Megalopolis di Francis Ford Coppola, con poco più di 10 milioni di incasso, è stato uno dei più atroci flop della stagione cinematografica 2024: una debacle certificata anche da un apprezzamento critico decisamente lacunoso (anche se il film ha i suoi appassionati difensori): un’opera divisiva e all’avanguardia che non ha incontrato i favori della massa.
Inevitabili, dunque, le multiple candidature ai Razzie, il ‘premio’ con cui Hollywood scherza su se stessa, certificando il peggio dell’anno appena passato: il film con Adam Driver ha ottenuto 2 premi su 7 candidature. Ma per Coppola la cosa non è un problema: anzi.
Nell’edizione 2025, Megalopolis si è aggiudicata infatti il Raspberry Award (questo il nome completo) per il Miglior Attore non protagonista (Jon Voight) oltre al riconoscimento per ‘peggiore regista dell’anno’ proprio a Coppola. Un premio che, dicevamo, sembra però aver inorgoglito il maestro
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In un lungo post su Instagram, Coppola difatti ringrazia per l’onorificenza e coglie l’occasione per rivendicare ancora una volta con veemenza il valore del cinema come arte slegata dalle ‘logiche pavide’ dell’industria, concentrata solo sul profitto. Ecco la dichiarazione completa
“Sono entusiasta di accettare il Razzie Award come peggior regista e di avere l’onore delle nomination a peggior sceneggiatura e peggior film, in un momento in cui pochi hanno il coraggio di sfidare le tendenze dominanti del cinema contemporaneo!
In questo mondo ormai alla deriva, dove l’ARTE viene valutata con punteggi da wrestling professionistico, io ho scelto di NON seguire le regole pavide imposte da un’industria talmente terrorizzata dal rischio che, pur avendo a disposizione un’enorme quantità di giovani talenti, rischia seriamente di arrivare presto a non essere più in grado di produrre film capaci di essere rilevanti e ‘vivi’, anche solo 50 anni dopo l’uscita in sala
Che onore è per me essere accomunato a un grande e coraggioso cineasta come Jacques Tati, che si è letteralmente rovinato per realizzare uno dei più amati “fallimenti” della storia del cinema, Playtime! Un sincero grazie a tutti i miei straordinari colleghi che hanno contribuito alla realizzazione di Megalopolis e ricordiamo che il botteghino è sempre e solo una questione di denaro e che come la guerra, la stupidità e la politica, non ha alcun vero valore per il nostro futuro.”
Megalopolis, ancor prima del rilascio nei cinema, fu al centro di forti polemiche per via del suo trailer, che conteneva recensioni fittizie di vecchi capolavori del Maestro.