L’Academy sta valutando di rendere obbligatoria la divulgazione dell’uso dell’intelligenza artificiale (IA) nei film candidati agli Oscar, a partire dal 2026. La recente controversia riguardante The Brutalist – in cui il software’ IA Respeecher è stata usato per affinare la pronuncia di alcune battute in ungherese – ha acceso il dibattito, portando l’Academy a valutare nuove regole per gli Oscar.
Film di alto profilo come Dune: Parte 2, A Complete Unknown ed Emilia Pérez hanno anch’essi impiegato IA, seppur in modi diversi, dimostrando quanto la tecnologia sia ormai radicata nell’industria cinematografica.
Attualmente, l’Academy offre un modulo facoltativo per dichiarare l’uso dell’IA, ma i Governatori e le commissioni esecutive delle varie Guilds stanno esplorando come renderlo obbligatorio all’interno del regolamento ufficiale 2026, che verrà pubblicate ad aprile.
L’impiego dell’IA nel cinema varia notevolmente da caso a caso: per quanto riguarda The Brutalist, il regista Brady Corbet ha chiarito che Respeecher “è stato usato esclusivamente per perfezionare alcune vocali e lettere nei dialoghi in ungherese”, sottolineando che “le performance di Adrien Brody e Felicity Jones sono completamente genuine”.
Anche Emilia Pérez ha accreditato l’uso di Respeecher nei titoli di coda, mentre per il biopic Maria il software AudioShake ha aiutato ad isolare la voce originale della cantante lirica Maria Callas in registrazioni degli anni ’60 per integrarle nella colonna sonora.
![Dune: Parte Due](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2024/02/dune-1-1024x541.jpg)
L’utilizzo dell”IA non si limita al sonoro. In Dune: Parte 2, il software CopyCat è stato impiegato per replicare la tonalità blu degli occhi dei Fremen, risparmiando centinaia di ore di lavoro manuale. A Complete Unknown, il biopic su Bob Dylan, ha utilizzato la tecnologia Revize di Rising Sun Pictures per tre brevi inquadrature su una moto, migliorando la somiglianza tra gli stuntman e gli attori principali.
Revize è stato anche usato per il ringiovanimento digitale in Furiosa: A Mad Max Saga, dove circa 150 scene hanno richiesto una transizione graduale dell’attrice Alyla Browne in Anya Taylor-Joy.
![Frame di Furiosa che ritrae Anya Taylor-Joy (Warner Bros.)](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2024/05/Furiosa-ending-explained-1024x575.webp)
L’uso di IA sta diventando così diffuso che alcuni esperti del settore chiedono maggiore trasparenza. Un membro del sindacato Artisti Effetti Visivi ha affermato, a Variety: “Ci dovrebbe sempre essere veridicità. Le decisioni sui premi dovrebbero essere prese conoscendo il contributo degli artisti umani”. Inoltre, ha ribadito come “è importante non perdere di vista che tutto questo riguarda il supporto alla storia”, evidenziando come il lavoro artigianale e l’innovazione tecnologica debbano coesistere senza compromettere la natura collaborativa del cinema.