Il genere horror negli anni ’70 ci ha regalato film che oggi sono dei classici, come L’Esorcista, Non aprite quella porta o Suspiria, ma anche dei cult meno celebri, che tuttavia hanno ispirato altri film usciti in seguito. I film di quel periodo sono caratterizzati da una spiccata componente visiva, trame e atmosfere allucinate, disturbanti, con tematiche affrontate in modo ricorrente e autori che hanno lasciato il segno (Argento, Carpenter, Hooper, Craven, Bava, Fulci…). Di seguito vediamo quali sono i migliori film horror anni ’70, quelli che ancora oggi continuano a regalarci incubi e quelli da riscoprire.
1. L’esorcista (1973)
L’Esorcista, uscito nel 1973, è considerato uno dei film horror più spaventosi di sempre e uno dei pochi titoli che ha avuto un impatto culturale così forte da risuonare ancora oggi, a 50 anni dalla sua uscita nei cinema. Diretto da William Friedkin, il film è tratto da un romanzo di William Peter Blatty che a sua volta si ispirò ad una storia realmente accaduta negli anni ’40, la possessione demoniaca di un ragazzo di 15 anni.
La protagonista de L’Esorcista è Regan MacNeil (Linda Blair), una bambina di 12 anni, figlia di una star del cinema, Chris MacNeill (Ellen Burstyn), che dopo un utilizzo incauto di una tavola Ouija, viene posseduta dal diavolo. La trasformazione della ragazzina sarà così drastica, che sua madre inizialmente pensa ad un grave problema di salute, poi dovrà arrendersi e chiedere aiuto a due sacerdoti, Padre Lankester Merrin – che ha già sfidato il diavolo, anni prima – e Padre Damien Karras, un prete che sta attraversando un periodo problematico a causa di questioni personali e spirituali.
Dal momento in cui è uscito in sala, L’Esorcista ha sconvolto gli spettatori e continua a farlo ancora oggi. Merito della voce di Linda Blair, che arriva in profondità e scuote lo spettatore, ma anche di una storia di possessione che ormai è un classico che molti hanno provato ad emulare, senza riuscirci davvero. Al link che segue, potete leggere la nostra spiegazione del finale de L’Esorcista, con qualche considerazione sul film e tante curiosità.
2. Suspiria (1977)
Suspiria è uno dei migliori film horror degli anni ’70, il capolavoro di Dario Argento che ha conquistato il pubblico internazionale e ha ispirato cineasti, scrittori, registi per le loro opere. Uscito nel 1977, il primo capitolo della cosiddetta Trilogia delle Tre Madri si sviluppa come un thriller, ma è un horror onirico e spaventoso, caratterizzato dall’ipnotica colonna sonora dei Goblin e dalla fotografia sublime di Luciano Tovoli, che si accende di colori saturi su una tavolozza nera.
La trama di Suspiria vede protagonista Susy (Jessica Harper) una giovane studentessa americana che arriva a Friburgo per studiare danza in una prestigiosa e misteriosa accademia. Al suo arrivo, sotto un temporale, Susy si imbatte in un’altra ragazza, Pat, che fugge dalla scuola dopo aver pronunciato delle frasi (apparentemente) sconnesse davanti al portone. Quella stessa notte, Pat verrà uccisa in modo orribile in casa di un’amica che l’aveva ospitata. La direttrice dell’Accademia (Joan Bennet) e una delle insegnanti, Miss Tanner (Alida Valli) ridimensionano l’accaduto e lo attribuiscono alle cattive frequentazioni dell’allieva uccisa. La verità però, è un’altra e Susy lo scoprirà grazie all’aiuto di un’altra allieva, Sara.
3. Halloween – la notte delle streghe (1978)
Diretto da John Carpenter e uscito nel 1978, Halloween – la notte delle streghe è il thriller horror che ha dato vita ad una delle saghe più longeve e ad uno dei serial killer più iconici del cinema, Michael Myers. Ad oggi la saga conta otto film in tutto, più due film remake diretti da Rob Zombie e una trilogia più recente, diretta da David Gordon Green.
Tornando al film di Carpenter, Halloween è ambientato a Haddonfield, nell’Illinois, nei giorni che precedono i festeggiamenti per la vigilia di Ognissanti. Laurie Strode (Jamie Lee Curtis) è una ragazza senza grilli per la testa, un po’ timida, che il 31 ottobre, invece di festeggiare e fare pazzie con gli amici, accetta di fare da baby sitter ad un bambino, Tommy Doyle. Laurie non sa che un giovane assassino, Michael Myers, è fuggito dal vicino manicomio, ed è diretto ad Haddonfield, con l’obiettivo di lasciarsi dietro una scia di sangue. Michael aveva ucciso sua sorella quando era appena un bambino e da allora non aveva più contatti con nessuno, se non con il suo psichiatra, il dottor Sam Loomis (un carismatico Donald Pleasence). Loomis ha urgenza di ritrovare Michael e di riportarlo al manicomio, perché è perfettamente consapevole della sua pericolosità. Nel frattempo ad Haddonfield, il 31 ottobre, si va in giro mascherati e gli adolescenti fanno scherzi terribili o fanno tanto sesso. Le amiche di Laurie, da questo punto di vista, non vedono l’ora di divertirsi. Lei però, i giorni precedenti alla festa, ha l’impressione di essere seguita e osservata da qualcuno, un uomo mascherato che scompare come un fantasma.
Jamie Lee Curtis, con questo film, viene consacrata a scream queen assoluta degli anni ’70 e ’80 e si ritroverà a raccogliere l’eredità di sua mamma, l’attrice Janet Leigh, celebre per essere stata la ragazza sotto la doccia di Psycho. Non è un caso che il personaggio interpretato da Pleasence si chiami Sam Loomis, proprio come il personaggio del fidanzato della Leigh nel film di Hitchcock.
4. Picnic ad Hanging Rock (1975)
La strana e inquietante storia di Picnic ad Hanging Rock prende il via il 14 febbraio 1900, in Australia. Un gruppo di ragazze adolescenti, che studiano nell’esclusivo collegio Appleyard, si recano ai piedi del gruppo roccioso delle Hanging Rock per il tradizionale picnic di San Valentino, accompagnate dalle docenti di francese e matematica.
Qualche ora dopo, quattro ragazze chiedono il permesso di allontanarsi per ammirare le formazioni rocciose più da vicino. Miranda, la studentessa più popolare dell’istituto, si incammina per una breve salita sulla roccia insieme ad altre tre compagne, Marion, Irma, Edith. Affaticate dalla salita impervia, le quattro ragazze si fermano per riposarsi, poi Miranda si toglie le scarpe e prosegue il cammino. A questo punto accade qualcosa di inspiegabile e terrificante.
Uno dei migliori film horror degli anni ’70, sebbene non sia certo uno splatter o uno slasher. L’atmosfera del film di Peter Weir cattura lo spettatore in una storia ipnotica e inquietante.
5. Profondo Rosso (1975)
Profondo rosso è considerato tra i migliori film di Dario Argento, il titolo più famoso e rappresentativo della carriera del regista romano, quello che lo ha consacrato a indiscusso Re dell’horror all’italiana. In realtà Profondo Rosso è più un thriller – giallo, ma è intriso di suggestioni soprannaturali, di sangue e tensione da poter essere considerato anche uno degli horror più amati degli anni ’70.
Uscito nelle sale nel 1975, Profondo Rosso racconta la storia di un pianista, Marc Daly, che una sera, rientrando a casa, assiste all’omicidio di una sua vicina di casa, la sensitiva Helga Ullmann. Poche ore prima la Ullmann aveva partecipato ad un congresso di parapsicologia e, davanti a tutti, aveva detto che tra gli spettatori si nascondeva un assassino, qualcuno che aveva già ucciso e sarebbe tornato a farlo molto presto.
Per Marc inizia un’indagine ad altissima tensione tra indizi inquietanti, case abbandonate. Nel tentativo di scoprire la verità, lui e l’affascinante reporter con la quale ha appena iniziato una relazione, dovranno cercare di non farsi uccidere dall’assassino.
David Hemmings interpreta il protagonista del film, che sarà ricordato anche per la straordinaria colonna sonora dei Goblin. Daria Nicolodi, che allora era compagna e musa del regista, interpreta Gianna, una giornalista arguta, un po’ matta e imprevedibile. Accanto a loro ci sono Gabriele Lavia, Macha Meril e un’indimenticabile Clara Calamai. La scena più memorabile del film? Quella dello specchio. Ne abbiamo parlato nella spiegazione del finale di Profondo Rosso.
6. Lo squalo (1975)
Lo squalo, film a metà strada tra thriller e horror, è puro intrattenimento e a quasi cinquant’anni di distanza dall’uscita al cinema, continua ad emozionare il pubblico e ad essere riproposto in tv ogni estate. Diretto da Steven Spielberg, è una eccitante avventura in alto mare che fa sentire lo spettatore coinvolto in una tesissima caccia allo squalo.
Il film, adattamento dell’omonimo romanzo di Peter Benchley, è ambientato ad Amity Island, una località vacanziera immaginaria che in piena stagione turistica si ritrova ad affrontare un problema molto grosso, che ha l’aspetto di uno squalo bianco. L’animale in questione ha già ucciso dei bagnanti e sull’isola si è scatenato il panico. Il capo della polizia Martin Brody (Roy Scheider) continua a vigilare le rive dell’isola e ad assecondare le bugie del sindaco, che smentisce gli attacchi dello squalo per evitare che famiglie e turisti scappino. Insieme al cacciatore di squali Quint (Robert Shaw) e al biologo marino Matt Hoper (Richard Dreyfuss) Bordy andrà ad affrontare il predatore nel suo territorio.
Per Spielberg la lavorazione de Lo Squalo fu un vero e proprio incubo, soprattutto a causa dei malfunzionamenti di “Bruce”, il grosso squalo realizzato per il film, ma il regista fu ricompensato con un grande successo al boxoffice e un posto d’onore nell’immaginario collettivo.
7. Alien (1979)
Alien è un classico di horror e fantascienza che negli anni non ha perso smalto e continua ad avvinghiare gli spettatori, come l’abbraccio letale di un facehugger. Diretto da Ridley Scott e uscito nel 1979, vede protagonista una Sigoyrney Weaver assolutamente iconica nel ruolo di Ellen Ripley, affiancata da un cast memorabile, formato da Veronica Cartwright, Ian Holm, Tom Skerritt, Harry Dean Stanton e John Hurt.
La trama del film è ambientata nell’anno 2122, a bordo dell’astronave Nostromo, che sta per fare ritorno sulla Terra con un carico di minerali. Il computer di bordo, MOTHER, riceve una richiesta di soccorso (che poi si rivelerà essere un segnale d’allerta) proveniente dal satellite di un pianeta sconosciuto. Scoprono un relitto alieno all’interno del quale trovano il cadavere fossilizzato di una creatura extraterrestre, con il petto squarciato. Nella stessa nave inoltre, scoprono una distesa di uova enormi e pulsanti. Da una di esse fuoriesce un essere che si attacca al casco di Kane, uno degli astronauti, e gli scioglie il casco della tuta.
Alien ha dato vita ad una saga cinematografica alla quale hanno dato il loro contributo registi come James Cameron, David Fincher e Jean-Pierre Jeunet. Oggi la saga prosegue con prequel, sequel, crossover (con Predator). Nell’80 fu realizzato anche un sequel “pezzotto” italiano.
8. Carrie – lo sguardo di Satana (1976)
Carrie è il primo film tratto da un libro di Stephen King, tra l’altro proprio il romanzo d’esordio scrittore del Maine. Allo stesso tempo è il primo film che inaugura una lunghissima serie di adattamenti cinematografici e televisivi tratti da King.
Una giovanissima Sissy Spacek interpreta Carrie White, un’adolescente che vive una situazione familiare problematica e viene costantemente bullizzata dai compagni di scuola. Graziosa, ma timida e impacciata, Carrie fa fatica ad opporsi alle vessazioni dei compagni e agli abusi di sua madre Margaret, una fanatica religiosa (Piper Laurie) ma ha un devastante potere e lo userà durante la sera del ballo di fine anno organizzato dalla scuola. Gli split screen di Carrie e la scena finale, con Sissy Spacek incoronata reginetta della serata, con corona e abito bianco, che reagisce male ad un ultimo, terribile scherzo, resteranno per sempre nella storia del cinema.
Fanno parte del cast del film anche Amy Irving, William Katt, Priscilla Pointer, Nancy Allen, P.J. Soles e John Travolta.
9. Non aprite quella porta (1974)
Più che un cult, ormai è un classico dell’horror: Non aprite quella porta, diretto da Tobe Hooper nel 1974, si ispira in parte alle vicissitudini del serial killer Ed Gein, che scuoiava le sue vittime per realizzare oggetti e accessori con la loro pelle. Allo stesso modo, nel film, Leatherface (in italiano Faccia di cuoio) uccide le sue vittime con una motosega e indossa una terrificante maschera di pelle umana. Leatherface è diventato uno dei mostri più iconici dell’horror moderno, al pari di Freddie Krueger e Jason di Venerdì 13.
Ambientato a Newt, in Texas, Non aprite quella porta vede protagonisti un gruppo di cinque ragazzi che si recano al cimitero locale per ispezionare la tomba del nonno di uno di loro, dopo che qualcuno ha vandalizzato l’area utilizzando i resti dei defunti. I ragazzi tornano indietro, ma il loro viaggio di ritorno si rivela un incubo. Prima si imbattono in un autostoppista pazzo, poi un benzinaio li mette in guardia di non proeguire il loro viaggio, perché il luogo in cui stanno andando è abitato da gente cattiva.
Giunti in zona, decidono di bussare incautamente alla porta di una villetta e di entrare in casa, nonostante il luogo sia piuttosto lugubre…
Non aprite quella porta ha dato vita ad una lunga saga, tra sequel e reboot, ma è stata esplorata anche in forma di videogiochi. Uno dei film più disturbanti, tra gli horror anni ’70.
10. L’inquilino del terzo piano (1976)
L’inquilino del terzo piano è un inquietante e allucinato horror – thriller di Roman Polanski, nel quale il regista interpreta anche il ruolo del protagonista, Trelkowski, un impiegato che cerca un appartamento a Parigi e ne trova uno che fino a qualche giorno prima era abitato da Simone, una ragazza che ha tentato il suicidio gettandosi dalla finestra dal palazzo ed è in ospedale. Quando Trelkowski va a trovare la ragazza per parlare con lei dell’affitto, la ragazza è completamente fasciata e fatica a parlare, e quando vede Trelkowski ha un’inspiegabile reazione isterica. Dopo qualche giorno Simone muore e Trelkowski si sistema nel suo appartamento, ma iniziano ad accadere cose strane che porteranno l’uomo a sprofondare in un vortice di paranoia e allucinazioni.
Nel cast del film, figurano anche Isabelle Adjani, Melvyn Douglas, Shelley Winters.
11. Amitivylle Horror (1979)
Uscito nel 1979, Amityville Horror è il primo film della saga che conta ben sette sequel ed è diretto da Stuart Rosemberg sulle basi di un libro, Orrore ad Amityville di Jay Anson, che raccontava una storia vera (o presunta tale), avvenuta nella casa al 112 Ocean Avenue a Long Island, tuttora esistente.
La casa, in stile coloniale olandese, è considerata una delle più celebri del genere horror, oltre che una delle più “riconoscibili”, per via di quelle finestre nella parte superiore che sembravano due occhi (e che oggi sono state modificate), e nel 1974 fu teatro di una strage. Il giovane Ronald De Feo uccise tutti i suoi familiari mentre dormivano perché era tormentato da voci demoniache che gli dicevano di farlo. Il film racconta le esperienze della famiglia Lutz, che si trasferì nella casa di Amitivylle poco dopo la strage e iniziò ad essere testimone di eventi soprannaturali spaventosi. Nel film, James Brolin e Margot Kidder interpretano i coniugi George e Kathy Lutz, alle prese con entità maligne che infestano la loro casa.
Una curiosità: il caso di Amitivylle viene trattato marginalmente anche in uno dei film della saga di The Conjuring, il secondo.
12. Il presagio (1976)
Classico horror anni ’70, Il Presagio (The Omen) uscito nel 1976 è uno dei film “diabolici” che uscirono dopo il grande successo de L’Esorcista ed è diretto da Richard Donner, regista che in seguito ha firmato cult memorabili come I Goonies, Arma Letale, Ladyhawke e altri.
Il film racconta la storia di un diplomatico americano a Roma, Robert Thorn (Gregory Peck) che viene informato del fatto che suo figlio è nato morto. Alcuni preti che gestiscono l’ospedale, convincono Thorn a sostituire il neonato con un altro bambino di pochi giorni, la cui madre è morta di parto. L’uomo accetta senza dire nulla a sua moglie Katherine (Lee Remick) dello scambio e parte con la sua famiglia a Londra, dove ha ricevuto un nuovo incarico. I tre vivono una quotidianità serena fino al giorno in cui il piccolo Damien (Harvey Stephens) compie cinque anni. Durante la festa organizzata nel giardino della villa, la tata di Damien, si impicca gettandosi dalla finestra, in modo plateale, davanti agli invitati sconvolti.
13. Non si sevizia un paperino (1972)
Ispirato ad una storia vera di cronaca accaduta in Basilicata nei primi anni ’70, Non si sevizia un paperino di Lucio Fulci oggi è considerato un classico del cinema di genere italiano, oltre che uno dei migliori film del regista.
Al centro del film, ambientato in un paesino retrogrado dell’Italia del Sud, una catena di omicidi di bambini e l’indagine svolta da un giornalista, Andrea Martelli (Tomas Milian) e da una ragazza sessualmente disinibita, Patrizia (Barbara Bouchet) figlia di un imprenditore milanese che l’ha mandata nel paesino per sottrarla alle tentazioni della grande città. L’inteccio vede coinvolti una maciara (Florinda Bolkan) cioè, una sorta di strega, magia nera, delitti, sesso e guardoni, il tutto in un clima opprimente, di forte superstizione. Nel cast del film figurano anche Irene Papas, Ugo D’Alessio e Marc Porel.
Un film imperdibile per chi ama il giallo thriller di quegli anni, una pellicola che ebbe problemi di censura e di natura legale, dovuti ad una scena di nudo molto audace, per l’epoca.
14. A Venezia… un dicembre rosso shocking (1973)
Diretto da Nicolas Roeg sulle basi di un racconto di Daphne Du Maurier (già autrice de Gli Uccelli e Rebecca, che furono portati al cinema da Hitchcock), A Venezia… un dicembre rosso shocking è un horror dalle atmosfere disturbanti, cupo e malsano dall’inizio alla fine.
Don’t Look Now, questo il titolo originale del film, vede protagonisti John e Laura Baxter (Julie Christie e Donald Sutherland) una coppia di coniugi inglesi che è a Venezia per motivi di lavoro, mesi dopo la tragica morte della loro bambina, Christine, annegata in uno stagno vicino casa. John è incaricato di seguire i lavori di restauro in una chiesa, ma è tormentato dal dolore e dal ricordo degli ultimi istanti di vita della piccola, che non gli danno tregua. Anche Laura è logorata dal dolore e dalla depressione in cui è precipitata in seguito alla morte di Christine, ma l’incontro con due anziane donne in un ristorante, una delle quali è una sensitiva cieca, le darà una ragione per ricominciare a vivere. La donna infatti, afferma di vedere Christine, ancora vestita col suo impermeabile rosso, accanto a loro.
Tra serial killer veneziani, visioni inquietanti e premonizioni, il film di Roeg è uno degli horror più claustrofobici e rappresentativi degli anni ’70. Accanto ai due protagonisti, nel cast figurano anche Renato Scarpa, Massimo Serato e Leopoldo Trieste. A Venezia… un dicembre rosso shocking è ricordato anche per la scena di sesso tra Christie e Sutherland, così intensa che per anni si vociferò che i due attori avessero avuto realmente un rapporto sessuale davanti alla macchina da presa.
15. Zombi (1978)
Zombi è il secondo film della saga sui morti viventi diretta da George A. Romero. A dieci anni di distanza da La notte dei morti viventi, Romero torna a raccontare un mondo devastato da una pandemia di zombie e lo fa con un film prodotto da Dario Argento.
Zombi, il cui titolo originale è Dawn of the Dead, colloca l’azione in un centro commerciale. Il mondo ormai è nel caos più totale, i morti si risvegliano affamati di carne umana e neanche i militari riescono a far fronte ad un’invasione del genere. I protagonisti cercano rifugio in un centro commerciale e ne fanno la loro roccaforte, ma dovranno vedersela con il morbo, che inevitabilmente si è insinuato tra di loro e con una gang di motociclisti intenzionata a fare irruzione.
Nelle vesti di produttore, Argento diede un contributo notevole, sia in fase di sceneggiatura e montaggio, sia per quanto riguarda la distribuzione europea. Anche la scelta dei Goblin per la colonna sonora, ovviamente, si deve al regista di Suspiria. Anche lo slogan è cult: “…quando non ci sarà più posto all’inferno i morti cammineranno sulla Terra…”
16. La casa dalle finestre che ridono (1976)
Diretto da Pupi Avati (e scritto da Pupi e Antonio Avati con Gianni Cavina e Maurizio Costanzo), La casa dalle finestre che ridono oggi risulta un po’ datato nei dialoghi, ma resta un horror italiano di culto caratterizzato da atmosfere inquietanti e malsane.
Il film racconta la storia di un giovane restauratore, Stefano (Lino Capolicchio) che viene incaricato dal sindaco di un paese in provincia di Ferrara di occuparsi di un affresco che adorna gli interni di una chiesa di campagna. L’affresco in questione rappresenta il martirio di San Sebastiano e porta la firma di Buono Legnani, un oscuro pittore suicidatosi vent’anni prima. Stefano resta affascinato dall’opera di Legnani, ma il suo interesse suscita qualche attrito in paese, che gli arriva anche sotto forma di telefonate anonime che lo invitano ad abbandonare l’incarico. La sua indagine su Buono Legnani lo porterà a scoprire un segreto terrificante.
La casa dalle finestre che ridono del titolo è un casale abbandonato in cui Legnani aveva vissuto, caratterizzato proprio da enormi e inquietanti bocche sorridenti dipinte sulle finestre.
17. The Wicker Man (1973)
The Wicker Man, uscito nel 1973, è un vero cult di quegli anni e nello specifico è considerato un caposaldo del genere folk horror, incentrato sugli aspetti più macabri e disturbanti di rituali e tradizioni folcloristiche. Inoltre, è un horror con una spiccata componente musicale, con scene accompagnate da canzoni e coreografie. Non è un caso infatti, che il regista disse al cast che The Wicker Man sarebbe stato un musical.
Diretto da Robin Hardy, The Wicker Man vede protagonista il sergente Neil Howie (Edward Woodward) che viene chiamato ad indagare sulla scomparsa di una bambina a Summerisie, una delle Isole Ebridi. Howie, che è cattolico, resta profondamente disturbato dalla spiritualità degli abitanti del luogo che venerano antiche divinità celtiche e conducono una vita molto diversa dalla nostra, sia dal punto di vista spirituale che sociale. Al suo arrivo, le sue indagini per la scomparsa della bambina, suggeriscono che potrebbe essere utilizzata a breve come sacrificio umano, per assicurarsi un raccolto generoso.
Oltre a Woodward nel cast del film troviamo l’icona horror Christopher Lee, Diane Cilento, Britt Ekland, Ingrid Pitt e Lindsay Kemp
The Wicker Man ha ispirato altre storie e film come Grano Rosso Sangue e il più recente Midsommar. Nel 2006 ne fu realizzato un remake flop, intitolato Il Prescelto, con Nicolas Cage.
18. Le colline hanno gli occhi (1974)
Horror low budget uscito nel 1974, Le colline hanno gli occhi oggi è considerato un cult. Il film di Wes Craven, girato nel deserto del Mojave, vede protagonista una famiglia di sette persone, i Carter, con due cani al seguito, che sono diretti verso la California. Durante il viaggio fanno rifornimento presso un benzinaio, Bob, che gli sconsiglia di evitare di proseguire verso la strada principale, perché le colline sono abitate da una famiglia di selvaggi dediti al cannibalismo. Come ogni in ogni horror che si rispetti, i Carter non danno retta a Bob e finiscono anche con l’auto fuori strada. Vengono aggrediti dalla famiglia di cannibali, capitanata da papà Giove.
L’attore Michael Berryman, che interpreta Plutone, uno dei “selvaggi”, soffre di una patologia che si chiama displasia ectodermica ipoidrotica che caratterizza il suo particolare aspetto fisico e che gli causò non pochi problemi sul set. Questa malattia infatti, condiziona fortemente la capacità di termoregolazione umana e Berryman soffrì moltissimo le rigide temperature del deserto del Mojave.
19. Sette note in nero (1977)
Thriller soprannaturale di Lucio Fulci, sulla scia di Profondo Rosso che aveva avuto successo due anni prima, mette insieme le indagini del giallo e il fascino sinistro delle premonizioni. Rispetto agli altri film del regista, Sette note in nero è meno splatter e più inquietante.
Al centro della trama del film, c’è Virginia, una donna che ha sempre avuto doti di chiaroveggenza (già dimostrate in passato, in circostanze dolorose) che oggi è sposata con Francesco Ducci, un uomo d’affari toscano. Un giorno, dopo aver accompagnato il marito all’aeroporto, Virginia ha una visione di una donna uccisa e murata da un uomo zoppo. Si confida con un amico psicologo, esperto in parapsicologia, che però liquida le sue premonizioni. Nei giorni a seguire, mentre lavora alla ristrutturazione di una villa di proprietà della famiglia di Francesco, le visioni di Virginia si concretizzano con una scoperta macabra, uno scheletro murato, che appartiene ad una ragazza scomparsa anni prima, che era stata l’amante di Francesco.
20. Fantasmi (1979)
Fantasmi, horror di Don Coscarelli, ha dato vita ad una saga di culto e ha lanciato il personaggio dell’Uomo Alto (interpretato da Angus Scrimm). Nel primo film della saga, un ragazzino, Mike, mentre spia i funerali di Tommy, un amico di suo fratello morto in circostanze strane, nota un uomo molto alto e sinistro che solleva la bara di Tommy con le sue braccia e la ripone in un furgone per portarla via. Quando ne parla con suo fratello, deve vincere la sua incredulità, poi lo convince ad andare a curiosare nella camera mortuaria del camposanto. Faranno una scoperta inquietante che riguarda la vera natura dell’Uomo Alto.
L’oggetto di culto di Fantasmi sono le sfere di metallo volanti, dotate di due dardi appuntiti, che Tall Man usa come arma.
21. Schock (1977)
Schock (fu distribuito proprio con questo titolo sbagliato) è uno degli ultimi film di Mario Bava, maestro del cinema di genere italiano ed è un horror – thriller soprannaturale che vede protagonista una famiglia di tre persone che va a vivere in una villa nella quale aveva vissuto un uomo problematico, morto in circostanze oscure.
Dora e suo marito Bruno, con il figlio di lei, il piccolo Marco, tornano a vivere nella villa di proprietà di lei. Lei in realtà avrebbe voluto vendere la casa nella quale aveva vissuto, fino a poco tempo prima, con il primo marito, Carlo, un tossicodipendente morto suicida in mare, ma su insistenza di Bruno accetta di tornare a viverci. Sin da subito però, la casa dimostra di avere uno strano influsso, soprattutto su Marco – che è figlio di Dora e Carlo. Il ragazzino, che si diverte ad esplorare la casa percepisce una misteriosa presenza che inizia a condizionare il suo comportamento. Successivamente, anche Dora e Bruno restano coinvolti in situazioni inquietanti. La donna si convince che il fantasma del suo ex marito abiti ancora le stanze della casa, ma la verità è più scioccante.
Nel cast del film troviamo la splendida Daria Nicolodi nel ruolo della protagonista. Accanto a Daria c’è John Steiner in quello del suo secondo marito.
22. Wampyr (1977)
Wampyr, conosciuto anche con il titolo originale Martin, è l’horror a tema vampiresco di George A. Romero che segna l’inizio della collaborazione tra il regista e il maestro degli effetti speciali Tom Savini.
Martin (John Amplas) è un ragazzo che ha lo strano hobby di sedare le donne con iniezioni di narcotici per bere il loro sangue dopo aver tagliato loro i polsi con una lametta affilata. Un istinto al quale non riesce assolutamente a sottrarsi. Si reca in visita dal suo anziano cugino, Tateh Cuda, che vive a Braddock, in Pennsylvania. Questi è convinto che Martin sia effettivamente un vampiro, mentre la nipote dell’uomo, Christina, ritiene che abbia dei disturbi mentali.
Romero considera Wampyr tra i suoi migliori film e sicuramente è tra i migliori film sui vampiri mai fatti. Peccato che la versione italiana del film, con il montaggio curato da Dario Argento e la colonna sonora dei Goblin (sostituita a quella originale di Donald Rubinstein) sia tutt’oggi molto contestata dai fan.
23. Reazione a catena (1971)
Reazione a Catena di Mario Bava (che ai tempi uscì anche col titolo Ecologia del delitto) è un horror del 1971 che anticipa il filone slasher. Al centro della trama, una palazzina situata in una località isolata ed immersa nella natura, chiamata “La Baia”. La proprietaria è una contessa costretta su sedia a rotelle, Federica Donati, che viene uccisa da suo marito. A sua volta il marito viene ucciso da qualcuno che ne occulta il cadavere, mentre la morte della contessa viene fatta passare per un suicidio. La Baia fa gola a qualcuno, che vorrebbe sfruttarne il potenziale edilizio, mentre altri si oppongono. Quando il cadavere dell’assassino della Donati viene ritrovato, si scatena una catena di omicidi.
IL film di Bava è ricordato anche per l’influenza che ha avuto su horror usciti in seguito, più famosi, come Venerdì 13.