La Abuela è il film horror di Paco Plaza, considerato un regista di culto nel genere grazie a film come Rec, Verónica (basato sui fatti reali del Caso Vallecas) e sul recente Sorella Morte (di cui vi abbiamo parlato nella nostra positivissima recensione). La Abuela racconto una storia complessa e a suo modo molto particolare, capace di regalare brividi anche ai più scafati amanti dell’horror. In questo articolo, dopo un veloce riassunto della trama, esploreremo l’inquietate conclusione del film: nella nostra spiegazione del finale de La Abuela si concentrerà sugli sconvolgenti minuti finali della pellicola, in cui si scatenano l’orrore e l’inaspettato.
La trama del film
Nella scena iniziale osserviamo la nonna, Pilar (Vera Valdez), entrare in una casa. La donna guarda un’altra anziana, che scopriremo poi essere la sua migliore amica Julita, morta e gettata per terra. Capiamo anche che è il suo compleanno, perché c’è infatti una torta abbandonata sul tavolo. Pilar non sembra sorpresa dalla scena. Si gira e incontra Eva, una giovane bionda che vedremo di nuovo durante il film. Eva le mostra il suo giovane corpo nudo. Pilar sembra estremamente felice di vederla, addirittura si inginocchia e la bacia.
In seguito incontriamo Susana (Almudena Amor), la nipote di Pilar, l’unica parente ancora in vita della donna. Susana sta cercando di fare carriera come modella a Parigi e per questo telefona alla sua nonna spiegandole che purtroppo non potrà essere a Madrid per il suo compleanno (che festeggiano lo stesso giorno e sempre insieme). Poco tempo dopo, Susana riceve una chiamata da un ospedale di Madrid: sua nonna ha avuto un’emorragia cerebrale, non è più autosufficiente e ora ha bisogno di assistenza continua. Quindi, Susana è costretta a tornare a Madrid e a mettere temporaneamente in pausa la sua carriera.
Susana si ritrova a vivere con Pilar, nella casa della donna ridotta in stato catatonico: man mano che passano i giorni, la situazione diventa sempre più inquietante, con Susana che inizia a vedere cose strane ed in casa non si sente mai tranquilla. Durante il film vediamo poi molto spesso un ritratto, quello di Pilar da giovane, al culmine della sua bellezza. Un giorno Eva si reca all’appartamento per trovare Susana e si presenta dicendo di essere la nipote della cara amica di Pilar, Julita, e che le due spesso si incontravano.
Susana non ricorda però nulla delle due, che avrebbe dovuto conoscere quando era bambina e viveva ancora a casa della nonna. Per scoprire qualcosa di più decide di rileggere il suo diario segreto d’infanzia ripercorrendo così i suoi ricordi da bambina, in particolare un’occasione in cui Julita es Eva avevano festeggiato con loro una festa di compleanno. Durante quel compleanno, le due ragazze erano state sottoposte ad una sorta di strano rituale in cui gli erano stati tagliati in capelli. Sfogliano ancora il diario Susana si rende conto che quella festa segna un momento di cambiamento: da quel giorno, infatti, la se stessa bambina riempie le pagine di disegni spaventosi, segno probabilmente di una paura o di un trauma che Susana ha cancellato dalla sua memoria.
Susana decide quindi di allontanarsi da quella situazione di costante disagio trovando un’alloggio per sua nonna. Presto, però, si rende conto che sua nonna possiede degli inquietanti poteri soprannaturali, che usa per fare del male a chiunque si metta sul suo cammino. Prima causa la morte di Adela, la donna che Susana aveva assunto per prendersi cura della nonna, causando un incidente stradale fatale. Poi, quando Susana la porta in una casa di riposo, presto scoppia un incendio che uccide tutti gli ospiti della casa. Ma la nonna non è morta in quell’incendio, la giovane la ritrova infatti in casa non appena rientra.
Il compleanno di Susana
A questo punto ci troviamo alla vigilia del compleanno di Susana e sappiamo con certezza che la nonna è una strega. Alla fine del film, Susana prepara una zuppa per sua nonna, il che la porta (con una possibile intenzionalità da parte della nipote) a morire soffocata. In quel momento, rintocca la mezzanotte ed è ufficialmente il giorno del compleanno. Minuti dopo la morte di sua nonna, suona il telefono: è Eva, che sente la voce giovane di Susana e la chiama “Pilar“. Susana risponde dicendo che lei è Susana e Eva controbatte: “Sei sicura?“.
Poco dopo, vediamo la nonna non più deceduta ma capace di muoversi per la casa, finalmente pronta a mettere in atto il suo piano diabolico: con i suoi poteri immobilizza Susana a terra, le apre la bocca e trasferisce la sua anima malvagia dal corpo agonizzante della nonna al corpo giovane di Susana. Una volta completato, Susana si alza da terra e sussurra al corpo senza vita della nonna “il mio corpo è tuo, il tuo cuore è mio“. Va a guardare il ritratto, che ora rappresenta il momento di massima vitalità di Susana, e non più della nonna. Poco dopo, appare Eva. Le due si accarezzano con atteggiamenti intimi, come due amanti, e su questa scena il film finisce.
La spiegazione del finale
La Abuela è la storia di due streghe, Pilar e Julita, amanti, che da tempi immemorabili hanno trasferito le loro anime malvagie, una volta divenute anziane, in corpi più giovani per vivere così una vita immortale. Il simbolo della matrioska, con cui si era aperta la pellicola, ossia una donna dentro un’altra donna all’infinito, sembra confermare questa ipotesi.
Le due streghe si muovono di corpo in corpo attraverso una maledizione che si attiva il giorno del loro compleanno. Anni prima, quando Susana ed Eva erano piccole, avevano subito il rituale ed i loro corpi sarebbero rimasti in attesa di accogliere le anime di Pilar e Julita. Lo scambio per Susana sarebbe avvenuto durante il suo venticinquesimo compleanno, l’unica cosa che avrebbe potuto mettere in pericolo il piano di Pilar è la lontananza della nipote, che si trovava a Parigi. È per questo motivo che Pilar simula un’emorragia cerebrale, utilizzando i suoi poteri per provocare un evento tale da costringere Susana a tornare a casa da lei. Successivamente, Susana farà tutto il possibile per cercare di tornare a Parigi, ma la nonna la ostacolerà – sempre usando i suoi poteri – in tutti i modi.
La maledizione di Susana
Il passaggio dell’anima maligna di Julita al corpo di Eva era già avvenuto alcuni giorni prima, come abbiamo visto nella scena iniziale del film. Per questo vediamo Pilar felice di vedere Eva nuda e giovane: sa che dentro quel corpo c’è l’anima della sua amante Julita, e sa che presto anche lei avrà un corpo giovane e bello, e le due potranno continuare andare avanti con le loro vite, insieme.
Le due giovani, quindi, sono destinate al ruolo di contenitori per le anime malvagie delle due streghe. Il rituale di tanti anni prima le ha infatti segnate. Le due giovani credono di vivere una vita propria, ma in realtà le nonne mantengono tutto sotto controllo affinché le loro vite vadano come vogliono e siano pronte a donargli i loro corpi. Da questo punto di vista, è anche possibile che la morte dei genitori di Susana faccia parte del piano della nonna. O addirittura Susana potrebbe non essere nemmeno la vera nipote di Pilar, ma semplicemente una bambina usata per questo scopo fin dalla nascita. Questo non è rilevante per la storia: Eva e Susana sono due vite manipolate e utilizzate dalle due anziane streghe per il loro malvagio piano. Un piano che sembra destinato a non finire mai e ad andare avanti all’infinito.