Il sette volte campione del mondo di Formula 1 Lewis Hamilton ha svelato, in una recente intervista, di essere stato costretto a rinunciare a un ruolo in Top Gun: Maverick, diretto da Joe Kosinski, con protagonista Tom Cruise, a causa dei suoi impegni sportivi, confessando anche che la mancata partecipazione al film costituisce per lui un grosso rimpianto.
All’interno di una cover story per il mensile GQ Hamilton racconta di avere chiesto direttamente a Cruise, produttore del film, per un ruolo anche piccolo: “Gli ho detto, guarda ti faccio anche un inserviente, nel caso“. In sede di casting, al campione pare fosse poi stato destinato il ruolo di un pilota da caccia.
Un’opportunità che alla fine non si è concretizzata, e non soltanto per i pressanti impegni di Hamilton, che spiega: “Avrei dovuto prendere lezioni di recitazione, e non mi andava di intralciare, da ultimo arrivato, il lavoro degli altri. E poi, sì, non avrei avuto il tempo giusto da dedicarci. Quando l’ho detto a Joe e Tom, mi si è spezzato il cuore. Ovviamente, quando ho visto il film, mi sono pentito: quello sullo schermo avrei potuto essere io!”
Kosinski, dopo il successo di Top Gun: Maverick (con un sequel già in cantiere) è ora al lavoro su un film ambientato proprio nel mondo della Formula 1, prodotto da Brad Pitt con Hamilton nelle vesti di consulente tecnico: “Il mio ruolo è scovare le stronzate, e dire ‘Questo ha senso, questo no. Cerco di spiegare cosa significa correre e cosa eventualmente possa essere interessante vedere sullo schermo, per un appassionato di corse come sono io; tenendo sempre conto, comunque, che al giorno d’oggi, ci sono due tipi di fan: quello di vecchia data, che sa a memoria la musica di intro delle gare, e quello nuovo, che conosce la Formula 1 grazie a Netflix [Drive To Survive è la serie documentario che racconta le stagioni di gara attraverso retroscena e immagini esclusive].
Hamilton, nato a Stevenage, Inghilterra, nel 1985, è uno dei piloti più vincenti della storia del suo sport, con vari record all’attivo: suo il primato di titoli mondiali vinti (7, alla pari con l’idolo ferrarista Michael Schumacher), gare vinte (103, contro le 91 di Schumacher) e pole position (104, con Schumacher fermo a 68).
Il nome del pilota inglese, peraltro, è tornato di recente sulla bocca di tutti, dopo qualche anno di appannamento, dovuto all’ascesa della stella nascente Max Verstappen, per via della clamorosa trattativa che lo porterà a vestire i colori Ferrari a partire dalla stagione sportiva 2025, dopo dieci anni passati alla corte anglo-tedesca del team Mercedes.