Godzilla Minus One sarà distribuito da TOHO anche in una versione in bianco e nero. Il film ha dominato i box-office di tutto il mondo da quando è stato lanciato all’inizio dell’autunno, e ora il franchise festeggia con l’uscita di una speciale versione in bianco e nero del titolo, intitolata Godzilla Minus One/Minus Color. Il titolo a colori è stato uno dei film di Godzilla di maggior successo da un po’ di tempo a questa parte: non solo ha fatto grandi incassi in Giappone alla sua uscita originale a novembre, ma ha continuato a battere ancora più record al botteghino con la sua uscita negli Stati Uniti. Quindi resterà nelle sale ancora più a lungo.
Come riportato da Comic Book, per dare ai fan un altro modo di vedere la nuova versione di Godzilla in azione, la TOHO ha annunciato ufficialmente che distribuirà una versione speciale in bianco e nero di Godzilla Minus One nelle sale a partire dal 2024. Godzilla Minus Color viene presentato come una versione del film a cui il regista Takashi Yamazaki ha lavorato a lungo con un preciso punto di vista.
Scritto e diretto da Takashi Yamazaki per la TOHO in vista del 70° anniversario di Godzilla, il film (di cui abbiamo parlato nella nostra recensione di Godzilla Minus One) è classificato PG-13 per “violenza e azione”. Il film ha avuto un successo tale negli Stati Uniti che il numero delle proiezioni è stato aumentato, in modo da offrire ai fan ancora più opportunità di vedere la nuova versione del famoso Kaiju della Toho. Purtroppo, non è ancora stato rivelato se questa versione in bianco e nero del film uscirà anche a livello internazionale o soltanto in Giappone.
Il regista Takashi Yamazaki ha commentato così l’uscita di Godzilla Minus Color: “Siamo ora in grado di annunciare questo nuovo progetto, a cui abbiamo lavorato per molto tempo. Piuttosto che renderlo monocromatico, abbiamo realizzato un cut by cut. In pratica, ho chiesto loro di procedere a degli aggiustamenti facendo pieno uso di varie opacità, come se stessero creando un nuovo film. Il mio obiettivo era uno stile che sembrasse realizzato dai maestri della fotografia monocromatica. Siamo riusciti a portare alla luce la texture della pelle e i dettagli del paesaggio che erano nascosti nei dati fotografati. Poi è apparso un Godzilla spaventoso, proprio come quello del documentario. Eliminando il colore, emerge un nuovo senso della realtà”.