La scena delle candele fluttuanti in Harry Potter e la pietre filosofale è stata realizzata senza l’intervento della CGI perché nel 2001 l’uso degli effetti speciali digitali era ancora poco applicato; per questo motivo, e per la necessità di ricreare un effetto realistico, il regista Chris Columbus ha deciso di usare un numero non ben definito di vere candele. Queste sono state appese al soffitto della sala grande di Hogwarts con dei fili, poi cancellati in post produzione, e accese una per una.
In questo modo, dunque, il castello, sede di una delle scuole più prestigiose di magia, ha accolto gli spettatori e, soprattutto, i giovani attori che sono rimasti letteralmente sovrastati dallo stupore. Un’emozione reale che, guardando bene le immagini del primo ingresso in sala, è dipinta sui loro volti. D’altronde erano solo bambini e fingere sarebbe stato veramente difficile.
Ad interrompere l’incanto, però, è arrivato un piccolo incidente. Durante le ore di ripresa, a causa del calore sprigionato dalle luci del set, un filo si è bruciato e una candela accesa è crollata su un gruppo di giovani comparse causando qualche scompiglio tra i bambini e un piccolo brivido nella produzione.
Per questo motivo, dunque, Chris Columbus ha deciso di optare per gli effetti speciali nel capitolo successivo, Harry Potter e la camera dei segreti. L’effetto magico della sala grande, però, non è il solo presente sul set de La pietra filosofale. Diversi altri accorgimenti sono stati presi da Columbus e dagli scenografi per rendere l’ambiente di Hogwarts il più possibile tangibile e realistico per i giovani attori come, ad esempio, la scacchiera gigante. Scopriamo alcuni di questi nell’articolo sulle curiosità riguardanti Harry Potter e la pietra filosofale.