MasterChef Italia 13, terza serata e prime due eliminazioni. A lasciare il cooking show Sky Original prodotto da Endemol Shine Italy, in onda tutti i giovedì su Sky e in streaming su NOW, sono state Chù e Fiorenza che non ce l’hanno fatta a mostrare le loro capacità (più tardi proveremo a farci raccontare da loro com’è andata). Dopo una partenza relativamente soft, dunque, a MasterChef Italia 13 il gioco inizia a farsi duro. Le danze si sono aperte con una golosa Mystery Box di stagione, una rielaborazione di pane e salame. Poi è stata la volta dell’Invention Test, tutto basato sul confronto culinario tra Adriatico e Tirreno. Infine, la prova esterna a Messina, con l’obbligo di cucinare per 40 nuotatori, in occasione del 70.mo anniversario della prima attraversata a nuoto dello Stretto. E il Pressure Test? Immancabile. E letale. Ecco allora le nostre pagelle della terza serata di MasterChef Italia 13.
Mistery Box, voto: 6,5
Da sempre la prova più creativa (e insidiosa) di MasterChef, la Mistery Box con pane e salame è stata solo apparentemente semplice. Come si fa infatti a rielaborare un classico della cucina casalinga? Esaltando il suo gusto umami (quella sorta di sapore inspiegabile che rende tutto più delizioso). Così, ben consci che il colesterolo renda felici, a partire da un mucchio di ingredienti più o meno gestibili, gli aspiranti MasterChef si sono dati battaglia provando a creare un piatto che riproducesse la sostanza del pane e salame, ma con un tocco creativo in più. La prova ha visto la vittoria di Eleonora (voto,7,5) che si è aggiudicata la Golden Pin. Questa ragazza è davvero talentuosa e ha la stoffa per essere molto più che il personaggio della naive. Ma hanno ben figurato anche Filippo (voto 10 e lode per la dedica al fratello), che ha presentato un fegato accompagnato con chutney di nespole, minimal e bilanciato. E il grandioso Settimino (voto 9 per la simpatia e la semplicità), l’unico chef di cui vorremmo il dizionario. Altro che libro di ricette, un bel Settimino-Italiano e passa la paura.
Invention Test, voto: 6,5
La sfida Adriatico vs. Tirreno sarebbe stata un presupposto molto divertente e riuscito, una super sfida a colpi di ingredienti tipici con tante insidie. Complessivamente però tutto è filato senza troppi guizzi. Eleonora ha potuto sfruttare il vantaggio, assegnando una difficoltà agli avversari, ovvero facendo cominciare con un quarto d’ora di ritardo i concorrenti del team Adriatico. Alla fine si è imposto Antonio (voto 7,5), diventato per l’occasione capitano della squadra rossa. Niente da fare per Chù, invece, tradita dall’aglio. La concorrente malgascia ha ridato indietro il suo grembiule, felice di aver fatto un pezzo di strada nella direzione dei suoi sogni. “Comunque vada sarà sempre un successo“, ha detto. Glielo auguriamo. Momento più bello? La dolcezza di chef Cannavacciuolo (voto 8 per la sensibilità e per la sua eleganza da windsurf umano) che somministra a Kassandra una terapia a base di ‘nduja e scamorza per superare l’ansia da prestazione.
Prova esterna, voto: 6,5
Una sfida tra Scilla e Cariddi, nello stretto di Messina. Le brigate rosse e blu si sono affrontate per sfamare 40 nuotatori usciti dal mare. Come previsto, Antonio (voto 7), capitano dei rossi, è uno stratega nato ed è stato capace durante tutta la prova a motivare i suoi (poco da dire: tutti i migliori erano con lui) e a guidarli anche nel picco di stress. A differenza sua, l’omologo dei blu Lorenzo (voto 5) è stato meno appariscente del collega, meno concentrato e soprattutto meno motivante. In questo modo è stato completamente travolto dal furore di Michela che a un certo ha preso le redini del team, provocando più di un malumore. Michela (voto 5) ancora non ha ben compreso il senso di una gara di squadra, peccato. L’esito della sfida è stato quanto mai pronosticato con la vittoria dei rossi (Antonio, Deborah, Filippo, Eleonora, Nicolò, Alberto, Anna, Kassandra e Settimino) che hanno saputo interpretare meglio i classici della cucina di mare messinese.
Pressure Test, voto: 7
Il problema dei Pressure Test è che da un certo punto in poi scatta il tutti contro tutti poco edificante. Ci sta, la tensione è sempre alle stelle, soprattutto quando c’è il rischio di uscire dalla competizione per sempre. Tuttavia non è stato bello vedere Michela così arrabbiata nei confronti dei compagni. Superato quindi il momento delle recriminazioni, il Pressure Test, strutturato su un insieme di micro prove, ha messo d’accordo tutte e tutti sulla pasta ripiena. Sul tavolo c’erano 18 formati diversi che dovevano essere associati al ripieno giusto. Successivamente, le e gli aspiranti chef avrebbero dovuto inventare un nuovo tipo di pasta. Valeria (voto 5) ha seguito una strategia kamikaze che di fatto ha complicato la vita alle e ai sopravvissuti, scegliendo l’abbinamento più difficile. Il motivo della mossa è stato puramente strategico (eliminare i più forti e giocarsela con i più “deboli”), ma il risultato è stato disastroso.
Per ulteriori delucidazioni chiedete e a Fiorenza (voto 5 e rabbia più che giustificata) che ha lasciato MasterChef Italia 13 dopo aver preparato dei ravioli dalla forma incomprensibile. Di questo Pressure Test ricorderemo la dimensione filosofica sempre più spiccata di Niccolò (voto 8). Il quale, dopo lo spleen del esistenziale all’Invention Test, si è chiesto come un novello Holden Caulfield in quale pasta ripiena andassero le mentine (i tortelli cremaschi!). Vedremo se riuscirà a trovare un equilibrio tra il suo pessimismo cosmico e la consapevolezza di essere in una gara di cucina. To be continued.