Nella sigla italiana della serie animata Pollon Combinaguai compare per alcuni secondi quello che incontrovertibilmente è un appassionato bacio gay tra diverse coppie di uomini; come è possibile? Siamo sicuri che, se questo celeberrimo cartoon giapponese avesse debuttato oggi sui nostri piccoli schermi, avrebbe fatto paura ad alcune frange delle istituzioni politiche e ad alcuni genitori decisamente più bigotti, come è accaduto di recente con Peppa Pig. Ma allora perché negli anni ’80, quando Pollon debuttò in tv, questo dettaglio non fece affatto scalpore?
Stiamo ovviamente facendo riferimento all’anime giapponese Pollon Combinaguai, serie animata di straordinario successo che ha debuttato sui piccoli schermi italiani nel corso del 1982 e che è composta da ben 46 episodi. La storia segue le disavventure della piccola Pollon, figlia unica di Apollo, alle prese con la vita da divinità greca sul Monte Olimpo assieme a parenti ed amici. Forse molti di voi che stanno leggendo ricorderanno con affetto la canzone dei titoli di testa, cantata da Cristina D’Avena – una delle migliori sigle di cartoni animati di quegli anni – e gli episodi scanzonati e divertentissimi della serie animata, ma non tutti rimembreranno un dettaglio non indifferente nelle scene proposte durante i titoli di testa, per l’appunto.
Verso la fine della sigla appaiono delle velocissime sequenze che appartengono al quinto episodio della serie, intitolato “L’arco di Eros”; nella puntata Pollon si appropria indebitamente dell’arco del Dio dell’Amore ed inizia a tirare frecce a destra e a manca, colpendo tutti ma proprio tutti: uomini e donne, bambini e bambine, uomini con animali, e persino uomini con uomini, che proprio in questo episodio vengono disegnati nell’atto di abbracciarsi romanticamente e scambiarsi dei tenerissimi baci. Un ritratto dell’amore gay post-moderno decisamente antelitteram rispetto alla libertà di espressione artistica contemporanea in cui le tematiche lgbtq vengono (per fortuna) trattate con maggiore naturalezza e tatto.
Un dettaglio quindi, quello della sigla di Pollon Combinaguai, che al suo debutto nei televisori di tutta Italia passò verosimilmente inosservato. Cosa sarebbe accaduto se questo cartoon giapponese avesse debuttato ai giorni nostri? Sarebbe stato tacciato di propaganda lgbtq come è accaduto con le due mamme di Polar Bear, in Peppa Pig? I genitori e le isitituzioni avrebbero protestato per la sua cancellazione? Voi cosa ne pensate?