La signora dello zoo di Varsavia è un film del 2017 basato su una storia vera, quella accaduta ad Jan ed Antonina Zabinski nel 1939: i due coniugi gestivano lo zoo di Varsavia, quando allo scoppio della guerra, con la drammatica invasione nazista in territorio polacco, oltre a cercare di salvare la propria impresa e gli animali dello zoo, si ritrovarono a fare di tutto per nascondere gli ebrei all’interno del loro zoo per evitare che venissero deportati dai tedeschi. Una commovente storia vera interpreta da Jessica Chastain e Daniel Bruhl.
Il film del 2017 diretto da Niki Caro e scritto da Angela Workman è ispirato al libro Gli ebrei dello zoo di Varsavia di Diane Ackerman, a sua volta tratto dal diario personale di Antonina Zabinski, la vera e propria protagonista di questa storia di resistenza e di salvezza, raccontata in quello che è uno dei migliori film sul nazismo. La signora dello zoo di Varsavia infatti è l’adattamento cinematografico della vera storia di Antonina Zabinski (Jessica Chastain), una semplice moglie e madre che nel corso della Seconda guerra mondiale si trasformò in un’eroina per centinaia di persone.
La sua vicenda inizio nel 1939 in Polonia, patria di Antonia e del marito, il dottor Jan Zabinski (Johan Heldenbergh). Innamorati e devoti l’uno all’altra, i due si occupavano insieme dello zoo di Varsavia che, sotto la gestione di Jan e la cura di Antonia, attraversò un felice momento. Con energia, Antonia provvedeva ai bisogni familiari e lavorativi e tutto procedeva al meglio fino al giorno in cui lo zoo venne chiuso a causa dell’occupazione tedesca. Stordita, la coppia dovette allora rispondere agli ordini dello zoologo nominato dal Reich, Lutz Heck, che mise a punto un nuovo programma per la struttura. Antonina e Jan decisero quindi di combattere le nuove condizioni e segretamente iniziarono a collaborare con la Resistenza, rendendosi conto come le gabbie per animali dello zoo e i tunnel sotterranei, originariamente progettati per salvaguardare le bestie, potevano segretamente essere usati per salvare vite umane. Il loro piano d’azione e di aiuto nei confronti degli ebrei del ghetto di Varsavia finì però per porre Antonina e i suoi figli in grande pericolo.
Anni dopo, lo stato di Israele li ha onorati nominandoli “Giusti tra le Nazioni” ma, nonostante ciò, la coppia ha continuato a rimanere modesta e a sottovalutare il proprio impegno anche negli anni successivi. Eppure, con coraggio e compassione, hanno provveduto alla salvezza di oltre 300 persone, alcune delle quali sono ancora in vita e in grado di testimoniare lo spirito e l’istinto di Antonina, una donna in grado sia di disinnescare l’aggressività di un predatore umano, che di curare un animale ferito.
Una storia vera quella de La signora dello zoo di Varsavia, che il film di Niki Caro rispetta sostanzialmente nella sua interezza, nonostante alcuni passaggi romanzati ed alcuni inventati di sana pianta. Ad esempio, nel film con Jessica Chastain all’interno dello zoo della coppia Zabinski figura un leone bianco; un’inesattezza storica e scientifica, visto che questo animale è stato introdotto in Europa soltanto nel 1975, dopo che nella riserva naturale di Timbavati, in Sudafrica, furono scoperti alcuni cuccioli di leone dal pelo completamente albino.