Il franchise legato a John Wick è un piccolo miracolo. Una saga costruita da zero arrivata per la prima volta sul grande schermo nel 2014, anno in cui abbiamo conosciuto l’antieroe interpretato da Keanu Reeves. Un uomo di poche parole che nasconde un passato tenebroso e brutale, quello di una carriera costruita su assassini su commissione, un mondo dal quale si era riuscito a smarcare fino a quando non vi è nuovamente trascinato in cerca di vendetta.
Come abbiamo visto nella nostra recensione di John Wick 3 – Parabellum, il terzo capitolo del mondo immaginato e creato da Derek Kolstad con la regia di Chad Stahelski, torna a immergersi negli anfratti di una storia torbida e dal ritmo forsennato che prende il via a pochi minuti dalla fine del precedente film. John Wick 2 si chiudeva con l’uccisione non autorizzata del boss della camorra Santino D’Antonio, omicidio per il quale il protagonista della saga si ritrova con una ricca taglia che gli pende sulla testa.
Nella forsennata corsa contro il tempo a cui è chiamato un uomo ora braccato dall’intera città di Manhattan, molti equilibri saltano, molti rapporti di forza mutano per sempre e modificano la morfologia di quella che è una società sommersa piena di codici, consuetudini e regole. Vediamo cosa succede nella spiegazione del finale di John Wick 3 – Parabellum e cosa possiamo aspettarci dal futuro del franchise.
Da chi e cosa sta scappando John Wick?
John Wick 3 – Parabellum inizia proprio lì dove finisce il film precedente. Sono passati pochi giri d’orologio dall’uccisione non autorizzata di Santino D’Antonio (Riccardo Scamarcio) sul territorio neutrale dell’Hotel Continental e sulla testa di John Wick sta per essere calata una scomunica ufficiale che gli vedrà applicata anche una taglia da 14 milioni di dollari. Un bottino più che ghiotto per i moltissimi sicari che popolano Manhattan nell’ombra, che ben presto finiscono in massa alle calcagna di un protagonista che dal primo all’ultimo momento del film si ritrova a essere perennemente in fuga.
Una macchina assassina che corre, corre moltissimo da un capo all’altro prima della città, poi del mondo. Nel tentativo di sfuggire all’ordine emanato dalla Gran Tavola, l’organizzazione che governa e legifera sui precari equilibri di questo cosmo che si nasconde tra soprannomi, precisi ruoli e dinamiche ben consolidate, John Wick tenta di riscattare alcuni favori accumulati durante il suo oscuro passato. Deve lasciare New York e chiede aiuto al Direttore (Anjelica Huston), una donna che lo accolsce quando era un piccolo orfano nella sua terra natia, la Bielorussia. In un primo momento restia ad aiutarlo, il Direttore gli concede poi passaggio sicuro sino a Casablanca, dove l’assassino è intenzionato a chiamare in aiuto un’ex compagna d’avventure.
Si tratta di Sofia (Halle Berry), che lo accoglie in maniera tutt’altro che calorosa. John la convince a concedergli aiuto mostrandole il medaglione lasciatogli in segno di debito per averle salvato la figlia diversi anni prima. Dopo una serie di rocambolesche peripezie, tra cui l’uccisione di un membro anziano della Gran Tavola, nel mezzo del deserto marocchino John riesce a incontrare il Reggente (Saïd Taghmaoui), figura quasi leggendaria che governa la Gran Tavola. Il Reggente riconosce il valore e la caparbietà di John Wick, commistionandogli la scomunica a patto che torni a New York per uccidere Winston (Ian McShane), il direttore dell’Hotel Continental. Le cose non andranno esattamente così.
John Wick sopravvive alla scontro finale del film?
Tornato a New York, John Wick è infatti braccato dall’assassino giapponese Zero (Mark Dacascos), assoldato dalla Giudicatrice (Asia Kate Dillon), una sorta di inquisitore inviato dalla Gran Tavola per ristabilire l’ordine. Dopo innumerevoli inseguimenti, John riesce a sfuggire ai ripetuti attacchi di Zero e a trovare riposo per qualche istante nella zona franca dell’Hotel Continental, seguito sempre da vicino dall’assassino che vuole ucciderlo. Al protagonista qui si ricongiunge Charon (Lance Reddick) e il sempre ambiguo Winston.
Nel tentativo di eliminare una volta per tutte John, anche l’Hotel Continental viene sconsacrato, Winston deposto e diverse unità delle forze speciali della Gran Tavola fanno irruzione nell’edificio per stanarlo. Mentre John Wick e Charon affrontano in una lunghissima sequenza action gli invasori, Winston e la Giudicatrice intrattengono timidi tentativi di negoziazione. John si trova poi ad affrontare all’arma bianca diversi sicari sempre al soldo della Gran Tavola, fino a ritrovarsi nello scontro finale faccia a faccia con Zero. Dopo diversi minuti in cui nessuno pare riuscire a prevalere sull’altro, John Wick ha la meglio e riesce a trafiggere Zero con la sua stessa spada.
La Giudicatrice convoca Winston e Charon per un incontro atto a negoziare una tregua. Winston difende le sue ragioni affermando di aver agito in nome dell’Hotel, quindi giura nuovamente fedeltà alla Gran Tavola e viene reintegrato nel suo ruolo. A questo punto si aggiunge ai tre anche John, ma quando la Giudicatrice lo identifica come una minaccia per l’equilibrio di questa incerta trattativa, Winston estrae la pistola e spara ripetutamente al sicario, facendolo precipitare dal palazzo.
Quando la Giudicatrice lascia l’edificio, si reca in strada e non trova il corpo di John Wick. Il protagonista è infatti sopravvissuto in maniera fortunosa, grazie al vestito antiproiettile che indossa e a una serie di ostacoli che ne hanno attutito la caduta. E nell’ultima inquadratura John Wick non può che dichiarare aperta la lotta alla Gran Tavola.
Cosa ci aspettiamo da John Wick 4?
John Wick 3 – Parabellum è un film il cui ritmo non rallenta nemmeno per un attimo. Si alternano moltissime situazioni, moltissimi nomi, moltissimi volti. Molti arrivano dal passato, altri li incontriamo per la prima volta, per poi magari uscire di scena dietro l’angolo. Tutti questi personaggi arricchiscono la già estremamente complessa realtà che si muove dietro agli eventi della saga e che dona carisma e fascino a queste pellicole.
Arrivati al finale del terzo capitolo, molti equilibri sono però mutati per sempre. Pensiamo all’entrata in scena in grande stile della Gran Tavola, un’organizzazione fino a questo momento per lo più occulta che anche se rimane invisibile estende adesso le sue mani a influenzare concretamente i destini del protagonista e di chi gli sta attorno. La Giudicatrice piega le volontà di figure integerrime come quelle del Direttore e del sovrano di Bowery (Laurence Fishburne), ferendoli e obbligandoli a offrire nuovamente la loro fedeltà.
Quello che ci si può aspettare da John Wick 4 (che per la prima volta non vedrà in sceneggiatura Derek Kolstad) è quindi un conflitto campale all’interno stesso del tessuto di questa società invisibile di sicari. Lo preannunciano gli ultimi istanti di John Wick 3- Parabellum, dove un mal ridotto sovrano di Bowery sprona alla vendetta un altrettanto malconcio John Wick, a sua volta chiamato a fare i conti anche con Winston, le cui azioni forse gli hanno salvato la vita ma sono ancora tutte da indagare a fondo. Ma a ogni colpo esploso per John corrisponde una discesa sempre più abissale in una oscurità da cui sembra non esserci più ritorno. Chissà che assieme al ricco cast di new entry già annunciato (Donnie Yen, Bill Skarsgård, Hiroyuki Sanada, Shamier Anderson, Rina Sawayama, Scott Adkins) non faccia poi ritorno anche Sofia, il cui arco è ancora tutto aperto e decisamente in conflitto con la Gran Tavola. Appuntamento a marzo 2023.