È arrivato su Netflix il film Lupo vichingo, ennesimo frutto di un sodalizio tra la piattaforma e le case di produzione nordiche (in questo caso la più longeva di tutte, SF Studios). Un film che, al netto di qualche scivolone drammaturgico (come abbiamo scritto nella nostra recensione), ha comunque un certo fascino per il suo essere la prima pellicola norvegese a tema licantropico, con una premessa che ha radici mitologiche. Un aspetto che vogliamo approfondire in questa nostra spiegazione del finale di Lupo vichingo. Ovviamente questo articolo contiene spoiler.
Madre vs. figlia
Il film è, in parte, sul complicato rapporto tra la poliziotta Liv e la figlia adolescente, un legame che si complica ulteriormente quando la ragazza viene morsa da un lupo mannaro e diventa a sua volta una licantropa, mietendo vittime – tra cui Lars Brodin, che dava la caccia al lupo precedente da anni – prima di essere sedata dalla madre. Liv si prepara poi a uccidere la figlia con un proiettile d’argento, ma non vediamo l’esito di quella scena. E successivamente, nella sequenza finale, lei mette un altro proiettile – o forse lo stesso – di fianco a una foto di Thale, lasciandoci con un interrogativo: la ragazza è morta o no? Una domanda a cui potrebbe rispondere un eventuale sequel, forse approfondendo la componente mitologica che in questa sede è solo accennata, tramite il prologo sull’arrivo del primo licantropo in Norvegia nel 1050 – i vichinghi l’hanno trovato, quando era ancora cucciolo, in un tempio in Normandia – e una lezione scolastica sul lupo di Fenris.
Chi è Fenrir?
Il lupo di Fenris (Fenrisulv in norvegese, Fenrisúlfr in lingua norrena) è l’epiteto con cui si descrive Fenrir, creatura mostruosa della mitologia nordica. Figlio di Loki, è stato cresciuto dagli asgardiani pur avendo le sembianze di un lupo, e appare sia nell’Edda poetica che nell’Edda prosaica, le due grandi raccolte di miti norreni, redatte nel tredicesimo secolo (il primo tomo è anonimo, mentre il secondo è attribuito allo storico islandese Snorri Sturluson). Particolarmente significativo è il fatto che, pur essendo considerato uno di famiglia dalle principali divinità di Asgard, in quanto progenie di Loki, una profezia lo descrive come destinato a sbranare e consumare Odino quando si verificheranno gli eventi del Ragnarök (anche se in realtà alla fine è uno dei figli del padre degli dèi, Vidar, a uccidere Fenrir). Tale cataclisma sarebbe annunciato, in parte, dalle azioni dei figli dello stesso Fenrir, due lupi che divoreranno rispettivamente il sole e la luna.
Fenrir nella cultura popolare
Pur essendo una figura relativamente minore nei miti, a livello di presenza nei singoli poemi o capitoli delle due Edde, il personaggio di Fenrir ha ispirato diversi elementi del fantasy e della fantascienza ai giorni nostri, a cominciare ovviamente da testi che riprendono direttamente la mitologia nordica e la adattano in un contesto moderno: tale è il caso della Marvel, dove Fenrir è un avversario di Thor nei fumetti e anche nel film Thor: Ragnarok, dove è al soldo di Hela (sua sorella nei miti originali) e se la vede con Hulk durante la battaglia finale. Esercita ruoli simili anche nel franchise videoludico God of War, nel gioco Assassin’s Creed Valhalla (che adatta elementi dell’Edda prosaica), e nella trilogia di Magnus Chase, rilettura young adult della mitologia norrena a cura di Rick Riordan e ambientata nello stesso universo narrativo delle avventure di Percy Jackson, che invece è legato alle divinità greche. Poi ci sono gli omaggi più indiretti, come nella saga di Harry Potter (dove Fenrir Greyback è il nome di un licantropo al servizio di Voldemort) e quella di Narnia, nella cui prima edizione americana il personaggio di Maugrim, un lupo che lavora per la strega Jadis, aveva il nome Fenris Ulf (rimosso in edizioni successive nonostante la modifica fosse di C.S. Lewis in persona). Tra le citazioni più simpatiche vi è senz’altro quella del gioco Warhammer 40,000 dove Fenris è il nome di un pianeta dove vive una fazione dei Marine spaziali, i cui membri in questo caso hanno le sembianze di lupi.