Si è conclusa la 77° edizione del Festival di Cannes, e con l’insindacabile giudizio della giuria presieduta quest’anno da Greta Gerwig, ci lasciamo dietro un’edizione forse un po’ sottotono rispetto alle aspettative createsi sulla carta, ma comunque ricca di sorprese e titoli di cui continueremo a parlare anche nei prossimi mesi. In attesa di capire meglio quali saranno i lungometraggi della selezione ufficiale di Cannes 2024 che ritroveremo candidati (o trionfatori) nel corso della prossima stagione dei premi, vogliamo soffermarci su quelli che riteniamo potrebbero fare capolino in alcune delle categorie più importanti e sfiziose degli Oscar 2025.
Il trionfo di Sean Baker
![Anora](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2024/05/anora.jpg)
La Palma d’oro di Cannes 2024 è stata assegnata ad Anora di Sean Baker. Che al suo nuovo lungometraggio dietro la macchina da presa (suoi gli ottimi Tangerine, Un sogno chiamato Florida e Red Rocket) si conferma uno dei maggiori cantori dell’America liminale, dei suoi abitanti ai limiti della società, tra realismo magico e povertà, tra sogno e disincanto. Con lo straordinario film con protagonista Mikey Madison (qui al suo primo, folgorante ruolo da protagonista assoluta), Baker convince la giuria presieduta da Greta Gerwig e si porta a casa uno dei più prestigiosi riconoscimenti del cinema mondiale.
Non ci sorprenderemmo dunque di ritrovare Anora tra i titoli candidati agli Oscar del 2025, molto probabilmente nelle categorie del miglior film, la regia (sarebbe la prima candidatura in assoluto per Baker), la sceneggiatura originale e la miglior attrice protagonista. Anora racconta la storia di una giovane sex worker di Brooklyn, che vede la chance di far svoltare la propria vita come una principessa delle fiabe quando incontra e sposa impulsivamente il figlio di un oligarca. Una volta che la notizia raggiunge la Russia, però, l’idillio viene minacciato dai ricchi genitori del neo-sposo, che partono immantinente alla volta di New York per ottenere l’annullamento del matrimonio. Distribuito in territorio nordamericano da Neon, in Italia prossimamente da Universal Pictures.
La carica dei film non in lingua inglese
![Parthenope](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2024/05/parthenope-1.jpg)
Come da tradizione, il Festival di Cannes è il grande calderone da dove molti dei titoli non in lingua inglese iniziano il loro percorso verso la nomination all’Oscar per il miglior film internazionale, ed oltre. Impossibile non immaginare quindi la possibile presenza in lizza dell’India con All We Imagine As Light (Gran Premio della Giuria) di Payal Kapadia, dell’Iran con il potentissimo Il seme del fico sacro di Moahamad Rasouluf (che si porta a casa un Premio Speciale della Giuria, ma anche del nostro Paolo Sorrentino che con Parthenope potrebbe rappresentare l’Italia agli Academy Awards del prossimo anno nella categoria preposta; del resto, l’acquisizione del film di A24 sul mercato nordamericano presagisce la volontà di una massiccia campagna premi dal sapore promettente.
Anche il grande cinema d’animazione parla non in lingua inglese, perché a Cannes 2024 hanno commosso ed emozionato due piccoli gioiellini che non hanno però trovato posto nel palmarès delle loro rispettive selezioni. Stiamo parlando prima di tutto di Flow, co-produzione belga-franco-lettone scritta e diretta da Gints Zilbalodis e che racconta di una grande alluvione che devasta il mondo e della sopravvivenza di un gatto assieme ad altri animali; un racconto animato che strizza l’occhio ai valori dell’empatia e della solidarietà assieme al tema sempreverde dell’ecologia. Senza però dimenticare La plus précieuse des marchandises del premio Oscar Michel Hazanavicious (The Artist), adattamento del romanzo omonimo di Jean-Claude Grumberg che racconta con onestà e commozione il tema della deportazione degli Ebrei verso i campi di concentramento nazisti. Li ritroveremo agli Oscar nella categoria del miglior film d’animazione, molto probabilmente.
Emilia Perez è il vincitore morale di Cannes 2024
![Emilia Perez](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2024/05/emiliaperez-1.jpg)
Ma il vero vincitore morale del 77° Festival di Cannes è Emilia Perez di Jacques Audiard, che si porta a casa ben due riconoscimenti di peso, incluso un trofeo assegnato ad un cast femminile d’insieme: Karla Sofìa Gascòn, Zoe Saldana e Selena Gomez, straordinarie protagoniste di uno dei titoli più sorprendenti della kermesse francese del 2024. Un riuscitissimo ibrido tra melodramma latino-americano, gangester movie con tocchi transgender e musical che ha lasciato di stucco la stampa ed il pubblico del Festival, così come la giuria presieduta da Greta Gerwig.
Acquisito per il mercato nordamericano da Netflix (in Italia arriverà prossimamente con Lucky Red), Emilia Perez non soltanto potrebbe concretamente tramutarsi nei prossimi mesi in uno dei frontrunner più agguerriti per un possibile Oscar al miglior film internazionale (il lungometraggio di Audiard è una co-produzione franco-messicana, ma le quote di maggioranza della produzione dovrebbero favorire la Francia), ma potrebbe altresì ritrovarsi candidato dall’Academy anche in altre categorie altrettanto prestigiose: film, regia, sceneggiatura originale, canzoni e le tre, magnifiche protagoniste. Un traguardo all’orizzonte non impossibile per una delle vere sensazioni del festival cinematografico appena conclusosi.
Il ritorno di Demi Moore con The Substance
![Demi Moore](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2024/05/demimoore.jpg)
Agli Oscar piace particolarmente la narrazione del comeback, del grande ritorno di un/una interprete dalle ceneri di un periodo professionalmente non particolarmente florido ai grandi palcoscenici delle cerimonie di premiazione. Lo abbiamo desunto un paio di anni fa con Brendan Fraser nel commovente The Whale, quest’anno potrebbe essere invece la volta di un’insospettabile Demi Moore nel body horror The Substance. Secondo lungometraggio dietro la macchina da presa per la regista francese Coralie Fargeat (che per questo film ha ottenuto il premio alla sceneggiatura), The Substance ha scioccato e divertito in egual misura il pubblico del 77° Festival di Cannes, imponendosi immediatamente come uno dei titoli più convincenti e cult di questa edizione.
Il film racconta di Elizabeth (Demi Moore), licenziata dalla trasmissione di aerobica che conduceva dopo aver superato i 50 anni. Un’attrice di Hollywood ormai dimenticata, che risponde all’annuncio di un misterioso siero sperimentale di ringiovanimento noto come “la Sostanza”. Una volta inoculatasi la Sostanza, scopre però che questa funziona in maniera diversa da come immaginava quando dal suo corpo nasce per partenogenesi una versione più giovane e bella di sé stessa, chiamata Sue (Margaret Qualley). Grande plauso per la regia e la scrittura del film, per gli effetti speciali ed il trucco prostetico di grande efficiacia; senza però dimenticare la performance di Demi Moore, che nel ruolo della protagonista ha lasciato tutti a bocca aperta. Sarà prima nomination all’Oscar per lei?
Il paradosso Donald Trump
![The Apprentice](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2024/05/theapprentice.jpg)
Se Furiosa: A Mad Max Saga sarà indiscutibilmente uno dei titoli più candidati agli Oscar 2025 (presentato Fuori Concorso a Cannes, è un portento tecnico-visivo alla stregua del suo predecessore Fury Road), più incerto è il percorso dell’atteso Kinds of Kindness di Yorgos Lanthimos. Il film antologico del regista greco non ha infiammato la Croisette ma si è portato a casa il prestigioso riconoscimento a Jesse Plemons come miglior attore, che nella pellicola con Emma Stone veste i triplici panni di personaggi sempre diversi, così come i suoi colleghi di cast: l’Academy lo terrà in conto come attore protagonista oppure verrà promosso interprete di supporto?
Stesso dubbio di cui si incaricherà la distribuzione statunitense (ancora non ne ha una) del controverso The Apprentice di Ali Abbasi. Che racconta l’ascesa di Donald Trump (Sebastian Stan) nel corso degli anni ’80, affiancato dal suo “maestro” Roy Cohn, interpretato da un convincente Jeremy Strong. Il Trump in carne ed ossa (che nel novembre di quest’anno rischia di venire rieletto Presidente degli Usa) ha già dichiarato di intentare una causa contro la produzione del film che sta “infangando” il suo nome; una mossa politica che invece, paradossalmente, potrebbe portare maggiore visibilità a The Apprentice a fine anno, consolidando i due superlativi protagonisti maschili nelle rispettive categorie attoriali agli Oscar del prossimo anno. Per i maestri Francis Ford Coppola e Kevin Costner invece (le loro due opere auto-finanziate Megalopolis e Horizon hanno ricevuto tiepidissimi riscontri da critica e pubblico), potrebbero rimanere solo briciole.