Il cinema ha il potere di trasportarci in mondi diversi, evocare emozioni potenti e ispirarci. Alcune pellicole ci divertono, altre ci commuovono o spaventano ma altre ancora possiedono la capacità di lasciare un segno indelebile nella nostra coscienza, stimolando riflessioni, spingendoci a mettere in discussione le nostre credenze oppure facendoci cambiare la prospettiva attraverso la quale guardiamo il mondo. Sono i film che ti cambiano la vita, quelli la cui visione potrebbe innescare un vero e proprio processo di cambiamento e che noi abbiamo voluto raccogliere in questo articolo.
1. Forrest Gump (1994)
Diretto da Robert Zemeckis e basato sull’omonimo romanzo del 1986 di Winston Groom, il film è narrato in prima persona dallo stesso Forrest Gump (interpretato da Tom Hanks), che racconta la storia della sua vita seduto a una fermata dell’autobus. Forrest è un uomo dal basso quoziente intellettivo ma dal cuore eccezionalmente buono e, nonostante i suoi limiti intellettuali, riesce a compiere notevoli imprese, oltre ad avere un profondo impatto sulle persone e sugli eventi che lo circondano.
Raccontando la perseveranza e la visione allo stesso tempo semplice e genuina della vita che possiede il suo protagonista, il film invita lo spettatore ad adottare un atteggiamento più positivo e determinato, spronando al raggiungimento della felicità e incoraggiando a sfruttare al meglio le proprie possibilità. Inoltre, veicola un potente messaggio di tolleranza e inclusività.
Forrest Gump è stato un successo di critica e commerciale e ha vinto diversi premi Oscar, tra cui miglior film e miglior attore protagonista. Da allora è diventato uno dei classici più amati di sempre.
2. La vita è bella (1997)
La vita è bella racconta la commovente storia di Guido (interpretato da Roberto Benigni), un ebreo italiano ai tempi della seconda guerra mondiale che viene internato in un campo di concentramento nazista insieme a suo figlio, il piccolo Giosuè (Giorgio Cantarini). Senza mai perdere il proprio brillante umorismo e mettendo in campo tutta la sua immaginazione, l’uomo convince Giosuè che si tratta solo di un gioco a premi che permetterà loro di vincere un bellissimo carrarmato. Nonostante le terribili circostanze, Guido riesce a mantenere intatto l’amore per il figlio e la speranza, un giorno, di rivedere la donna della sua vita nonché madre di Giosuè, Dora (Nicoletta Braschi).
È uno splendido esempio di resilienza quello fornito dal film del 1997 diretto dallo stesso Roberto Benigni, che mostra come l’incrollabile ottimismo del suo protagonista e il desiderio di proteggere le persone che ama possano completamente rivoluzionare una situazione di avversità estrema. Sprona inoltre il pubblico ad apprezzare i piccoli momenti di felicità e a trovare la bellezza nella vita di tutti i giorni, anche quando si affrontano circostanze difficili.
Il film ha conquistato numerosi riconoscimenti, tra i quali tre premi Oscar: miglior film in lingua straniera (Italia), miglior attore protagonista e miglior colonna sonora a Nicola Piovani.
3. L’attimo fuggente (1989)
Ambientato in un liceo del Vermont per classe abbienti nel 1959, L’attimo fuggente racconta l’impatto che John Keating (interpretato dal compianto Robin Williams), un insegnante di inglese non convenzionale, ha sul suo gruppo di studenti, messi costantemente sotto pressione dai rigidi metodi della scuola e dalle alte aspettative dei loro genitori. Keating pian piano diventerà un vero e proprio punto di riferimento per i ragazzi, incoraggiandoli a pensare in modo autonomo, a cogliere l’attimo e a perseguire le proprie passioni.
Il film del 1989 diretto da Peter Weir promuove l’unicità dell’individuo, spronando le persone ad abbracciare i propri talenti e le proprie aspirazioni, in modo da liberarsi dalle attese irrealistiche della società. Non solo: la frase latina “carpe diem” (“cogli l’attimo”), tema centrale del film, incoraggia il pubblico a sfruttare al massimo ogni momento, a correre rischi e a vivere in modo più autentico.
4. The Truman Show (1998)
Critica alla natura invadente dei nuovi media e alla progressiva perdita della privacy nel mondo moderno, il film del 1998 diretto da Peter Weir ruota attorno alla figura di Truman Burbank (interpretato da Jim Carrey, in una delle sue interpretazioni più brillanti e drammatiche), trentenne che vive in una città costiera apparentemente idilliaca chiamata Seahaven Island. Tuttavia, all’insaputa dell’uomo, la sua intera vita è un reality show televisivo meticolosamente orchestrato: ogni aspetto della sua esistenza, dalla nascita alla routine quotidiana, è infatti una grande farsa, trasmessa a un pubblico globale senza la conoscenza o il consenso di Truman.
In questo senso, The Truman Show invita lo spettatore a mettere in discussione la realtà, riconsiderando le proprie esperienze e la misura in cui le nostre vite potrebbero essere influenzate o manipolate da forze esterne. Ma è anche un inno alla libertà di vivere in modo autentico e alla costante ricerca della verità: è importante ricordarsi di mettere sempre in discussione le narrazioni che modellano la nostra visione del mondo.
5. Up (2009)
Film d’animazione premio Oscar prodotto dalla Pixar Animation Studios e distribuito dalla Walt Disney Pictures, Up ha come protagonista principale Carl Fredricksen, un anziano vedovo che realizza il sogno di una vita di avventura legando migliaia di palloncini alla sua casa e volando in direzione Paradise Falls, località remota del Sud America che lui e la sua defunta moglie, Ellie, avevano sempre sognato di visitare insieme.
Inaspettatamente, Carl scopre di avere un clandestino a bordo, Russell, un giovane esploratore della natura selvaggia con il quale l’uomo intraprenderà un viaggio ricco di natura lussureggiante, personaggi pittoreschi e cani parlanti, per cercare un esploratore perduto di nome Charles Muntz.
Up è un film che scalda il cuore, esplorando in modo commovente il tema della perdita ma anche invitando a lasciare andare il passato e a trovare un nuovo scopo nella vita. Allo stesso modo, sprona il suo pubblico ad abbracciare l’avventura e ad avere il coraggio di uscire dalla propria zona di comfort in compagnia, perché no, di un’amicizia che avremmo ritenuto improbabile prima di aprirci a essa. Inoltre, affronta (seppur con leggerezza) la tematica ambientale, invitando a una maggior consapevolezza e ad apprezzare e rispettare le bellezze della natura.
6. Little Miss Sunshine (2006)
Little Miss Sunshine racconta le vicissitudini della famiglia Hoover, un gruppo disfunzionale e bizzarro di individui che intraprendono un viaggio verso Albuquerque, New Mexico, a bordo di un pulmino Volkswagen giallo. Il motivo di questo pellegrinaggio è quello di sostenere la giovane Olive Hoover (Abigail Breslin) mentre gareggia nel concorso di bellezza “Little Miss Sunshine”. Man mano che si prosegue con la visione, scopriamo che tutti i membri della famiglia stanno affrontando le proprie sfide: il padre di Olive (Greg Kinnear) è un oratore motivazionale alle prese con le proprie insicurezze, sua madre (Toni Collette) sta cercando di tenere unita la famiglia, suo fratello Dwayne (Paul Dano) ha fatto voto di silenzio, mentre suo nonno (Alan Arkin) è un eroinomane.
Il film diretto da Jonathan Dayton e Valerie Faris celebra le imperfezioni e l’eccentricità dei suoi personaggi, incoraggiando lo spettatore ad abbracciare la propria unicità e, allo stesso tempo, accettare gli altri per ciò che sono. Sottolinea anche l’importanza di avere alle spalle un sistema di supporto – che sia la famiglia o un gruppo di amici – e di saper accettare il fallimento, che non deve rappresentare una battuta d’arresto ma, al contrario, un’opportunità di crescita.
7. Il pianista (2002)
Basato sull’omonima autobiografia del pianista e compositore ebreo-polacco Władysław Szpilman, il film del 2002 diretto da Roman Polanski racconta la straziante e allo stesso tempo potente storia di sopravvivenza di Szpilman (interpretato da Adrien Bordy) nella Varsavia occupata dai nazisti durante la seconda guerra mondiale.
Il talento musicale dell’uomo giocherà un ruolo cruciale nel suo cammino, in quanto gli permetterà di trovare appoggio e rifugio occasionale, in particolare da un ufficiale tedesco che riconoscerà le sue abilità nel suonare il pianoforte. Nonostante l’estrema sofferenza e le perdite che subisce, Szpilman riuscirà a sfuggire alla cattura e alla morte, sopravvivendo fino alla fine della guerra.
La resilienza del protagonista di fronte a difficoltà inimmaginabili e la sua determinazione a continuare a vivere nonostante tutto rappresentano una potente fonte di ispirazione, anche per chi deve affrontare le normali sfide quotidiane. Inoltre, Il pianista evidenzia l’importanza della connessione tra gli esseri umani e della compassione, soprattutto nei momenti più bui. Ma il film ha anche il merito di fornire una rappresentazione storicamente accurata della vita nella Varsavia occupata dai nazisti durante la seconda guerra mondiale: è infatti fondamentale tenere viva la memoria per garantire che tali atrocità non vengano ripetute.
8. Into the Wild – Nelle terre selvagge (2007)
Into the Wild – Nelle terre selvagge racconta la vera storia di Christopher McCandless (qui interpretato da
Emile Hirsch), un giovane che decide di lasciare tutti i suoi beni materiali e di intraprendere un viaggio alla scoperta di sé nella natura selvaggia dell’Alaska. Il film, datato 2007 e diretto da Sean Penn, esplora il desiderio del protagonista di liberarsi dalle regole imposte dalla società e dalla necessità di soddisfare continuamente le aspettative altrui, per trovare una connessione più profonda con il suo vero Io.
In questo senso, Into the Wild potrebbe spingere lo spettatore a riflettere sulla propria vita e a considerare se sta vivendo in modo autentico e secondo le proprie inclinazioni, mettendo in discussione quelle che sono le convenzioni spesso limitanti della società e stimolando il pensiero critico. Non solo: durante il suo viaggio, Christopher intreccia relazioni significative con le persone che incontra, un aspetto del film che sottolinea l’importanza dei legami umani e dell’impatto che gli individui possono avere sulla vita gli uni degli altri.
9. Il miglio verde (1999)
Basato sull’omonimo romanzo di Stephen King e diretto da Frank Darabont, Il miglio verde è un film toccante ed emotivamente potente ambientato in una prigione della Louisiana nel 1930. Raccontato in prima persona dal protagonista ormai anziano, la narrazione ruota attorno alla storia di Paul Edgecomb (Tom Hanks), una guardia carceraria del penitenziario di Cold Mountain che sovrintende al braccio della morte, e di John Coffey (Michael Clarke Duncan), un uomo afroamericano massiccio ed enigmatico che viene condannato alla pena capitale per lo stupro e l’omicidio di due giovani ragazze. Nonostante il suo aspetto minaccioso, Coffey possiede un dono misterioso: ha infatti il potere di guarire gli altri e di assorbire il loro dolore. Man mano che Paul e gli altri membri del personale entrano in sintonia con Coffey, diventano sempre più convinti della sua innocenza e della straordinaria natura delle sue capacità.
Proprio come Coffey, anche il film esercita un grande potere, quello della gentilezza e dell’empatia: mostra come semplici atti di compassione possano fare una profonda differenza nella vita delle persone. Contemporaneamente spinge il suo pubblico a riflettere sulla propria umanità e sul modo in cui trattano gli altri.
10. La città incantata (2001)
Tra i più iconici e amati film d’animazione di tutti i tempi, La città incantata racconta la storia di Chihiro, una bambina di dieci anni che rimane intrappolata in un regno magico quando la sua famiglia si imbatte in quello che sembra essere un parco divertimenti abbandonato ma che, in realtà, è un luogo incantato abitato da spiriti. Quando i genitori vengono trasformati in maiali per essersi concessi del cibo proibito, Chihiro dovrà affrontare numerose sfide e avventure per salvarli e trovare un modo per tornare nel mondo degli esseri umani.
La città incantata, scritto e diretto da Hayao Miyazaki e prodotto dallo Studio Ghibli, è un viaggio in mondo straordinario pieno di creature fantastiche e incantevoli paesaggi, capace di suscitare nello spettatore un senso di meraviglia e di stimolare la sua immaginazione, fino quasi a farlo ritornare, anche solo per un momento, bambino. Inoltre, al centro della narrazione troviamo l’evoluzione di Chihiro da ragazzina timida e un po’ viziata a giovane donna coraggiosa e indipendente, fornendo uno splendido esempio di crescita personale e scoperta di se stessi. La pellicola è stato il primo anime a ricevere, nel 2003, il premio Oscar al miglior film d’animazione.
11. V per Vendetta (2005)
In un prossimo futuro distopico, il Regno Unito è sotto il dominio di un regime repressivo guidato dal cancelliere Adam Sutler (John Hurt), che esercita un controllo estremo sui suoi cittadini, sopprimendo il dissenso e usando la propaganda per manipolare la popolazione. A questa società totalitaria e militarizzata si oppone un rivoluzionario mascherato noto come “V” (Hugo Weaving), che cerca di far cadere il governo attraverso atti di terrorismo e sovversione politica. Lungo il suo cammino, V si imbatterà in Evey Hammond (Natalie Portman), una ragazza che, per sopravvivere, nasconde il suo odio profondo nei confronti del governo e che verrà coinvolta nei piani di resistenza dell’uomo.
Diretto da James McTeigue e tratto dall’omonima graphic novel di Alan Moore e David Lloyd, V per Vendetta celebra gli ideali di libertà e resistenza nei confronti di un’autorità oppressiva, mostrando al suo pubblico l’importanza di difendere i propri diritti e i propri ideali. Ma il film serve anche da monito, ritraendo i pericoli di rimanere inerme di fronte a un regime totalitario e rivelando cosa può accadere quando inizia ad essere applicata la repressione del dissenso.
12. Stand by Me – Ricordo di un’estate (1986)
Vero e proprio cult del coming-of-age americano, tra i migliori film di sempre dedicati al periodo dell’adolescenza, Stand by Me – Ricordo di un’estate è un film del 1986 diretto da Rob Reiner e basato sul racconto Il corpo (The Body) di Stephen King. La storia è narrata in prima persona dal personaggio Gordie Lachance che, ormai adulto, ricorda un evento significativo della propria infanzia. Quando Gordie (da giovane interpretato da Wil Wheaton) e i suoi tre amici adolescenti Chris Chambers (River Phoenix), Teddy Duchamp (Corey Feldman) e Vern Tessio (Jerry O’Connell), vengono a conoscenza della posizione del corpo di un ragazzo scomparso di nome Ray Brower, i ragazzi intraprendono un viaggio di due giorni attraverso i boschi dell’Oregon per trovarlo e diventare degli eroi locali. Durante il viaggio, gli amici affronteranno numerose sfide, condividendo storie ed esperienze personali, e rafforzando il loro legame.
Il film è una vera e propria ode all’amicizia, che cattura magnificamente l’essenza dei legami stretti durante l’infanzia e il profondo impatto che possono avere sulle vite delle persone. Oltre al peso dei legami con gli altri, però, evidenzia anche l’importanza di compiere viaggio del tutto personale e introspettivo che ci conduca alla scoperta del nostro potenziale per compiere il nostro percorso di crescita.
13. La mia Africa (1985)
Diretto da Sydney Pollack e basato sull’omonimo libro autobiografico di Isak Dinesen (pseudonimo della scrittrice danese Karen Blixen) La mia Africa vede Meryl Streep nel ruolo di Karen Blixen, una baronessa danese che si trasferisce nel Kenya coloniale all’inizio del XX secolo per sposare il fratello del suo amante, il barone Bror Blixen (Klaus Maria Brandauer). Il matrimonio, però, non va come previsto e Karen inizia a rifugiarsi nella gestione della piantagione di caffè del marito, affezionandosi sempre di più alla sua fattoria e ai suoi domestici. La sua vita prenderà una svolta inaspettata quando intraprenderà una profonda ma complicata relazione romantica con Denys Finch Hatton (Robert Redford), un cacciatore di grossa selvaggina che vive a stretto contatto con la natura e gli indigeni.
Attraverso una narrazione dalla grande potenza emotiva, La mia Africa tratta il tema dell’emancipazione femminile, portando come esempio il personaggio di Karen Blixen, donna forte e indipendente che sfida i ruoli e le aspettative tradizionali dell’epoca. Ma approfondisce anche la questione del colonialismo, esaminando il rapporto di sfruttamento tra i coloni europei e le popolazioni indigene dell’Africa e spingendo così il pubblico a una riflessione sul tema. Sulle undici candidature ricevute agli Academy Awards del 1986, il film ha conquistato ben sette statuette, tra cui miglior film, miglior regia e miglior sceneggiatura non originale.
14. Schindler’s List – La lista di Schindler (1993)
Quella narrata in Schindler’s List è la storia vera di Oskar Schindler (qui interpretato da Liam Neeson), un uomo d’affari tedesco che salvò la vita a oltre un migliaio di ebrei durante l’occupazione nazista della Polonia. Spinto inizialmente dalla possibilità di trarre profitto dalla seconda guerra mondiale rilevando una fabbrica di smalti di proprietà ebraica a Cracovia, dopo essere stato testimone degli orrori dell’Olocausto Schindler iniziò ad assumere lavoratori ebrei nella sua fabbrica, risparmiandoli dalla deportazione nei campi di concentramento e quindi da morte certa.
Basato sul romanzo La lista di Schindler di Thomas Keneally e diretto da Steven Spielberg Schindler’s List – tra i migliori film degli anni 90 – porta sullo schermo il potente ritratto di un uomo che si è reso protagonista di un’incredibile trasformazione morale, mettendo in campo tutte le proprie risorse per aiutare il prossimo. Svolge anche un ruolo fondamentale nel mantenere viva la memoria su una delle pagine più buie della storia dell’umanità, fornendo allo spettatore un importante spunto di riflessione e sollevando domande sulla responsabilità individuale e collettiva di fronte alle ingiustizie. Il film ha vinto sette premi Oscar – tra cui miglior film, miglior regia e miglior sceneggiatura non originale – su dodici candidature agli Academy Award del 1994.
15. Nuovo Cinema Paradiso (1988)
Diretto da Giuseppe Tornatore, Nuova Cinema Paradiso è uno splendido omaggio alla magia della settima arte e all’influenza che può esercitare sulla vita delle persone. Le vicende, narrate principalmente attraverso le reminiscenze di Salvatore “Toto” Di Vita, ormai regista di successo a Roma, seguono l’infanzia e la gioventù del protagonista nel villaggio siciliano di Giancaldo, dove ha sviluppato un profonda fascinazione per il cinema del posto – Cinema Paradiso – stringendo un forte legame con il proiezionista Alfredo (Philippe Noiret), del quale diventerà assistente una volta cresciuto.
Quello di Tornatore è un capolavoro senza tempo, un’ode al cinema che conduce il suo pubblico a riflettere sul ruolo che la settimana arte ha avuto e continua ad avere all’interno della propria esistenza. Inoltre, la colonna sonora memorabile, le performance commoventi e l’incantevole narrazione lo rendono un’opera davvero unica che può essere tranquillamente annoverata tra i film che ti cambiano la vita. Nuovo Cinema Paradiso ha trionfato come miglior film straniero ai premi Oscar del 1990.
16. Qualcuno volò sul nido del cuculo (1975)
Ambientato nei primi anni Sessanta in un istituto psichiatrico dell’Oregon, Qualcuno volò sul nido del cuculo ruota attorno alla figura di Randle P. McMurphy (Jack Nicholson), un criminale carismatico e ribelle che, per evitare il carcere duro e i lavori forzati, finge di essere malato di mente. L’arrivo di McMurphy sconvolge la routine dell’istituto, poiché, per primo, osa sfidare l’autorità della spietata infermiera Mildred Ratched, incoraggiando gli altri pazienti a prendere in mano la propria vita. L’uomo organizza infatti attività, come partite di basket e battute di pesca, che danno agli ospiti dell’ospedale un assaggio di libertà e normalità.
Il film diretto da Miloš Forman e tratto dall’omonimo romanzo di Ken Kesey fornisce uno sguardo nuovo e stimolante della vita dei pazienti all’interno di un istituto psichiatrico. Funge anche da potente critica nei confronti delle autorità oppressive e della disumanizzazione degli individui all’interno di determinati contesti istituzionali, spingendo lo spettatore a una profonda riflessione sull’argomento. Qualcuno volò sul nido del cuculo ha conquistato ben cinque premi Oscar: miglior film, regia, attore e attrice protagonista e sceneggiatura non originale.
17. Se mi lasci ti cancello (2004)
Diretto da Michel Gondry e con protagonisti Jim Carrey e Kate Winslet, Se mi lasci ti cancello (traduzione opinabile del molto più poetico titolo originale Eternal Sunshine of the Spotless Mind) racconta la storia di un uomo e di una donna, Joel Barish e Clementine Kruczynski, che si incontrano e si innamorano. Tuttavia, la loro relazione diventa complicata e dolorosa ed entrambi – in momenti diversi – decidono di rivolgersi alla clinica Lacuna Inc. per sottoporsi a una procedura medica in grado di cancellare ricordi specifici dalla mente di una persona.
Il film riesce a sollevare domande sull’amore, sulla perdita e sull’idea che anche le esperienze più dolorose contribuiscano in realtà alla nostra crescita personale e che, quindi, non debbano essere rimosse. Allo stesso tempo abbraccia il concetto di vulnerabilità, insegnando ad accettare le debolezze, proprie e degli altri, e suggerendo che spesso l’amore si trova spesso negli aspetti più imperfetti della vita.
18. La ricerca della felicità (2006)
Concludiamo la nostra lista dei film che ti cambiano la vita con La ricerca della felicità di Gabriele Muccino con Will Smith nel ruolo del protagonista Chris Gardner, un venditore nella San Francisco dei primi anni Ottanta. Dopo aver investito i suoi risparmi in uno scanner portatile per la densità ossea sperando di migliorare la sua vita e quello di suo figlio Christopher (interpretato da figlio di Will Smith, Jaden), l’uomo si ritrova ad affrontare serie difficoltà finanziarie e viene sfrattato dal suo appartamento. Inizia così per lui un difficile viaggio fatto di perseveranza per trovare un lavoro stabile e provvedere a Christopher.
La ricerca della felicità mostra il potere della resilienza e della determinazione incrollabile di fronte alle avversità, ispirando lo spettatore ad affrontare di petto le sfide che il quotidiano gli mette davanti e a perseverare nel perseguimento dei propri obiettivi, in puro stile “sogno americano”. Un film stimolante che sprona le persone a cercare la felicità nella propria vita.