Quando ha ritirato l’Oscar 2024 per il miglior film internazionale assegnato al suo acclamato La zona d’interesse, il regista britannico Jonathan Glazer ha usato il palco del Dolby Theatre per mettere in atto un discorso di ringraziamento particolamente attuale e politicizzato che sta facendo molto discutere e per le quali è intervenuta anche la comunità ebraica, nella persona di David Schaecter, presidente della Fondazione Sopravvissuti all’Olocausto, che ha espresso forti parole di condanna.
Facciamo un piccolo passo indietro: nel suo Oscar speech, Glazer ha richiamato il conflitto tra Israele e Palestina sottolineando come i civili di Gaza siano vittime della disumanizzazione della guerra, e sostenendo anche il fatto che l’essere ebrei e l’esistenza dell’Olocausto siano idee che sono state pericolosamente dirottate dagli interessi sotterranei del conflitto in corso. Il discorso di ringraziamento di Jonathan Glazer ha poi continuato con una frase che ha generato non poche polemiche, soprattutto all’interno della comunità ebraica non solo statunitense ma anche globale: “In questo momento siamo qui sul palco come uomini che rifiutano la loro ebraicità e che l’Olocausto venga derubato da un’occupazione che ha portato al conflitto così tante persone innocenti.” Parole lette in maniera ambigua e analizzate fuori contesto e pronunciate da un regista britannico, Jonathan Glazer, che già di suo è ebreo e che è stato accusato di sminuire il passato storico della Shoah e dell’orgoglio ebraico a favore di un momento di gloria sul palco di Hollywood a ritirare un Oscar personale.
![La zona d'interesse](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2024/02/zona-1-1.jpg)
David Schaecter, 94 anni, sopravvissuto a tre anni nel campo di concentramento di Auschwitz e un anno in quello di Dachau, nella sua lettera aperta, rilanciata da The Hollywood Reporter, ha scritto: “Ti ho visto con angoscia, mentre domenica sera utilizzati il palco degli Oscar per mettere sullo stesso piano il massacro di Hamas contro israeliani innocenti e la difficile, ma necessaria autodifesa di Israele nei confronti delle atrocità di Hamas, che proseguono. I tuoi commenti sono stati inaccurati e moralmente indifendibili. Dovresti vergognarti per aver utilizzato Auschwitz per criticare Israele. Tu hai fatto un film sull’Olocausto e hai vinto un Oscar. Sei ebreo. Buon per te. Ma è vergognoso da parte tua, avere la supponenza di parlare per sei milioni di ebre, tra cui un milione e mezzo di bambini, uccisi solo per la loro identità ebraica”
“L’occupazione di cui parli” – prosegue David Schaecter – “Non ha nulla a che vedere con l’Olocausto. L’attuale conformazione politica e geografica del territorio è il risultato diretto di guerre iniziate dai leader arabi del passato, che rifiutarono di accettare il popolo ebreo come loro vicino, nella nostra terra”
Alle dichiarazioni di Schaecter hanno fatto eco quelle di Sacha Roytman, membro del Combat Antisemitism Movement: “Sfortunatamente, Jonathan Glazer ha trasformato il magnifico raggiungimento di un obiettivo in un’altra cosa, attraverso la quale si è appropriato della sua identità etnica e religiosa per attaccare il popolo ebraico, che sta combattendo una guerra su sette fronti, contro coloro che apertamente invocano al genocidio degli ebrei”
![Jonathan Glazer](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2024/01/jonathanglazer.jpg)
Al momento di ricevere il premio, dopo aver ringraziato coloro che hanno lavorato con lui al film, Jonathan Glazer aveva letto su un foglio un discorso infuocato che parla molto della situazione attuale che non di quella del passato raccontata da La zona d’interesse, con queste parole: “Tutte le nostre scelte sono state fatte per riflettere e confrontarci sul presente, non per dire guardate cosa hanno fatto allora, piuttosto cosa abbiamo fatto noi adesso. Il nostro film mostra dove la disumanizzazione porta nella sua forma peggiore. Ha plasmato tutto il nostro passato e presente […] Che si tratti delle vittime del 7 ottobre in Israele, o dell’attacco in corso a Gaza, sono tutte vittime di questa disumanizzazione, come possiamo resistere a tutto questo?”
La zona d’interesse è uno dei film più premiati degli ultimi mesi. Vincitore del Grand Prix della Giuria a Cannes 2023, ha ricevuto cinque nomination agli Oscar e due statuette, quella al miglior film internazionale e al miglior suono. Oggetto di imolte letture ed analisi (qui il significato dell’agghiacciante finale del film), The Zone of Interest è già uno dei lungometraggi dedicati al tema dell’Olocausto più importanti di sempre.