Mine Vaganti è uno dei film più amati di Ferzan Ozpetek e con la storia di un ragazzo che torna a casa dai suoi, in Puglia, determinato a fare coming out, ci regala una serie di personaggi irresistibili, che compongono una grande famiglia del Sud. Il film, uscito nel 2010, ha vinto due David di Donatello e cinque Nastri d’Argento, ma è ricordato soprattutto per le frasi più belle sull’amore e sul vivere sentimenti e vita in libertà, pronunciate dai personaggi principali, come la nonna, la zia Luciana e mamma Stefania. Ma è ricordato anche per delle scene con dialoghi molto divertenti, come quello di “spiaggia libera”, che potete guardare in fondo a questo articolo.
“Non farti mai dire dagli altri chi devi amare, e chi devi odiare. Sbaglia per conto tuo, sempre.”
“Tommaso, se uno fa sempre quello che gli chiedono gli altri non vale la pena di vivere.”
“Non devi avere paura di lasciare, perché quello che conta non ti lascia mai.”
“Guarda che se ti chiamano il principe del foro non è perché sei bravo in tribunale.”
“È più faticoso stare zitti, che dire quello che si pensa.”
“I signori si alzano dopo i contadini, ma un minuto prima degli scansafatiche.”
“Sto preparando un attentato”
“Ci hai mai tenuto a una persona come si tiene a un braccio tuo o a una gamba tua? Perché se no non puoi capire tutto quello che ho fatto… Io così ci tengo a Michele: come a questa mano.”
“Ho passato con lui tutta la vita, stava con me anche quando non c’era… nella mia testa io dormivo con lui e con lui mi svegliavo la mattina. Tutti questi anni non ho mai cessato di amarlo, è stata una cosa bella ma insopportabile. Gli amori impossibili non finiscono mai, sono quelli che durano per sempre.”
“Ma tuo figlio si sposa con Caterina spiaggia libera? Sai perché la chiamavano spiaggia libera? Perché dicevano che tutti passavano e ci ficcavano l’ombrellone.”
“Non siate tristi per me quando non sentite la mia voce in casa, la vita non è mai nelle nostre stanze… moriamo, e poi torniamo… Come tutto.”
“La mina vagante se n’è andata. Così mi chiamavate, pensando che non vi sentissi. Ma le mine vaganti servono a portare il disordine, a prendere le cose e a metterle in posti dove nessuno voleva farcele stare, a scombinare tutto, a cambiare piani.”
“Quante malignità si inventa la gente, mamma mia”
“Invece è vero, sono strana. Non riesco ad avvicinarmi agli altri, tengo tutto a distanza e poi sono piena di fissazioni e di manie.”
“Come posso esserle utile?”
“Cercavamo una valigia”
“Di che colore?”
“Verde sottobosco bagnato”
“Ehm, un altro colore?”
“Lampone?”
“Come sei brutta!”
“Anch’io ti voglio bene signora.”
“E poi stiamo spesso in casa, a volte ci vengono a trovare i nostri amici, altre volte stiamo soli. Io leggo oppure scrivo al computer, mentre Marco sta li che studia. Certe volte quando sto qua mi immagino così che mi appaia all’improvviso per strada. A Roma mi sta sempre davanti perché cammina veloce e allora io mi fermo, mi metto ad osservarlo da dietro come muove le spalle, come se ne va in mezzo alla gente da solo, come se io non ci fossi non lo so perché ma questa cosa mi fa commuovere, fino a che non se ne accorge e allora si gira e mi sorride, io smetto di guardarlo faccio due passetti veloci e lo raggiungo.”
Vi ricordiamo che Mine Vaganti è disponibile in streaming. Al link che segue, parliamo del finale del film. Sempre sul nostro sito inoltre, trovate anche le frasi più belle di Nuovo Olimpo, sempre di Ozpetek.