Era emozionatissimo Jonathan Glazer sul palco del Dolby Theatre di Los Angeles dopo la vittoria dell’Oscar 2024 come miglior film in lingua straniera per La zona d’interesse. Il discorso di ringraziamento ha toccato anche un doloroso tema d’attualità, la crisi a Gaza. Il regista inglese ha voluto mettere in relazione quanto sta avvenendo ora in Medioriente con quanto raccontato nel film. Tratto dall’omonimo romanzo di Martin Amis, La zona d’interesse affronta l’Olocausto attraverso la vera storia di un gerarca nazista, Rudolf Höss, che viveva serenamente a pochi metri da Auschwitz. “Il nostro film mostra dove la disumanizzazione porta al suo peggio“, ha detto Glazer, che è di religione ebraica.
“Noi rifiutiamo il fatto che si strumentalizzi l’Olocausto e l’essere ebrei a causa di un’occupazione che ha portato a un conflitto tante vittime innocenti. Che siano quelle del 7 ottobre, in Israele, o quelle dell’attuale attacco a Gaza. Come possiamo resistere?“, ha continuato. “Tutte le nostre scelte sono state fatte per riflettere e confrontarci con il presente. Per dire ‘Guarda cosa facciamo ora’ e non ‘Guarda quello che hanno fatto allora’“, ha concluso.
Glazer ha poi dedicato il premio alla memoria di Alexandria, la donna che partecipò attivamente alla Resistenza in Polonia quando era appena dodicenne. Era lei la ragazzina che spargeva mele nel campo di concentramento, affinché i prigionieri potessero trovarle e nutrirsi. La zona d’interesse ha vinto anche un altro Oscar al miglior sonoro. Qui vi avevamo raccontato come sia stato costruito il sound design del film, premiato dall’Academy.