Matrimonio all’italiana è il film diretto da Vittorio De Sica uscito nel 1964: anche sulla pellicola, come sulla commedia teatrale di Eduardo De Filippo, aleggia il mistero sul figlio di Domenico Soriano. Il regista, rispettando il testo originale, non ha risposto alla domanda, lo spettatore non saprà mai chi, dei tre figli della protagonista, è l’erede naturale del ricco pasticciere.
Sophia Loren e Marcello Mastroianni sono i protagonisti della pellicola, candidata, nel 1966 come miglior Film Straniero. L’attrice partenopea fu candidata all’Oscar come migliore attrice protagonista.
Domenico Soriano e Filumena Marturano si sono conosciuti in una casa di tolleranza, dove la protagonista esercitava il mestiere più antico del mondo. Negli anni, la donna è diventata, prima la badante della madre del pasticciere, poi l’amministratrice della casa di Don Domenico, coltivando il desiderio che lui, prima o poi, smettesse di correre dietro le donne e ad altri svaghi e la sposasse.
Durante gli anni passati nella casa di tolleranza, Filumena ha avuto tre figli, di cui Domenico Soriano ignora l’esistenza. La donna li ha cresciuti di nascosto “rubando dalla cassa di Don Domenico” per dargli un istruzione ed un avvenire. I tre ragazzi, ormai uomini, non conoscono l’identità della madre, ignorando di essere nati dai rapporti avuti dall’ex prostituta con alcuni dei suoi clienti.
Un giorno Filumena, per forzare la mano a Soriano, si finge moribonda per farsi sposare, in punto di morte. Il matrimonio, che per Filomena è il mezzo per rivelarsi ai suoi tre figli, Umberto, Michele e Riccardo e farli adottare da Domenico Soriano, viene dichiarato nullo. Domenico può tornare alla sua vita di donnaiolo ma Filumena gli rivela di avere tre figli ed uno di questi è il figlio naturale dell’imprenditore. I ragazzi sono Umberto, interpretato da Gianni Ridolfi, Michele che ha il volto di Generoso Cortini mentre Vito Moricone veste i panni di Riccardo.
La donna racconta che, durante una delle notti passate insieme nella casa di tolleranza, i due avevano fatto l’amore come una coppia veramente innamorata. Filumena aveva segnato la data di quella sera sulla banconota datagli da Mimì. Nonostante le insistenze di Domenico, la donna non gli rivelerà mai chi dei tre ragazzi è suo figlio perchè “devono essere tutti e tre uguali” e gli restituisce la banconota, strappando la parte in cui è scritta, la data perchè “I figli non si pagano“.
Nonostante le titubanze iniziali, Domenico accetta di sposare Filomena, che nel frattempo si è rivelata a Umberto, Michele e Vito, senza sapere chi tra i tre ragazzi è realmente suo figlio.