Il gigante sepolto sarà prodotto da Netflix; il titolo sarà realizzato in stop motion e segnerà la nuova collaborazione tra Guillermo del Toro e il colosso del Video on Demand. Edito nel 2015, il romanzo di Kazuo Ishiguro è ambientato in una versione dell’Inghilterra in cui Re Artù è realmente esistito ma è morto da tempo e nessuno è in grado di conservare ricordi a lungo termine. La storia è incentrata sul rapporto tra Axl e Beatrice, una coppia di anziani che intraprende un viaggio per ritrovare un figlio che a malapena si ricorda di loro.
Come riportato da IndieWire, Guillermo del Toro dirigerà e produrrà l’adattamento cinematografico e sta scrivendo la sceneggiatura insieme a Dennis Kelly. ShadowMachine, lo studio di stop-motion che ha realizzato Pinocchio, collaborerà nuovamente con il regista per questo nuovo film.
“Guillermo del Toro è un regista visionario e un maestro del suo mestiere”, ha dichiarato il presidente di Netflix Film Scott Stuber in un comunicato. “Non potremmo essere più orgogliosi del prestigioso riconoscimento per il suo Pinocchio e siamo lieti di continuare la nostra partnership creativa mentre sviluppa il suo prossimo progetto con Netflix”.
L’ultimo film di Guillermo del Toro (di cui abbiamo parlato nella nostra recensione di Pinocchio) è un adattamento in stop-motion del romanzo italiano del 1883 di Carlo Collodi. Il film ha debuttato con grande successo di critica e ha vinto il BAFTA e il Golden Globe per Miglior film d’animazione.
“Il gigante sepolto segna la prosecuzione della mia collaborazione con Netflix nel campo dell’animazione e la nostra ricerca sulla stop-motion come mezzo per raccontare storie complesse e costruire mondi illimitati”, ha dichiarato il regista in un comunicato. “È un grande onore e una grande responsabilità per me dirigere questa sceneggiatura che Dennis Kelly e io stiamo adattando dal profondo e immaginifico romanzo di Kazuo Ishiguro”.
In un’intervista rilasciata a IndieWire prima dell’uscita di Pinocchio, Guillermo del Toro ha parlato della sua passione per l’animazione, e in particolare, del suo interesse per il processo materico di creazione dei film in stop-motion. “Penso che la bellezza della stop-motion e il motivo per cui è molto esigente e fragile come metodo di produzione e di narrazione sia che richiede fondamentalmente lo stesso rigore realizzativo di un film in live-action”, ha detto il filmmaker a IndieWire. “Si progetta e si costruisce fisicamente un set, si modellano le pareti e si fabbrica ogni oggetto di scena”.