Suburra, il film del 2015 di Stefano Sollima, non è tratto da una storia vera, bensì è l’adattamento del romanzo omonimo di Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini, che a sua volta è ispirato ai veri eventi che hanno portato allo scandalo di Mafia Capitale. Dunque, nonostante personaggi e situazioni narrative del film con Pierfrancesco Favino e Alessandro Borghi siano di fantasia, il contesto fa riferimento a fatti di cronaca che nella seconda decade del 2000 portarono alla scoperta di un “vaso di Pandora” di criminalità sotterranea in combutta con le più alte sfere della società e del governo italiani.
Il romanzo omonimo di De Cataldo e Bonini è un’opera letteraria di finzione, così come lo è del resto il film da cui è tratto che nel 2015 esce nelle sale italiane con la regia di Stefano Sollima. Il lungometraggio si apre con questo antefatto, e si svolge interamente nell’arco di una settimana nel novembre del 2011: il Papa si appresta, come ogni sera, a cenare nell’apposita sala del Vaticano, ma sembra che un incessante dubbio lo tormenti; in seguito confida al suo segretario personale l’intenzione di voler abdicare. Filippo Malgradi (Pierfrancesco Favino), un parlamentare corrotto invischiato nella criminalità, fin dagli anni di piombo è amico del sornione e autorevole Samurai (Claudio Amendola), leggendario boss del crimine a Roma, ultimo superstite della Banda della Magliana e garante dei rapporti tra la piccola malavita romana, le famiglie mafiose del Sud Italia e la politica. In Parlamento le tensioni sono alte e Malgradi, dopo essere uscito da un dibattito, consuma in un albergo una notte di sesso e droga assieme alla escort Sabrina e a Jelena, una prostituta minorenne. Sarà l’inizio di un lotta intestina di potere violenta e corretta per il possesso dell’anima di Roma.
Lo scandalo di Mafia Capitale a cui fa riferimento il film del 2015 è quello di “Waterfront”, che prevedeva di sommergere il litorale di Roma con quintali di cemento, già in discussione dal 1999, ma che all’inizio prevedeva solo la creazione di cinque isole artificiali di fronte ad Ostia; il piano era quello di trasformare lentamente ma progressivamente il Lido di Ostia in una nuova Las Vegas, dove criminalità e potere ai piani alti si sarebbero suddivisi fette di guadagno. Una trama coerente con il titolo del film e del romanzo, che richiama direttamente la “suburra”, quel luogo che nell’antica Roma si riferiva ai quartieri malfamati in cui piccola criminalità e potere politico si incontravano per tramare nell’ombra.
Suburra è un film del 2015 diretto da Stefano Sollima con un cast che prevede, oltre a Favino e Borghi, anche Claudio Amendola, Elio Germano, Greta Scarano e Giacomo Ferrara. Prodotto da Cattleya e Rai Cinema e distribuito da 01, debutta nelle sale italiane il 14 ottobre dello stesso anno. Ha ispirato una serie Netflix dallo stesso nome ed un prequel/sequel dal titolo Suburraeterna, di cui vi abbiamo parlato qui nella nostra recensione in anteprima.