annette (1984)
La sigla di Là sui monti con Annette, scritta da Alessandra Valeri Manera e cantata dalla D’Avena, introduceva la protagonista del cartone animato e lo scenario in cui si svolgeva la storia. Tutto sulla falsariga di Heidi, con l’ambientazione sulle montagne svizzere, tra animali e disgrazie di ogni genere. Annette infatti deve affrontare molti drammi e la storia porterà alla luce anche i suoi lati più oscuri, quando suo fratello resterà segnato da un grave infortunio. Ma la sigla dice che Annette è solo “un po’ aggressiva”. Nulla da temere, “vieni vieni anche tu, dove il cielo è sempre blu”
5. Nanà Supergirl (1984)
Vi sfidiamo a non cantare a squarciagola la sigla di Nanà Supergirl perché è impossibile. La canzone del duo vincente Valeri Manera e D’Avena racconta di una incredibile ragazzina fantascientifica con i capelli verdi, di provenienza ignota, che non ricorda nulla del suo passato, ma è dotata di poteri straordinari.
6. C’era una volta Pollon (1984)
La sigla di Pollon Combinaguai ci trasporta nella mitologia dell’antica Grecia, per una storia caratterizzata da tanta fantasia e situazioni completamente folli e presenta agli spettatori i personaggi principali, che poi sono i familiari illustri della piccola protagonista: il nonno Zeus e sua moglie, la seducente Giunone, papà Apollo, sempre in giro col suo carro trainato dal sole, e poi l’amichetto Eros, simpatico, vero combinaguai. Nella sigla si vedono fugacemente anche due uomini baffuti che si baciano. Quarant’anni prima delle mamme lesbiche di Peppa Pig!
7. Il Tulipano Nero (1983)
“Spade lucenti, cavalli al galoppo
Carri stridenti, qua e là qualche schioppo Lungo la Senna c’è ormai chi combatte Il re tentenna ma la gente si batte”
Vi sfidiamo a non gasarvi cantando le prime parole de I ragazzi della Senna, sigla che introduceva il cartoon Il Tulipano Nero, ambientato durante la Rivoluzione Francese e concepito, ovviamente, sull’onda del successo di Lady Oscar. A nostro avviso, non è la migliore delle sigle scritte da Alessandra Valeri Manera, ma è famosa ed è una delle più trascinanti. Il testo della sigla originale, che potete ascoltare qui sopra, contiene un errore: la data d’inizio della Rivoluzione Francese non è il 4 luglio, ma il 14.
8. Evelyn e la magia di un sogno d’amore (1985)
Evelyn è stata una delle “maghette” che hanno portato la magia nelle vite di tantissimi bambini, a cominciare dalla sigla, che presenta Evelyn dai capelli blu, ma soprattutto parla di desideri da avverare, sogni e magie d’amore.
9. Il grande sogno di Maya (1985)
La sigla de Il grande sogno di Maya anticipa quello che è il percorso artistico e personale della protagonista, una ragazzina che sogna di diventare un’attrice. Certo, dovrà impegnarsi molto e studiare (e prenderà anche bei ceffoni dalla sua insegnante) ma alla fine ci riuscirà.
10. L’incantevole Creamy (1985)
Una delle migliori sigle dei cartoni animati degli anni ’80, che illustrava con efficacia la doppia identità di Yu e Creamy: la prima è una ragazzina come tante, la seconda è la popstar più popolare del momento. Nessuno sa che Yu si trasforma in Creamy e viceversa, neanche i familiari più stretti della ragazzina. Ma questa magia e di conseguenza anche le perfomance di Creamy avranno vita breve. La sigla scritta da Alessandra Valeri Manera e cantata dalla D’Avena è ricordata anche per la formula pari-pam-pum, che introduce ogni trasformazione.
11. Kiss Me Licia (1986)
Un giorno di pioggia Andrea e Giuliano
Incontrano Licia per caso
Poi Mirko finita la pioggia
Incontra e si scontra con Licia e così.
La sigla di Kiss Me Licia scritta dalla Valeri Manera con Giordano Bruno Martelli introduce quella che è a tutti gli effetti una commedia romantica con dinamiche da soap, ma alleggerite da canzoni, musica, personaggi simpatici e tanto cibo, con i manicaretti preparati da Marrabbio. La storia di Mirko e Licia sarà ostacolata da più parti, ma alla fine l’amore trionferà. Vi sarete chiesti perché nella sigla Licia è bionda: come spiega The Mau Store, il motivo è che in Giappone, il manga e l’anime di Kiss me Licia furono realizzati quasi in contemporanea. Nel manga Licia è bionda, e di conseguenza anche la sigla fu realizzata mantenendo il character design originale. Poi evidentemente per il cartone animato gli animatori decisero di differenziare un po’ Licia dalle tante protagoniste di anime di quel periodo, per la maggior parte bionde. Così per la Licia del cartoon si è optato per un castano ramato. Valeri Manera firmerà anche la sigla dei telefilm tratti dall’anime, quelli interpretati da Cristina D’Avena.
12. Occhi di Gatto (1985)
Tre ragazze bellissime, sveltissime e ladrissime, soprattutto. La sigla di Occhi di gatto è una delle più amate perché è un concentrato di girl power a misura di bambino e le tre ladre d’alto livello sono davvero toste e affascinanti. Il testo della canzone oltre ad elencare le qualità “issime” delle tre sorelle Sheila, Kelly e Tati, accenna misteriosamente ad un patto.
13. David Gnomo amico mio (1986)
David Gnomo era una serie d’animazione spagnola a tema fantasy in cui il protagonista, uno gnomo medico – sposato e con figli piccoli – aiuta soprattutto gli animali in difficoltà, ma anche altri gnomi ed esseri umani. La sigla del cartoon elenca le qualità di David: coraggioso, allegro e soprattutto forte, a dispetto delle micro statura.
14. Holly e Benji due fuoriclasse (1986)
Due sportivi, due ragazzi
Per il calcio sono pazzi
Son portiere e attaccante
Holly e Benji, due speranzeLoro vogliono sfondare
E campioni diventare
Per poter così giocare
Nella squadra nazionale
Ecco un’altra delle sigle più famose di Alessandra Valeri Manera, sempre cantata da Cristina D’Avena, un vero crescendo che esalta sempre di più chi la canta. La storia di Holly e Benjii è ambientata nel mondo dello sport, tra ambizione, amicizia, ostacoli ed è ricordata anche per le sue adorabili assurdità, come i campi di calcio sconfinati.
15. Lovely Sara (1986)
Quella di Lovely Sara è una sigla malinconica e dolce, che però mette in evidenza le qualità della protagonista, che si trova ad affrontare delle situazioni difficilissime, per una ragazzina. Sara Morris, orfana di madre, è la figlia un uomo facoltoso che decide di mandarla in un collegio a Londra, dove viene trattata con riguardo solo perché è di famiglia ricca. Lei è una ragazzina generosa e gentile con tutti, ma alla morte del padre, si ritroverà da sola, senza eredità, vessata dalla direttrice Miss Minci e costretta a fare lavori umili per restare nel collegio.
16. Magica magica Emi (1986)
Glamour e magia in Magica magica Emi, un altro cartoon incentrato su una maghetta. Le dinamiche narrative sono simili a quelle di Creamy, con una prestigiatrice che diventa una superstar grazie all’intervento di una creatura magica e con l’aiuto di un braccialetto speciale.
Lo strano braccialetto che indossa sempre May
è il dono di un folletto che è sempre accanto a lei.
C’è un cuore sul bracciale che è magico perché
può sempre trasformare May in Emi, Emi in May.
17. Memole Dolce Memole (1986)
La sigla di Memole differisce un po’ dalle altre canzoni scritte da Alessandra Valeri Manera citate in questo articolo perché nel testo si alternano sia le parole di Memole, folletto-alieno dai capelli lilla che si presenta al pubblico, sia le parole degli spettatori, a conferma di ciò che dice.
È vero tu sei così sei molto buffa sì
ma è questo che piace a noi si proprio a tutti noi.
È vero io son così son proprio buffa sì
ma è questo che piace a voi si proprio a tutti voi.
Poi vi è anche un accenno alla storia del cartone, quella dell’amicizia tra Memole e Mariel, una ragazzina dalla salute cagionevole.
18. Mila e Shiro due cuori nella pallavolo (1986)
La sigla di Mila e Shiro è una delle più famose tra quelle scritte da Valeri Manera e interpretate da Cristina D’Avena e sottolinea soprattutto l’ambientazione sportiva della trama e il sentimento che nasce, in ambito scolastico e sportivo, tra la giocatrice di pallavolo Mila e il capitano della squadra, Shiro. Nella serie c’è di più, tra intrecci familiari e ambizione.
19. Jem (1987)
Testo un po’ ripetitivo, ma cartoon assolutamente iconico per Jerrica, la cantante “bella e stravagante”, protagonista di questo cartoon americano che viene aiutata a diventare una rockstar da un computer avanzatissimo. Quindi niente magie e folletti, come per gli anime giapponesi su ragazzine che diventano star di successo, ma a trasformare Jem in Jerrica è la tecnologia, ma anche qui ricorre il tema dello sdoppiamento di persona.
20. Noi snorky incontrerai (1986)
La sigla iniziale degli Snorky illustra l’ambientazione sottomarina in cui si svolgono le avventure di questi piccoli esseri acquatici, concepiti sull’onda del successo dei Puffi – non a caso il loro ideatore, Freddy Monnickendam, era belga, proprio come il papà dei Puffi, Peyo. Nella sigla però, non ci sono riferimenti specifici ai personaggi, fatta eccezione per Superstellino.