Il film: Aliens – Scontro finale (Aliens), 1986. Regia: James Cameron. Cast: Sigourney Weaver, Michael Biehn, Paul Reiser, Lance Henriksen, Carrie Henn, Bill Paxton.
Genere: fantascienza, azione, horror. Durata: 137 minuti. Dove l’abbiamo visto: in DVD, in lingua originale.
Trama: 57 anni dopo il primo contatto con lo xenomorfo, Ellen Ripley ha di nuovo a che fare con le fameliche creature aliene.
Stando a un celebre aneddoto, per proporre la sua visione del sequel di Alien il regista James Cameron si è limitato a scrivere il titolo del capostipite su una lavagna, aggiungere una “s” per renderlo plurale e poi trasformare quella lettera nel simbolo del dollaro. In altre parole: soldoni garantiti. Un esempio lampante della megalomane spavalderia del cineasta canadese, talmente convinto del proprio approccio che sul set arrivò ripetutamente a litigare con la troupe britannica, dando poi origine a una maglietta con la scritta “Tu non mi spaventi, ho lavorato per James Cameron!”. Un clima che per certi versi calza a pennello per la lavorazione di questo secondo capitolo del grande franchise di fantascienza, di cui parliamo nella nostra recensione di Aliens – Scontro finale.
La trama: 57 anni dopo
Dopo aver sconfitto lo xenomorfo al termine del film precedente, Ellen Ripley viene recuperata da rappresentanti della Weyland-Yutani, l’azienda che aveva commissionato la missione della Nostromo. Scopre così di essere stata in animazione sospesa per quasi sei decenni, e LV-426, dove avvenne il primo contatto con la razza aliena, è ora una colonia, ragion per cui i superiori di Ripley non credono al suo resoconto. Poi, però, si perde ogni contatto con la colonia, e Ripley viene reclutata per indagare insieme a una vera e propria scorta militare, incarico che lei accetta a patto che ogni singola creatura non umana venga sterminata, dato che la Weyland-Yutani in passato ha dimostrato di curarsi poco della nostra sopravvivenza. E questa volta lo scontro sarà ancora più brutale, con delle sorte di eserciti da ambo i lati della barricata.
Il cast: Game over, man, game over
Sigourney Weaver ritorna nei panni di Ripley, ora promossa a protagonista assoluta e agguerrita donna d’azione anziché la final girl del primo film, un’evoluzione che valse all’attrice una nomination all’Oscar, fatto insolito per chi recita in film horror e di fantascienza. Gli alleati militari hanno i volti di collaboratori ricorrenti di Cameron, fra cui lo stoico Michael Biehn e il volutamente sopra le righe Bill Paxton. Lance Henriksen, che il regista aveva considerato per il ruolo titolare nel primo Terminator, è l’androide di turno, Bishop, il quale aggiunge alla saga un po’ di filosofia asimoviana. L’allora giovanissima Carrie Henn è Newt, la bambina che Ripley decide di proteggere ad ogni costo dalle fameliche creature, e Paul Reiser, noto principalmente come interprete comico, è perfettamente viscido nei panni del burocrate Burke. Nota curiosa: in alcune inquadrature dove appare solo di spalle, il caporale Hicks è interpretato non da Biehn ma da James Remar, che era stato scritturato ma fu poi licenziato dopo essere stato arrestato durante le riprese per possesso di stupefacenti.
Il pianeta della guerra
La grande forza del prototipo stava nel suo minimalismo, nel voler mettere in scena un racconto horror claustrofobico sullo sfondo di un’epopea spaziale. Cameron, sapendo di non poter replicare quel risultato, ragiona nel senso opposto, pensando il più in grande possibile: moltiplicare gli alieni, trasformare l’orrore classico in pellicola bellica, spingere più in là l’eccelso lavoro dello studio di Stan Winston, che partendo dal design originale di Giger trasforma lo xenomorfo in icona di genere dalle numerose sfaccettature. Sfaccettature come quelle dei personaggi, molto più approfonditi rispetto all’approccio volutamente basilare del primo film, il che rende ancora più strazianti le loro eventuali uscite di scena. Perché al netto della geniale frase di lancio del capostipite, su LV-426 tutti possono sentirli (e sentirci) urlare. Di terrore o di gioia, a seconda delle sequenze. Ma è perfettamente, magnificamente udibile in ogni caso.
La recensione in breve
Coerente con l'originale e al contempo volutamente diverso, il secondo capitolo della saga esibisce con brio il talento di James Cameron mettendo in scena uno strepitoso connubio di horror, fantascienza e action.
-
Voto CinemaSerieTV